DA PECHINO
Dopo un brutta prestazione contro Learner Tien, Flavio Cobolli sarebbe potuto tornare tranquillamente tornare in hotel e maledire tutto. Il tennista romano è invece rimasto al National Tennis Center di Pechino e si è allenato per trovare le sensazioni mancate nel match di secondo turno dell’ATP 500 di Pechino. “In un anno così lungo, con tanti tornei, ci sono giorni in cui non ci si sente a proprio agio in campo – ha detto ai microfoni di Spazio Tennis -. Fisicamente era tutto ok, ma ero un po’ spaesato in campo. Non sempre basta essere al 100% atleticamente, bisogna esserci anche mentamente. È una giornata che mi toglie un po’ di sensazioni positive, ed è un peccato perché è un periodo in cui sto giocando bene. Ma come ho detto abbiamo tanti impegni e può capitare, senza dimenticare i meriti dell’avversario”.
Essere in grado di non staccare la spina in una giornata così è comunque un grande segnale del numero 3 d’Italia, proiettato con la testa già al prossimo impegno: “Fino alle 14 la giornata era da buttare. Ho provato a rimediare con un lungo allenamento per mettere un po’ di benzina in vista di Shanghai. I pugni al muro poi li ho comunque tirati qui e li tirerò anche in hotel. In questo momento sono infastidito da tutto, ma essere un giocatore a questi livelli significa anche saper scavare dove fino a poco tempo fa non riuscivo e trovare la voglia di lavorare anche in questa situazione. Rientrare in campo e allenarmi era la cosa migliore che potessi fare”.