Incisioni a Freddo – “Resident Evil: Afterlife”

Potito Starace
di Gianluca Dova alias Freddo
Bucarest anno 2010: questa mattina c’è un tempo uggioso e variabile come il mio umore soprattutto se ripenso all’incontro di davis del week-end. Ci siamo illusi, abbiamo sperato ma alla fine ci siamo arresi al virus che ha trasformato Bolelli in una sorta di un morto vivente come nel film Resident Evil, la colpa non è solo sua per carità ma del virus….Ci ha provato “Alice” Starace a fare del suo meglio; è sembrato addirittura dotato di superpoteri lui che indoor non ha mai brillato e che in doppio sui terreni veloci non è proprio un giocatore naturale. Il virus a dire il vero aveva già colpito un po’ tutti già la settimana prima obbligandoli a cercare sangue e punti e chi sa cosa altro a Genova sulla terra, invece di prepararsi per un match così importante. Barazzutti è sembrato il più affettato dal virus vampiresco; non in grado di opporsi al gene modificato, ha vagato per Stoccolma senza capire bene cosa succedeva “Fognini è quello che si è adattato meglio al campo e alle condizioni…” e ci credo ci siete andati pochi giorni prima neanche fosse una partitella per circoli dopo lavoristi, anche se l’età di Vinciguerra e dei doppisti lo lasciava pensare. Ingiusto dare la colpa a Bolelli per gli errori di ieri, giusto darli al virus che ha trasformato Bolelli da numero 30 del mondo ad un morto vivente, virus che non fa ragionare e che mantiene in vita Barazza da 10 anni sulla panchina dell’Italia, seppure assumendo sempre le sembianze di uno zombie. Parla, si muove ma chi sa se è ancora vivo, magari qualcun altro parla e decide per lui, forse andrebbe soppresso per non farlo continuare a soffrire e a non far soffrire noi. Afterlife cosa rimane? Poco o niente, restano per i giocatori i 10000 euro a capoccia presi per l’incontro in Olanda, meritati ed è giusto dirlo ma divisi, chi sa perché solo tra i membri di quella spedizione e non tutti i membri della squadra. Resta il nulla dietro una buona squadra in balia di virus come quello che d’ora in poi chiamerò the “federal virus” che trasforma i vivi in morti e come Barazzutti li fa vivere a lungo anche se in uno stato catatonico…. Resta il quasi nulla dopo i nostri giocatori migliori. Restano un centro giovanile di Tirrenia disastroso e tra i più affettati dal virus. Resta il divano appena comprato da Bolelli per la sua nuova casa di Montecarlo dove potrà riposarsi con calma, magari pensando che forse senza allenatore per gran parte della stagione ed una condizione fisica da zombie sarebbe il caso di prenderlo e spostarlo da qualche altra parte, sempre che il virus gli consenta di capirlo….
Faccio i complimenti invece al “Piccolo diavolo” Vagnozzi che lotta e che vince tra i challenger ma che si sta destreggiando bene anche nelle quali dell’Atp di Bucarest. Ho visto i suoi primi due match ed oggi giocherà con l’altrettanto piccolo mancino francese Michon che ha battuto Haase al primo turno per un posto in tabellone. L’incontro potrebbe essere interrotto per oscurità visto le caratteristiche dei due e forse proprio per questo l’hanno messo la mattina alle 11 e 30. Volandri vedendo entrambi piccoli e magri, l’ha definito un match di “Baby Davis”. Ci sarà da divertirsi perché entrambi giocano bene, attenzione al francesino anche per il futuro un misto tra Cipolla ed un Melzer tascabile. Buono anche lo spagnolo Albert Ramos mancino ed emulo di Nadal, si prevede presto un futuro nei primi 50 per lui.
Chiudo parlando di Dijokovic, Nadal, Federer e Youzhny, i quattro semifinalisti degli Usopen. Hanno giocato tutti un tennis stellare, fantascienza pura specialmente i primi tre. Ha vinto un marziano come Nadal “La guerra dei mondi” trasformandosi dall’ arrotino bestiale dal fisico supermuscolato, il bicipite abbondante fuori dallo smanicato ed il calzone alla zuava di 5 e 6 anni fa, in un giocatore perfetto e completo con i piedi sempre più dentro al campo. Federer è meno concentrato di prima, un po’ meno cattivo e forse un po’ invecchiato ma sta invecchiando comunque bene ed è sempre un gran bel vedere. Djokovic cresce ed è sempre più un nuovo Lendl, con più talento, con più coraggio ma anche lui come il ceco agli inzi sempre sconfitto nelle finali importanti. Non per colpa sua ad essere onesti che ha giocato benissimo, ha lottato e chiuso gli occhi e tirato su le righe nei matchpoint per lo svizzero. Chi sa se il suo futuro sarà di valletto di Nadal o di re della foresta? Sarà divertente scoprirlo….come è divertente Youzhny che ha fatto il suo, finalmente di nuovo una semifinale negli slam, finalmente qualche nuova gioia dal russo che non vincerà mai uno slam ma che quando smetterà lascerà certamente dei rimpianti per noi tifosi.

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