Dal World Group II al trionfo nella Billie Jean King Cup: Tathiana Garbin ha guidato la Nazionale italiana di tennis femminile in un percorso lungo e affascinante, che l’ha consacrata come una delle figure più rispettate del circuito. A poche ore dall’esordio nella nuova edizione della competizione contro la Cina, la capitana ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport firmata da Lorenzo Ercoli. Tra bilanci, presente e futuro, Garbin ha toccato diversi temi, difendendo le sue ragazze, elogiando chi le affianca e sottolineando l’importanza della pazienza nel costruire percorsi sportivi vincenti.
“Le ragazze che hanno vinto la Billie Jean King Cup hanno fatto il loro percorso, ognuna con i suoi tempi“, ha ricordato Garbin. “Questa società ha molta fretta, ma noi dobbiamo educare alla cultura sportiva della pazienza. Tra vittorie e sconfitte, il mio gruppo ha raccontato una storia importante e tornerà utile al nostro tennis“.
Alla vigilia del debutto contro la Cina, orfana della numero uno Zheng, ma comunque pericolosa, Garbin ha analizzato il momento: “Le ragazze mi mettono sempre in difficoltà: ci tengono tutte a giocare. È un buon segno. Daremo la giusta attenzione alla Cina, un avversario che rispettiamo. Anche senza Zheng parliamo di un gruppo di ottime giocatrici. La superficie è stata preparata per metterle a loro agio ed è giusto così quando giochi in casa“.
Garbin ha mantenuto il riserbo sulle scelte di formazione: “C’è chi si è adattata subito bene e chi arriva da un percorso diverso. Ma non anticipo nulla… non sia mai che le avversarie lo leggano!“.
Poi un passaggio sentito su Jasmine Paolini, oggetto di alcune critiche nonostante una stagione straordinaria: “Trovo un po’ ingiuste le critiche nei confronti di questa ragazza, che quotidianamente continua a impegnarsi per crescere. A volte questi commenti fanno un po’ male, ma in fondo le critiche sono buone se portano a una soluzione“.
Garbin ha sottolineato anche il ruolo fondamentale avuto da Sara Errani nel percorso di crescita di Jasmine Paolini: “Sara ha già avuto una grande importanza nella crescita di Jas. Le ha dato tanto in termini di mentalità e l’ha aiutata a vedere meglio il gioco. Errani ha una competenza pratica semplicemente stellare. Ha vissuto il cambiamento del gioco in campo ed è sempre rimasta in auge. Il loro è un connubio importante e raro“.
Guardando al futuro, Garbin si è soffermata su Tyra Grant, appena entrata nel giro della Nazionale maggiore: “Sicuramente un grande talento, ma il talento non basta se non si lavora con le giuste intenzioni e i giusti valori. In questi giorni Tyra sta ascoltando con umiltà e assorbe tutto ciò che può. Sta vivendo in modo fortissimo l’emozione della maglia azzurra. Adesso va sgrezzata, ma ha al suo fianco le persone giuste e la federazione. In passato l’Italia non ha raccolto il testimone del gruppo precedente: chi arriverà, invece, dovrà prendere quanto di buono fatto da questo team“.
Infine, un accenno al futuro della guida tecnica: “Quando ci ho pensato, mi sono sempre augurata che il mio successore fosse una donna. E ce ne sono parecchie di competenti. Alcune, probabilmente, stanno ancora giocando“, ha detto sorridendo. Ma prima, come ha chiarito, c’è ancora voglia di continuare: “Mi auguro che il mio possa essere un ciclo ancora lungo“.