Challenger: Huta, Kyrgios e Gonzalez


(Jesse Huta Galung)

di Guido Pietrosanti

Tanta scelta in giro per il mondo per i giocatori impegnati nel circuito challenger. Nella settimana appena conclusa infatti si è giocato su varie superfici e in diversi continenti. Cominciamo dall’Australia dove alcuni “irriducibili” della trasferta australiana più molti giocatori asiatici o australiani, si sono affrontati nel torneo di Sydney. Il vincitore è stato proprio il giocatore di casa Nick Kyrgios, numero uno del mondo tra gli junior e in forte ascesa proprio in queste ultime settimane. Kyrgios, classe 95 e numero 330, grazie alla vittoria di Sydney, ha sconfitto in finale per 63 62 un altro australiano, il 23enne Matt Reid, numero 230 del ranking atp. Grazie a questo risultato, Kyrgios potrà giocare con maggiore continuità nei tornei challenger, partendo direttamente dal tabellone principale e non è azzardato pensare che possa chiudere la stagione vicino ai primi 200 del mondo, cosa riuscita solamente ai 18enni Tomic e Harrison negli ultimi anni. A voler vedere il bicchiere mezzo vuoto, c’è però da dire che nelle ultime stagioni, spesso giovani australiani si sono messi in evidenza, senza però riuscire poi a confermare le aspettative. E’ il caso dei classe 92 Mitchell e Duckworth, eliminati rispettivamente al secondo turno e ai quarti, capaci di arrivare vicino ai primi 200 a 19 anni, che non sono riusciti a migliorarsi ulteriormente. O dell’ex numero 1 juniores, Jason Kubler, fermato da alcuni infortuni e ancora lontano dal livello che in molti si aspettavano avrebbe raggiunto. E anche il numero 1 junior dello scorso anno, Luke Savile, fermato a Sydney al primo turno, sembra avere delle difficoltà a salire ulteriormente di livello. Kyrgios ha dalla sua un servizio che da solo potrebbe tirarlo fuori da molte situazioni pericolose e ad un certo livello, poter contare su alcuni punti “gratis”, senza cioè fare molta fatica, è sicuramente un vantaggio.

A Sydney era presente anche il nostro Andrea Arnaboldi, coraggioso ad affrontare una lunga trasferta australiana, che però sta portando ben pochi punti. Anche a Sydney Andrea è stato eliminato al primo turno, proprio da Duckworth.

Per chi avesse voluto rimanere a giocare in Europa, in Francia si è giocato il torneo di Cherbourg, dove l’olandese Jesse Huta Galung, numero 226 del ranking, entrato in tabellone come Lucky Loser, ha finito per vincere battendo in finale il francese Vincent Millot (208) per 61 63. Buona semifinale per il francese Kenny De Schepper, ormai vicinissimo ai top 100, mentre vanno segnalati i quarti raggiunti dal giovane ungherese Marton Fucsovics, numero 384 atp, con un ottima carriera junior alle spalle e dal veterano Marc Gicquel, risalito al numero 120 del ranking a quasi 36 anni.

Infine a Salinas in Ecuador, vittoria del colombiano Alejandro Gonzalez, numero 171 atp, che in finale ha sconfitto il giovane argentino Renzo Olivo (219) per 46 63 76. Per noi però il torneo di Salinas sarà ricordato per la prima semifinale challenger di Stefano Travaglia, che partito dalle qualificazioni si è arreso solamente alla stanchezza prima che a Renzo Olivo proprio in semifinale. Con questo risultato Stefano, che sta recuperando velocemente il tempo perso a causa di un bruttissimo incidente, risale al numero 477 del ranking atp, ancora lontano dalla posizione numero 306, raggiunta nel luglio del 2011, ma sufficiente a farlo giocare nei future più importanti senza dover passare dalle qualificazioni, e anche nelle qualificazioni di molti challenger, sia in Italia che in Sud America. Renzo Olivo ha purtroppo fermato la corsa non solo di Travaglia, ma anche di Naso, nei quarti di finale, e di Thomas Fabbiano al secondo turno, bravi comunque a cercare punti e morale in una trasferta difficile fino in Sud America.

Leggi anche:

    None Found