Challenger: Bene Giannessi e Volandri


(Filippo Volandri – Foto Nizegorodcew)
di Guido Pietrosanti
Tantissimi tornei challenger disputati in varie parti del mondo nella settimana dedicata alla Coppa Davis. In Italia è stata la settimana del challenger di Todi dove l’argentino Carlos Berlocq ha sconfitto in finale il nostro Filippo Volandri per 63 61. Filippo, che ha compiuto 30 anni all’inizio del mese, si conferma capace di arrivare in fondo ai tornei challenger con una certa regolarità, cosa che può permettergli di rimanere nei top 100 ancora per qualche anno. A questo punto della sua carriera, continuare a giocare tutti i tornei dello slam oltre a molti tornei del circuito maggiore sulla terra rossa, può già essere considerato un risultato importante per Volandri. Lo stesso obiettivo può essere raggiunto da Paolo Lorenzi, ottimo semifinalista a Todi, che con qualche altro buon risultato challenger potrebbe tornare ad avvicinare i top 100 e giocare cosi nel main draw dei tornei dello Slam. Da segnalare anche la vittoria di Thomas Muster al primo turno contro Leonardo Mayer, il buon torneo di Antonio Comporto, fermato al secondo turno dopo aver passato le qualificazioni e i quarti di finale raggiunti dell’intramontabile Stefano Galvani.
A Stettino in Polonia vittoria del portoghese Rui Machado che ha sconfitto il francese Eric Prodon in finale per 26 75 62. Machado, alla quarta vittoria challenger della stagione, raggiunge il suo best ranking al numero 61 mentre Prodon torna nei primi 100, al numero 93. Ottimo torneo per Alessandro Giannessi che grazie ai quarti di finale nel ricco challenger polacco, ottenuto con due belle vittorie ai danni di Brown e del russo Donskoy, migliora il suo best ranking portandolo al numero 183. Se si pensa che solo 12 mesi fa Alessandro era fuori dai primi 600 del mondo e in questo periodo veniva eliminato al primo turno in un future spagnolo, ci si rende conto dell’enorme salto di qualità compiuto da Giannessi nel 2011. Del gruppo allenato ad inizio anno da Infantino a Tandil, composto da Giannessi, Gaio, Colella, Micolani e Quinzi, Alessandro è sicuramente quello che ha compiuto i progressi maggiori, pur essendo forse quello meno atteso di tutti. Con lui la “cura” Infantino è stata indubbiamente molto efficace mentre con Trevisan fu a dir poco fallimentare, a conferma del fatto che ogni metodo (e ogni coach) deve essere adattato all’allievo.
A Banja Luka in Bosnia, vittoria dello sloveno Blaz Kavcic in finale sullo spagnolo Pere Riba per 64 61. Kavcic, che in semifinale aveva fermato il cammino di un ottimo Simone Vagnozzi, raggiunge con questa vittoria la posizione numero 79 del ranking. Vagnozzi migliora il suo best ranking, portandolo al numero 162, confermando la crescita di questi ultimi 2 anni. Peccato però per la sconfitta subita al primo turno in doppio in coppia con Flavio Cipolla.
In Europa si è giocato anche sul cemento, ad Istanbul in Turchia, e a spuntarla è stato il redivivo uzbeko Denis Istomin che dopo un inizio di stagione deludente, dopo la vittoria nel challenger di Samarkanda nel mese di agosto sembra aver ritrovato il suo tennis migliore ed ha ricominciato a scalare la classifica atp. In Turchia Istomin ha battuto in finale il tedesco Philipp Kohlschreiber (45 atp) per 76 64 mentre in semifinale aveva eliminato Richard Berankis, promettente lituano del 90, fermato da un brutto infortunio dopo aver raggiunto la posizione numero 73 nel gennaio di quest’anno.
Sulla terra si è giocato anche in Brasile, a Belo Horizonte dove il 32enne giocatore di casa Julio Silva (163) ha vinto contro il giovane portoghese Gastao Elias (226) per 64 64. Il portoghese, promessa mai davvero esplosa, sembrava quest’anno essere finalmente riuscito a sbloccarsi e a compiere il definitivo salto di qualità. Un infortunio ne ha rallentato la crescita nel mezzo della stagione, ma questa finale lascia presagire che il giovane Gastao potrebbe essere uno dei nomi da tenere d’occhio per la prossima stagione.
Anche a Tulsa negli Stati Uniti, il vincitore è stato un giocatore di casa. Si tratta di Bobby Reynolds che in una finale all american ha battuto Michael McClune per 61 63. Da segnalare il rientro di Sam Querrey, fermo per infortunio dall’inizio di giugno, che a Tulsa è stato fermato in semifinale.
Infine a Ningbo in Cina, vittoria del cinese di Taipei Yen-Hsun Lu (69) che ha battuto l’estone Jurgen Zopp per 62 36 61. In un tabellone di livello non molto alto, è da segnalare la semifinale del giovane tedesco Stebe (107) anche lui classe 90 e anche lui in buona crescita.
Nel circuito future, in Italy F27, sul cemento, finale un po’ a sorpresa per Massimo Capone mentre i favoriti Grassi e Gaio si sono fermati in semifinale. Buona semifinale in Serbia F11 anche per Damiano Di Ienno, speranza del tennis azzurro fino a pochi anni fa,che non è mai riuscito a fare il salto di qualità. Quest’anno Damiano è riuscito a tornare nei primi 1000, dove era già arrivato nel 2008 a soli 19 anni. Chissà che da questa semifinale non trovi nuove motivazioni per tentare di nuovo una carriera da professionista nel tennis che conta.

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