Alla scoperta di Pune

Archiviati gli Australian Open, è già tempo di voltar pagina. Nella prima settimana post-Melbourne, mentre il circuito WTA si concede una piccola pausa, a livello maschile si ritorna in campo in tre differenti località sparse nel mondo. Dal consueto torneo sul veloce indoor di Montpellier, alla terra rossa di Cordoba, che raccolse l’eredità del defunto appuntamento in altura di Quito, fino ad arrivare al cemento all’aperto di Pune. È proprio qui in India, terra storicamente sempre molto affascinante e alchemica, che ci soffermeremo per raccontarvi qualche curiosità.

Nella quarta città industriale dell’India a circa 120 km a sud-est di Mumbai, sono ben cinque gli italiani ai nastri di partenza: Federico Gaio, Gian Marco Moroni, Stefano Travaglia, Gianluca Mager e Lorenzo Musetti. Il faentino è uscito di scena al primo turno, gli ultimi due sono teste di serie rispettivamente 3 e 2 ed esordiranno direttamente al secondo turno dopo aver usufruito del bye.

La location, dopo uno stop dovuto alla pandemia nella passata stagione, si presenta quest’anno decisamente spoglia. A causa dei casi di covid-19 che continuano a flagellare l’India, infatti, l’evento si tiene a porte chiuse. Il ‘Tata Open Maharashtra’ vanta tuttavia una buona tradizione: dal 1996 al 2017 questo appuntamento ha avuto luogo a Chennai per poi cambiar sede e trasferirsi a Pune dal 2018.

Quali sono le condizioni di gioco? Secondo quanto ci hanno riferito i giocatori sono medio-lente. Si utilizzano palle Dunlop che dopo un po’ che si scambia si consumano e si “aprono”, mentre nei primi game quando sono nuove sono decisamente più veloci. Non possiamo definirla vera e propria altura (560 metri s.l.m), ma a Pune, la palla, quando non colpita centralmente, si fa fatica a gestirla e il rischio che “voli” e si perda il controllo della stessa è consistente.

Il campo di partecipazione non è di prim’ordine – la testa di serie numero uno è Aslan Karatsev, mentre l’ultimo ad entrare di diritto in main draw è Aleksander Vukic (N°156 ATP – e per questa ragione potrebbe questo evento rappresentare una ghiotta chance per gli azzurri impegnati.

Tre ultime curiosità relative al torneo indiano:

  1. Ai nastri di partenza il 1/3 del tabellone era composto da italiani e indiani (9 in totale)
  2. Il campione in carica Jiri Vesely, che figura in main draw come quarta forza del seeding, vinse nel 2020 annullando 2 matchpoint a Ivashka ai quarti di finale e ben 4 complessivi in semifinale a Berankis prima di superare all’atto conclusivo Egor Gerasimov in tre set.
  3. Noterete degli inservienti dopo le 13 locali ramazzare con delle scope per pulire il campo da dei detriti. Di cosa si tratta? Nel pomeriggio iniziano a cadere dal cielo di Pune dei pezzi di rifiuti bruciati. Lo smaltimento dei rifiuti attraverso l’accensione di fuochi è una pratica abbastanza ricorrente a Pune (e non solo) e pertanto l’inquinamento regna ahinoi sovrano.

Leggi anche:

    None Found