Wimbledon: Esordi e Ritorni


(Jerzy Janowicz – Foto Nizegorodcew)

di Sergio Pastena

Esordi inaspettati e ritorni più o meno previsti: Wimbledon regala anche questo. Andiamo a vedere chi disputerà in Gran Bretagna il suo primo Slam e chi, dopo tanti anni, tornerà a giocarne uno.

GLI ESORDI

Adrian Menendez-Maceiras: ventisei anni, spagnolo di Marbella, mai nei primi cento, fino ad ora non era mai arrivato nel turno decisivo delle qualificazioni di uno Slam: ci è riuscito quest’anno, battendo Hernych 10-8 al terzo e il portoghese Sousa, e nonostante partisse sfavorito contro Navarro (uno degli spagnoli atipici) è riuscito ad avere la meglio su di lui in quattro set tirati. Niente male neanche il sorteggio: l’americano Russell non è certo il peggior avversario che potesse capitargli.

Jerzy Janowicz: polacco dalle ottime potenzialità, appena 21 anni, la sua qualificazione non è certo una sorpresa. Già l’anno scorso Jerzy aveva sfiorato l’impresa, cedendo soltanto 6-8 al quinto contro l’austriaco Fischer, così come al Roland Garros era stato battuto in tre set da Sijsling. Stavolta non ha voluto correre rischi: dopo aver avuto la meglio senza grossi problema su Gojowczyk e Capkovic, ha lasciato appena tre games in tre set al malcapitato Denis Kudla. Al primo turno avrà Bolelli: stai in campana, Simone!

Inigo Cervantes: impronosticabile. Questo 22enne spagnolo aveva giocato un solo match sull’erba in carriera e non era certo tra i papabili per il main draw. Alla fine ha fatto l’impresa, ma quanto ha dovuto sudare: dopo un esordio morbido contro Morgan, è riuscito ad avere la meglio sull’argentino Trungelliti solo al terzo set per 10-8, mentre nel turno decisivo si è trovato sotto di due set contro il canadese Chvojka ma ha messo a segno una clamorosa rimonta. Anche per lui subito un italiano, Flavio Cipolla.

Oliver Golding: diciottenne, grande speranza del tennis britannico e sosia spiccicato di Don Backy, Oliver Golding è un esordiente d’ufficio in virtù della wild card riservatagli dall’organizzazione. Non inganni, però la nazionalità: ha un ranking solido nei primi 500, è stato numero due al mondo da juniores e quest’anno ha già messo due Futures in cascina. L’anno scorso giocò le qualificazioni, battendo Milton e costringendo ad un tie-break Janowicz. Il sorteggio gli ha riservato un primo turno contro l’esperto russo Andreev.

I RITORNI

Wayne Odesnik: l’ultimo Slam lo aveva giocato nel gennaio del 2010, a Melbourne. Non era andata neanche tanto male: vittoria su Kavcic e sconfitta onorevole contro Kohlschreiber. L’avevano già pizzicato con gli ormoni della crescita in valigia, ora torna a giocare un major nonostante la sconfitta con Levine al turno decisivo delle qualificazioni: rientrato come lucky loser, non si può dire abbia pescato male visto che affronterà Phau. Possibile un secondo turno contro Roddick, tra i suoi principali critici…

Jimmy Wang: se ricordate, qualche mese fa avevamo parlato della sua storia, un calvario di infortuni che lo aveva fermato nel momento della migliore della carriera. Rientrato nel giro che conta dopo quattro anni, il taiwanese ha fatto centro al terzo tentativo eliminando nelle qualificazioni Lajovic, Gabashvili e Bautista-Agut. Proprio a Wimbledon, nel 2007, si era rivelato battendo Kunitsyn e facendo soffrire Jonas Bjorkman. Si riprende da lì, Jimmy: buona fortuna, anche se con Verdasco sarà molto dura…

Josh Goodall: c’è chi smette di giocare Slam per questioni di doping, chi per gli infortuni e chi perché è troppo scarso per giocarli. E’ il caso di Josh Goodall, che nel 2009 costrinse al quinto Llodra: un caso isolato in un curriculum che vanta altre tre presenze a Wimbledon senza vincere un set contro Feliciano Lopez (comprensibile), Van Gemerden e Di Mauro (meno comprensibile, vista la superficie). Ora è al meglio, ha vinto tre Futures nel 2012 ed è stato premiato con una wild card. Esordio contro Zemlja.

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