Andres Gomez: il tennis è nel sangue

NDRES GOMEZ
di Fabio Valente

La leggenda narra che la ridente cittadina ecuadoregna di Guayaquil derivi il proprio appellativo dalla fusione dei nomi dei suoi più grandi regnanti, ovvero il re Guayas e la sua sposa, Quil. Questi personaggi, la cui esistenza resta avvolta nel mistero, sono divenuti per antonomasia simbolo della strenua resistenza, dell’indomito coraggio, della determinazione più coriacea, trasmettendo questi eroici caratteri alla città che ne porta il nome. E’ perciò un caso che proprio a Guayaquil, il 27 Febbraio dell’anno 1960, veniva al mondo Andres Gomez, uno dei più vincenti tennisti sudamericani della storia, capace di incantare generazioni di appassionati grazie alle sue prodezze sulla terra rossa? Chissà.

Di certo la figura di Andres Gomez è una di quelle che maggiormente sono care ai nostalgici del vecchio tennis: sudamericano, amante della superficie che caratterizza i tennisti di etnia ispanica, mancino, capace di esaltare grazie ad un rovescio ad una mano tagliente quanto preciso. La sua capacità di arpionare con questo colpo quasi tutte le offensive avversarie da ogni posizione del campo gli valeva il temibile soprannome di “Piovra delle Galapagos”, tramite il quale si presentava a tifosi e conoscenti.

Stilisticamente apprezzato e capace di issarsi al quarto posto nel ranking mondiale in singolare nel 1990 e, quattro anni prima, addirittura in cima alla classifica dei doppisti, Gomez deve la sua memoria tra i posteri alle numerose affermazioni nel circuito ATP, coronate da una storica quanto meritata vittoria al Roland Garros del 1990, battendo in finale un giovanissimo Andrè Agassi. Dei 21 titoli ottenuti in singolare da Andres Gomez, a testimonianza della sua innata predilezione per la terra rossa, solamente 5 sono stati ottenuti su una superficie differente.

La grazia nel tocco a rete e la sagacia tattica hanno fatto di Andres Gomez uno straordinario talento nel doppio tennistico, quanto e più che in singolare, dove è riuscito a raccogliere ben 33 titoli in carriera. E’ stato infatti in doppio che il tennista ecuadoregno è riuscito ad ottenere la vittoria di ben due Slam, Roland Garros e US Open, rispettivamente nel 1988 e nel 1986, in coppia nel primo caso con Emilio Sanchez, nel secondo con Slobodan Zivojinovic.

La carriera di Andres Gomez non è stata tuttavia una rapida ed inarrestabile corsa verso nuovi e sempre più prestigiosi successi, né una semplice ascesa da talento predestinato sin dalla tenera età. Avvicinatosi al tennis da giovane nel difficile ma promettente vivaio sudamericano, Andres ha dovuto attendere i 21 anni di età per conquistare la prima affermazione in un torneo, a Bordeaux. Da quel momento il tennista nativo di Guayaquil ha mostrato solidità e costanza di rendimento continui, accumulando in saccoccia, tra singolare e doppio, una media di 5 tornei l’anno, spalmati tra il 1981 e il 1992, anno dell’ultima affermazione in doppio a Barcellona.

Il 1991 è un anno importante per Andres Gomez non solo perché segna l’ultima affermazione del campione ecuadoregno in un torneo ATP in singolare, ma anche perché vede la nascita, sempre nella ridente cittadina di Guayaquil, di Emilio, pronto sin da giovane a seguire le orme del padre a livello sportivo. Emilio Gomez dimostra sin da giovane la propria attitudine per la racchetta, dimostrando come il detto “buon sangue non mente” non sia poi così errato. A livello giovanile Gomez si distingue per la potenza dei colpi unita ad una precisione interessante ma da affinare, rendendosi presto interessante pedina nel doppio, favorito da un abile e sicuro gioco a rete.

Ormai ventitreenne, tuttavia, Emilio Gomez sta faticando ad affermarsi tra i tennisti del circuito maggiore, restando ancora all’ombra della scomoda ma incoraggiante figura del padre. Il giovane Gomez ha raggiunto come best ranking la posizione 215 nell’estate 2014, per poi calare sino alla attuale piazza numero 320. Gli unici titoli ottenuti sono stati al momento i due Challenger in terra sudamericana di Guayaquil e Medellin in doppio, mentre figurano nel palmarès del giovane ecuadoregno anche apparizioni più o meno vittoriose in Coppa Davis.

La strada è ancora assai lunga davanti al giovane figlio d’arte, ma per chi è nato a Guayaquil nessuna montagna è troppo alta da scalare.

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