Wimbledon 2022 in pillole (Day 2) – Sonego cuore azzurro! Swiatek fa 36 di fila mentre Rafa scaccia gli incubi

La seconda giornata a Church Road inizia nel peggior modo possibile: Matteo Berrettini è positivo al Covid-19. È dura per noi, che da mesi aspettavamo di poter rivivere le magiche giornate dello scorso anno. È ancor più dura per lui, ragazzo d’oro dentro e soprattutto fuori dal campo, oggi più che mai in credito con la sfortuna. Nell’attesa che il nostro martello torni a colpire forte sui campi di tutto il mondo, apriamo il blister e tiriamo fuori le consuete pillole serali.

 

  • Gipo Arbino, Umberto Rianna, Andrea Vavassori, Paolo Lorenzi, i giovani Niccolò Ciavarella e Daniele Minighini. L’ennesima maratona in 5 set vinta da Lorenzo Sonego con uno specialista come l’americano Kudla se la sono goduta tutti a bordo campo. Nessuna analisi oggi, niente tecnica e tattica. Solo emozioni e con Sonny non mancano mai!
  • Iga Swiatek è la numero 1. Tra lei e la numero 2, Ons Jabeur, ci sono 4236 punti. Sapete quanti punti ci sono tra la tunisina e la giapponese Erika Sema, numero 464? Ve lo dico io, 4235. Numeri freddi, che però dipingono esattamente come stiano le cose nell’universo WTA. Oggi Iga ha sconfitto 6-0 6-3 la croata Jana Fett, portando a 36 la striscia di vittorie consecutive. Ha brillato? No. Brillerà? Non è detto, ma potrebbe bastare.
  • Da Iga al suo idolo, il caro, vecchio Rafa. La partita con l’argentino Francisco Cerundolo, forse uno tra i migliori avversari da affrontare al primo turno senza aver mai giocato un match su erba in stagione, non è stata un bel vedere. Tanti gli errori, da una parte e dall’altra. Nadal era partito con l’idea di fare rodaggio e magari vincere senza strafare. Nel quarto set è stato chiamato ad una rimonta delle sue. Così, per scacciare gli incubi Brown e Rosol. L’asticella va alzata. La alzerà.
  • Jordan Thompson sa gasare, con o senza baffi.
  • Toh, chi si rivede! L’ultima volta che Simona Halep aveva giocato un match a Wimbledon era durato 56 minuti. Un primo turno, magari? Niente affatto, parliamo della finale vinta 6-2 6-2 con una leggenda come Serena Williams nel 2019. La rumena nel frattempo si è infortunata, si è sposata e ha cambiato coach. La vittoria per 6-3 6-2 ai danni della ceca Muchova, una che sull’erba sa il fatto suo, ci impone di tenerla d’occhio.
  • Jasmine Paolini ha dato tutto quello che aveva, come sempre. A quanto pare, però, Kvitova sembra essersi destata.
  • Denis Shapovalov ha vinto una partita.
  • Nick, che paura! In settimana Kyrgios aveva detto che quando affronta i top-10 li fa sembrare meno speciali di quanto siano. Oggi ha avuto bisogno di cinque set e oltre tre ore per aggirare l’ostacolo rappresentato dal britannico Paul Jubb, numero 2019. Più mina vagante di così è francamente impossibile.
  • A proposito di britannici, ma quanto è bella la favola di Ryan Peniston? Il 26enne originario dell’Essex, contea dell’Inghilterra Orientale, quando aveva un anno ha sconfitto un rabdomiosarcoma (un cancro dei tessuti molli) e oggi ha vinto il suo primo match a Wimbledon!
  • Quello che a Berrettini accade con gli infortuni, a Musetti succede con i sorteggi. Non sempre accade di esordire contro chi ha vinto l’ultimo torneo disputato senza mai perdere il servizio. L’amico Fritz è bravo, lo si sa.
  • Vedere Maxime Cressy giocare su erba ti riconcilia con la quotidianità, che vinca o perda non importa
  • Last but not least, Yanina Wickmayer. Dopo essere diventata mamma, l’ex numero 12 del mondo sta provando di nuovo a farsi largo nel circuito. Yanina ha letteralmente dominato le qualificazioni, prima di lasciare sei giochi alla cinese Zhu Lin. La sfida con Ostapenko potrebbe regalare qualche sorpresa.

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