Twitter Down Under

di Giorgia Giambenedetti

Gli Australian Open da un punto di vista twitteriano

Ci sono modi e modi di seguire il tennis. Questo é sicuramente un modo…come dire…insolito, ma allo stesso tempo divertente. Avete mai provato a seguire un torneo dello slam dal punto di vista twitteriano? Si scoprono sicuramente pensieri ed opinioni piú personali di quelli rilasciati nelle interviste ufficiali. C’é chi rosica e si lamenta, chi ride e scherza, chi si sfoga e chi si complimenta. Insomma, un miscuglio di pensieri personali molto interessanti.

Reazioni post-sconfitta

Per esempio puó essere curioso analizzare le varie reazioni dei giocatori dopo aver subito una sconfitta. Certo, i piú corretti o i piú discreti si limitano a complimentarsi con gli avversari, ma non tutti si si accontentano di rilasciare commenti dovuti. Ad esempio, Anne Keothavong commenta il suo ritiro dopo aver subito un tondo 6-0 contro Mona Barthel con un espressivo “shit happens!”.

Anche la reazione di Sofia Arvidsson é degna di nota: dopo essersi autocastigata tornando a piedi in albergo perché non si era meritata il trasporto in auto e probabilmente dopo essersi fatta una doccia fredda per calmarsi, commenta dicendo che gli unici veri errori sono quelli dai quali non si impara nulla. Sará riuscita ad imparare qualcosa da questa sconfitta al primo turno? Le auguro di sí…

Chi di certo non si é disperato dopo aver perso al quarto set contro Tommy Haas é il qualificato Denis Kudla il quale dopo la sconfitta australiana si é recato direttamente nientepopodimenoche alle Hawaii per un Challenger. Non male come programmazione!

Anche un altro qualificato, Alex Kutznetsov, non ha potuto far altro che accettare la sconfitta contro Rafael Nadal. É stata sicuramente una preziosa esperienza per il giocatore ucraino-americano. Un’esperienza che gli ha mostrato quanta strada ci sia ancora da percorrere…

Casey Dellacqua poi, reagisce alla sconfitta in modo davvero invidiabile: prevedendo il futuro! Dopo aver raccolto un solo gioco contro Victoria Azarenka, lancia un messaggio di allerta alle altre giocatrice: sará molto difficile fermare la giocatrice bielorussa! Come darle torto?

Chi invece, con le sue buone ragioni, non ha saputo ingoiare il sapore amaro, e in questo caso particolarmente amaro, della sconfitta é stato David Nalbandian. Dopo essere stato sconfitto da Isner (e dall’arbitro) si dichiara addolorato per la sconfitta, soprattutto perché non é giusto perdere in tale maniera dopo aver lottato duramente per cinque set! Chissá se la dichiarazione d’amore tennistico di Anabel Medina ha saputo tirargli su il morale. In fondo non é l’unica ad amare il gioco dell’argentino…

Reazioni post Nalbandian-Isner-Nouni

David Nalbandian non é stato certo l’unico a stupirsi e a mostrare “perplessitá” riguardo all’overrule del giudice di sedia sull’8-8 al quinto set e soprattutto dopo essergli stato negato il challenge. Su twitter si sono scatenate numerose discussioni e riflessioni sul tema. Quanti secondi hanno esattamente a disposizione i giocatori per chiedere il challenge? Dov’é la regola? E soprattutto Amer Delic riflette sul fatto che su 13 dei 16 campi di gioco un fatto del genere sarebbe passato del tutto inosservato, poiché non vi si dispone dell’occhio di falco. Lí, i giocatori hanno imparato ad accettare le chiamate sbagliate che possono condizionare notevolmente i match, la classifica e i guadagni economici. No, la vita non é giusta, bisogna accettarlo.

Il match “Fedal”

Inutile dire che sono stati numerosi anche i commenti sulla semifinale tra i due principali  rivali degli ultimi anni: Federer e Nadal. In molti sono rimasti ipnotizzati davanti allo schermo per non perdersi nemmeno un punto della partita. Alina Jidkova, per esempio, era disperata perché avrebbe dovuto preparare la valigia per la Cina, ma non riusciva a staccarsi dallo schermo. Tommy Robredo dichiara perfino che il giorno del match “Fedal“ é un giorno da prendersi di vacanza, un giorno in cui non bisogna andare a lavorare per non perdersi lo spettacolo. Anastasia Rodionova si é addirittura munita di popcorn per prepararsi al meglio. Insomma, tutti sono molto coinvolti dall’incontro tra eleganza e potenza, come lo definisce Sofia Arvidsson. A fine partita c’é perfino qualcuno che si domanda se alzando gli accendini accesi e battendo forte i piedi ci possa essere qualche possibilitá di farli tornare in campo per il bis…

La maratona finale

E se la semifinale aveva riscosso molto interesse, la finale non poteva essere da meno. Soprattutto visto il livello e la durata del match tra Novak Djokovic e Rafael Nadal. Molti, moltissimi sono i colleghi di questi due campioni che hanno espresso la loro stima e ammirazione, ma soprattutto il loro rispetto per i primi due giocatori in classifica. La maggior parte dei commenti mostrano stima e compassione per Nadal che di certo non si meritava una sconfitta, soprattutto per la sua enorme forza di volontá. Ma il tennis é fatto cosí, si vince o si perde. E puó vincere un solo giocatore. O forse no? Qualcuno ha tratto la conclusione che il vero vincitore della finale sia stato il tennis. Eppure…mi sembra di ricordare che la coppa a fine match stesse nelle mani del giocatore serbo…

E rimanendo in tema premiazione, molti tweets hanno criticato la durata dei discorsi che precedevano la consegna dei trofei. I due giocatori rischiavano di crollare in preda ai crampi prima ancora di ritirare i premi. Come nota Anastasia Pivovarova, probabilmente si tratta della prima volta in cui i giocatori stanno seduti su una sedia durante la cerimonia finale!

Per concludere con ironia

Se l’ATP assegnasse un premio al giocatore che pubblica i tweets piú divertenti, questo premio andrebbe sicuramente ad Ivo Karlovic. E non si tratta solo della mia opinione personale, anche Judy Murray condivide con me questo mio pensiero. Questa volta a farci ridere é stato un ironico sfogo del gigante buono. Stufo di sentirsi dire che vince solo perché serve bene, il croato risponde cosí: “Sono l’unico tennista al mondo che vince i suoi incontri solo con il servizio. Ho perfino fatto otto breaks nei primi due turni degli Australian Open servendo solo aces. Un genio!

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