Jan-Lennard Struff: se son rose, fioriranno

Jan Lennard Struff
di Fabio Valente

Definire un tennista secondo i parametri di peso ed altezza solitamente può essere utile ed indicativo per conoscerne generalmente i punti deboli e le armi migliori. Tuttavia, non sempre i semplici dati possono parlare al posto delle prestazioni e delle reali caratteristiche di un giocatore, ed uno di questi casi, spiegato in maniera assai eclatante, è quello del giovane tedesco Jan-Lennard Struff. Nativo di Warstein, cittadina del centro della Germania, il venticinquenne tedesco mescola assieme alla tipica capigliatura bionda e spavalda una stazza ed un fisico piuttosto imponenti: alto 1,98 metri, ferma la bilancia sui 92 kilogrammi secondo le statistiche ATP. Al contrario di come si potrebbe pensare, il suo gioco non è però ancorato unicamente al servizio, come accade per giocatori di corporatura simile o di altezza di poco superiore.

Struff, abile tanto nel destreggiarsi in singolare quanto nel competere in doppio, può sicuramente annoverare tra le sue frecce migliori il servizio, ma di certo non ha da crucciarsi quando è costretto a guadagnarsi il punto a suon di vincenti di dritto e repentine discese a rete in controtempo. Il rovescio non incide particolarmente e il gioco al volo necessita spesso di migliori rifiniture, ma ciò che sorprende del giovane teutonico è l’agilità e la velocità in campo, se paragonate alla stazza. Anche se costretto a scambi medio-lunghi, raramente Struff si trova in difficoltà nel coprire le zone del campo e spesso risulta in grado di guadagnare punti piuttosto complicati grazie a particolari ed insperati recuperi.

Giocatore tecnicamente quasi completo, Jan-Lennard Struff pecca molto a livello tattico durante lo svolgimento dei match in cui è coinvolto. Una buona percentuale dei punti che concede all’avversario di turno è frutto di giocate impulsive in cui risalta il desiderio di chiudere rapidamente lo scambio con un tentativo di vincente da posizione complicata. Spesso è addirittura il risultato finale di un match ad essere messo in discussione a causa di una gestione sconsiderata dell’andamento della partita da parte del tennista tedesco. È probabilmente proprio l’aspetto mentale il lato che maggiormente ha impedito a Struff di mantenersi all’interno della top 50, traguardo raggiunto a fine 2014, nel fiore della crescita del nativo di Warstein.

Dati alla mano, appare evidente la netta involuzione di Struff negli ultimi mesi. Capace di totalizzare un ottimo rendimento di 42 vittorie a fronte di 28 sconfitte nell’anno solare 2014, raggiungendo un best ranking alla posizione numero 46 al mondo, Jan-Lennard ha iniziato il 2015 come peggio non avrebbe potuto. Grazie alla ottima classifica di inizio anno, il tedesco si è da subito tuffato nel circuito ATP, subendo tuttavia un brusco benvenuto nel circuito maggiore: delle prime 20 partite disputate, solamente 5 si sono chiuse in maniera vittoriosa per Struff. Tuttora, il bollettino dell’anno in corso piange per il teutonico: sino alla settimana scorsa infatti le partite disputate erano state 43, di cui 28 sconfitte, alcune delle quali piuttosto imbarazzanti.

La redenzione, anche se limitata e tardiva, si è materializzata per il numero 7 di Germania sotto forma dell’anonimo Challenger polacco di Szczecin: qui, accreditato della testa di serie numero 7, Struff è riuscito a issarsi sino alla finale, dove ha affrontato e battuto il meno quotato Artem Smirnov per 6-4 6-3. Il titolo nel circuito cadetto, arrivato con vittorie blasonate su Almagro e Carreno Busta, ha ridonato nuova linfa al talentino germanico, ora tornato dai bassifondi della centocinquantesima posizione nel ranking ad una più dignitosa ma ancora insoddisfacente posizione tra i primi 130 al mondo.

Continuità e fiducia sono senza dubbio le chiavi per una rapida ascesa verso i piani alti del ranking per Struff. Ormai venticinquenne, il tedesco è solamente al secondo alloro ottenuto nel circuito Challenger dopo l’affermazione ad Heilbronn dell’anno scorso. Anche in doppio i successi scarseggiano, limitati ad un paio di future vinti nel 2012 e ai Challenger di Szczecin ed Alphen ottenuti rispettivamente in coppia con i connazionali Dustin Brown e Tobias Kamke. Al momento il best ranking all’interno della top 50 appare più che mai un miraggio per Struff, il cui obiettivo più ragionevole pare essere quello di terminare nella maniera migliore un 2015 iniziato con i migliori auspici e rivelatosi più che mai una delusione.

La vittoria in terra polacca non può che aumentare le speranze e la fiducia di un giocatore di cui la Germania potrebbe facilmente e volentieri fare uso per i futuri impegni di Coppa Davis: dopo il predestinato Alexander Zverev, Jan-Lennard Struff è infatti il più giovane tennista tedesco tra i primi 200 al mondo. Di chance per mettersi in mostra ne sono trascorse ormai tante, ma nuove possibilità busseranno presto alla porta di Jan-Lennard Struff, sarà il ragazzone di Warstein a doverle cogliere al meglio delle proprie capacità. Il tempo emanerà presto il proprio responso: e come sempre, se son rose, fioriranno.

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