Con Rafa a Parigi non si passa

di Sergio Pastena

Rafael Nadal: formato 2008, versione deluxe. Personalmente non credevo che lo avrei mai rivisto in questo stato. Ingiocabile. Semplicemente perfetto. Voto: 10

Novak Djokovic: i campioni si vedono anche quando vincono giocando male. Djokovic non era in palla ed ha recuperato due set a Seppi per poi battere Tsonga  in maniera incredibile. Ha fatto il massimo pur non essendo al massimo, ha lottato orgogliosamente in finale, ma contro questo Nadal c’era poco da fare per chiunque. Voto: 9

David Ferrer: semifinali con pieno merito, il robottino di Javea non ne vuole sapere di mollare. Sulla terra il numero 4 al mondo è lui. Voto: 8,5

Andreas Seppi: poco importa se si è fatto rimontare da Djokovic, resta un match di altissimo livello in un torneo che l’ha visto finalmente rendere al meglio in uno Slam. I Top 20 sono a un centinaio di punti: li meriterebbe. Voto: 8

David Goffin: era un po’ che a livello Challenger pareva essere tra quelli in rampa di lancio per entrare nel giro che conta. Ci riesce nel modo migliore. Voto: 8

Nicolas Almagro: l’unico a costringere Nadal a sporcarsi la maglia prima della finale. Voto: 8

Jo-Wilfried Tsonga: gran torneo, specie considerando che il rosso è la sua superficie. Si è trovato a un bivio tra il rimanere un bel perdente e il fare il salto di qualità. E’ rimasto sui blocchi, ma va apprezzato comunque. Voto: 7,5

Nicolas Mahut: l’impresa non l’ha fatta battendo Roddick, l’ha fatta superando anche Klizan e strappando un set a Federer. Grandissimo torneo. Voto: 7,5

Juan Martin Del Potro: tornare è tornato, ma già da un po’. Iniziano a sorgere dubbi seri sul fatto che possa tornare quello di un paio d’anni fa. Resta comunque un signor giocatore. Voto: 7

Andy Murray: stavolta non me la sento di caricare a coppe perché aveva tutte le attenuanti possibili: non ama il rosso, stava male fisicamente e Ferrer sulla terra è un osso duro per chiunque tranne che per gli alieni in cima. Lui, però, di quegli alieni non fa più parte (ammesso che ne abbia mai fatto parte davvero) anche se può insidiarli sulla singola partita: ormai è un dato di fatto. Voto: 6

Roger Federer: lo avevo visto perdere da sfigato (Us Open 2011), da complessato (Roland Garros 2011), da inferiore (Roland Garros 2008), da lottatore (tre quarti delle finali con Nadal). Stavolta ha perso da mediocre, dopo una settimana mediocre, cedendo senza lottare a un Djokovic giocabilissimo. Voto: 5

John Isner: può portare Nadal al quinto e perdere, sempre al quinto, da Mathieu. Può battere Djokovic e restare tre giorni in campo con Mahut. Può vincere o perdere con chiunque, su qualunque superficie, in qualunque modo. In due parole: John Isner. Voto: 5

Andy Roddick: anche a lui l’appello fatto alle Williams nel femminile: gli Slam non li prescrive il medico. Liberissimo di iscriversi, ci mancherebbe, però anche chi lo vede è liberissimo di dire che ispirava tanta malinconia. Voto: 4

Jarkko Nieminen: la sua partita ha oltrepassato le vette della comicità. Come si suol dire, se facesse una gara tra perdenti arriverebbe secondo perché è un perdente. Voto: 4

La finale: bella. Stupenda. Magnifica. Leggendaria. Mozzafiato. Stratosferica. Epocale. Regale. Forse la prossima volta potrei persino vederla. S.V.

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