Wta Linz, Barbora Strycova: “Gli haters son malati. Le nuove no. 1 fanno bene al tennis”


dall’inviato a Linz, Michele Galoppini
È stato un match di primo turno molto tosto quello di Barbora Strycova al Upper Austria Ladies Linz 2017. Sono servite due ore per liberarsi di Madison Brengle, due ore che si sono fatte sentire anche nel raggiungere la sala stampa, due o tre piani più su della players’ lounge. “O mio dio, queste scale mi ammazzano ogni volta”, ha esclamato la ceca col fiatone non appena è entrata in press-room. E da quella prima risata, è sempre stato il sorriso a caratterizzare la nostra chiacchierata, che non ha evitato di toccare anche argomenti certamente più seri.
Complimenti Barbora per il tuo primo turno, e soprattutto perché arrivi a Linz dopo buone vittorie in Asia.
In Asia in effetti ho giocato diversi buoni match. Ho battuto Johanna Konta ed anche Garbine Muguruza, quindi sono state tre settimane positive laggiù. E poi tornare in Europa fa sempre sentir bene.
Più in generale, cosa ne pensi della tua stagione?
È stata una stagione tutto sommato positiva, ho giocato buone partite, ne ho avute altre di toste in cui  non ce l’ho fatta. Ma in generale devo ritenermi soddisfatta, anche perché non ho avuto problemi fisici e questo è molto importante.
Facciamo anche un salto al passato, a quella medaglia olimpica di Rio de Janeiro.
È stato qualcosa di veramente significativo per la mia carriera. Vivere quel momento è stato bellissimo, specialmente perché l’ho vinta assieme a Lucie Safarova, con la quale ci conosciamo fin da quando ero praticamente una bambina. Essere là con lei e con un bronzo al collo è stato qualcosa di davvero speciale e che non dimenticherò.
Diverse giocatrici recentemente hanno parlato dei social media e delle persona che vi insultano o attaccano dopo i match. Qual è la tua esperienza?
Oh succede ogni giorno [sorriso]. Non è semplice dare uno sguardo al cellulare ed ai social. Mi piace averli perché mi piace mostrare qualcosa ai fan, ai miei veri fan, che mi seguono davvero in tanti. Loro sì sono belle persone, ma alcune sono davvero… difficili da gestire. Ricevere messaggi come ‘Ti ammazzo, ti troverò, so dove vivi e ti ucciderò assieme alla tua famiglia’ non è certo semplice quando magari sei già di cattivo umore per una sconfitta. Ma alla fine è solo un match, ragazzi! [sorriso] Queste persone sono proprio malate, a volte riesci a fregartene, altre volte non è così facile.
Sei ancora in corsa per entrare all’Elite Trophy di Zhuhai. È qualcosa che ti dà maggiori pressioni o non ci stai pensando al momento?
Ad essere onesta, non mi dà alcuna pressione perché sto pensando maggiormente ad avere una buona testa di serie agli Australian Open, che è il mio obiettivo principale.
Cosa rappresenta il miglior ricordo della tua stagione?
Bella domanda [sorriso]. Lasciatemi pensare [pausa e poi risata]. Di ricordi buoni in questo 2017 ne ho tanti, ma forse quello più bello ce l’ho agli Australian Open, per il match contro Caroline Garcia [Strycova vince in 2 set il suo terzo turno]. Quel match mi ha dato bellissime sensazioni, come ad esempio il torneo di Praga, dove c’erano 10 gradi ma anche 2.000 persone ogni giorno a tifare. Atmosfera fantastica e davvero speciale.
E più in generale invece, quale è stato il miglior momento, o ricordo, o accadimento a livello WTA in questa stagione?
Abbiamo avuto… tante nuove numero 1? [risata] Ma è qualcosa che mi piace a dire la verità. Le cose stanno cambiando, non c’è sempre la stessa persona lassù. È positivo anche per i fan ed i tifosi e mi piace.
You had a successful junior career but also a pretty good pro career. It is not something that every player achieve. What are the keys, the secret to make it?
Hai avuto una carriera junior molto brillante, ma al contempo poi una carriera pro molto positiva. Qual è il segreto per portare quanto di buono fatto nei junior tra i pro? Non tutti ci riescono, anzi.
I tornei junior ed il tennis a livello junior, rispetto al livello pro è completamente diverso, ma personalmente ritengo che giocare a livello junior sia estremamente importante, anche solo per prendere confidenza con la competizione. Poi riuscire a passare con successo da junior a pro è tutt’altra cosa. Devi lavorare tantissimo, devi avere tanta pazienza e tanta motivazione, devi essere pronto ad una vita di viaggi sempre da sola ed a fare tutto da sola. Certo, hai il tuo team con te, ma sei comunque da sola. Devi essere pronta ad una vita che non è certo rose e fiori. Non è così fantastico viaggiare ogni giorno di ogni settimana di ogni anno in mille posti diversi, soprattutto perché non sei un turista e di quei posti non vedi quasi nulla. Hey, comunque a me piace e non lo cambierei per nulla al mondo.
E parlando sempre di viaggi, ma stavolta non relative al tennis: già pianificate le vacanze?
Eh sì! [risata] Andrò a Dubai. È un posto fantastic per me, anche perché ho una casa là, è vicino e con l’aereo sono solo 6 ore, ed il tempo è fantastico. E poi tornerò qui in Austria come faccio ogni anno ed andrò in una Organic Spa, dove mi rilasso e diverto ogni volta.
Barbora, you look a very emotional player on the court…
Barbora, sembri una giocatrice molto emotiva in campo…
…eh sì [risata]!
La stessa cosa succede al di fuori del campo?
Barbora-in-campo è completamente diversa dalla Barbora-fuori-dal-campo. Son fatta così. Mi trasformo in una persona molto aggressiva e combattiva in campo. È come son sempre stata da quando ero piccola. E continuo a parlare con me stessa, dicendomi ‘calmati, calmati, sii la Barbora-fuori-dal-campo!’ [risata]. Sono molto emotiva anche fuori dal campo comunque. Felicità e tristezza sono sempre emozioni forti per me. So che tanti pensano io sia molto divertente, ma la questione è semplice: o mi si ama o mi si odia!
Cosa ti piace del torneo di Linz?
Innanzitutto, Linz è molto vicino a casa mia e posso arrivarci semplicemente con un paio di ore d’auto. E qui mi piace perché ci lavorano tanti giovani, che danno sempre il massimo, che vogliono il meglio e sono sempre di buon umore e positivi. Ed anche Sandra Reichel e Barbara Schett fanno un lavoro fantastico.

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