Challenger: A Heilbronn trionfa Struff, bene Dustov

Jan Lennard Struff
(Jan Lennard Struff)

di Piero Emmolo

Quattro tappe nel challenger tour in settimana. Da Heilbronn a Bordeaux, da Busan a Samarcanda. Fattore casalingo molto determinante per i vincitori.

HEILBRONN (35000€, RED CLAY) Nel torneo tedesco, da favorito della vigilia, profeta in patria è stato il teutonico Jan Lennard Struff. All’annuncio “spiel, satz und sieg” del giudice di sedia, il tennista di Warstein ha potuto porre fine alla cabala che lo vedeva soccombente in tutte le otto finali disputate nel tour cadetto. L’appellativo di ”Benetteau del circuito challenger” era molto appropriato per il ventiquattrenne vincitore, che proprio poche settimane fa aveva contribuito al filotto di vittorie di Simone Bolelli in quel di Bergamo. Lo stato di forma del tedesco non deve però essere una sorpresa. Già nell’atp 250 di Monaco di Baviera, solo la superiorità tecnica di Fabio Fognini aveva posto fine al cammino di Struff. Avversario in finale è stato il magiaro Marton Fucsovics, sconfitto per 7-5 6-2. Con il salto di qualità compiuto, il teutonico si proietta prepotentemente anche per un posto nel team di Davis Cup, dopo le recenti turbolenze del coach Carsten Arriens con i “gerarchi” storici Kohlschreiber, Haas e Mayer. Sconfitta al primo turno per l’istrionico quanto imprevedibile Dustin Brown. Per il giocatore d’origini caraibiche brutto stop per mano della wild card britannica Kyle Edmund. Per il vincitore del torneo best ranking di numero 65 ATP. Si segnala il giovane talento di Thanasi Kokkinakis, australiano classe 1996, partito dalle qualificazioni e giunto sino alla semifinale.

BORDEAUX (85000€, RED CLAY) É la settimana in cui si sovvertono trend decisamente negativi e la conferma arriva dal torneo in Aquitania. Se il tabù per il titolo ATP sembra sempre più proibitivo man mano l’età avanzi, il buon Julien Bennetteau si consola con l’85000 € francese. L’ultimo trionfo era avvenuto proprio Oltralpe in quel di Rennes. Piacevole sorpresa la finale dell’americano Steve Johnson, la cui versatilità mostrata sui terreni lenti è un inaspettato inedito nel circuito. Il tennista californiano è infatti approdato in finale, dove la maggiore esperienza e l’aitanza da volleatore del galletto Julien hanno avuto, statistiche alla mano, a sorpresa la meglio. Perentorio lo score finale, che ha visto Bennetteau prevalere per 6-3 6-2. Interessante notare che la vittoria del trentatreenne di Bourge en Bresse è maturata grazie ad una wild card concessa dagli organizzatori proprio last minute. Rimarchevole anche la semifinale dell’argentino Londero che, da lucky looser, giunge sino in semifinale.

BUSAN (75000$, HARD) Sul rebound ace coreano percorso al netto di errori per il nipponico Go Soeda, che ha fatto suo il torneo asiatico senza perder alcun set. Finalista il taipeiano Wang, soccombente col punteggio di 6-3 7-6. Sparuta la presenza di europei in tabellone, nel quale figuravano soprattutto asiatici, australiani e americani. La tappa di Busan conclude il mini tour nel Paese orientale, dopo la manifestazione della precedente settimana in quel di Gimcheon. Porta bene la nazione asiatica ai “vicini” del Sol Levante. Proprio sette giorni prima la finale di Busan era stato l’altro Davis man nipponico, Tatsuma Ito, a sfiorare il titolo, in un’avvincente finale con il redivivo Gilles Muller. Per l’allievo di Davide Sanguinetti balzo di diciannove posizioni che gli consente di approdare alla posizione ATP numero 103. Sorprendente approdo in semifinale per la wild card locale Hyeun Chung, capace di estromettere un habituè del circuito cadetto quale l’israeliano Amir Weintraub .

SAMARCANDA (50000$, RED CLAY) S’impone in terra natìa l’uzbeko Farrukh Dustov, al suo terzo titolo challenger. Per il giocatore di Tashkent, vittoria al secondo tentativo nell’appuntamento casalingo, dopo che nel 2012 era stato il serbo Dusan Lajovic a soffiargli il titolo. La pertica uzbeka, residente a Bolzano, s’é imposta nell’atto conclusivo sull’outsider russo Aslan Karatsev coo punteggio di 7-6 6-1. Impressionante il rendimento al servizio del giocatore asiatico, che fa del colpo di rimessa in gioco il cardine del proprio power tennis. La battuta è la cartina tornasole di Dustov che, se in giornata, può davvero essere ingiocabile nei propri turni. Da sottolineare sono le condizioni particolari del torneo di Samarcanda. La città sorge infatti a circa 700 metri dal livello del mare, in condizioni di gioco molto similari a quelle del tanto vituperato combined madrileño, alle quali il giocatore di casa è abituato di natura. Delude la testa di serie numero uno Denis Istomin, fuori al primo turno.

Leggi anche: