Tennis e Fratelli – III Parte – “E perché non darsi all’ippica?”

John Roddick
(John Roddick osserva il fratello Andy)
di Sergio Pastena
Andiamo a chiudere questa simpatica gita nel mondo dei fratelli tennisti citandovi una serie di nomi che, a meno che non siate feticisti del tennis, vi diranno poco o niente: John Roddick, Eduard Davydenko, Jonathan Wawrinka, Andrei Youzhny, Petros Baghdatis. No, non abbiamo fatto casino con le tabelle di Excel mischiando nomi e cognomi, questi ameni personaggi esistono davvero e la ragione della loro presenza nei database dell’Atp è data spesso dal fatto che hanno giocato qualche doppio coi fratelli più celebri. Prima di canzonarli tutti, però, aspettate…
John Roddick, ad esempio, è un serio professionista che insegna tennis nell’Oklahoma University. Ora ha 34 anni e ne dimostra dieci in più, ma ai suoi tempi era uno dei più promettenti juniores degli Stati Uniti. La sua carriera è stata frenata da infortuni abbastanza gravi e non è mai entrato nei Top 500, giocando pochissimi tornei. Conta una finale di doppio a livello Futures e un paio di comparsate in coppia col fratello, che ha vendicato ampiamente la sua sfortuna. Già, perché la sfiga è fedele e non ti abbandona mai: quando John, nel 1998, arrivò in finale nello sconosciuto Future di Tulsa in coppia con tale Ryan Sachire (altro apprezzato coach di tennis universitario), doveva affrontare due ragazzini appena ventenni, numero 448 del mondo. Avevano da poco vinto un Future ma erano reduci da tre anni di sconfitte su sconfitte, spesso pesanti. Easy win? Beh… non proprio visto che i loro nomi erano Bob e Mike Bryan. Se non è sfortuna questa…
E’ diventato allenatore anche Eduard Davydenko, fratello maggiorissimo di Nikolay: ha dieci anni più dell’altro e sembra avere la sua stessa età (non che ci voglia molto). Poche partite nel circuito inferiore, una semifinale Futures col fratello allora giovanissimo e dopo il ritiro un’ascesa travolgente di entrambi: Nikolay in campo a giocare ed Eduard ad allenarlo, sodalizio durato fino a pochi mesi fa quando si sono separati. C’è da lanciare nel circuito il figlio di Eduard, Philip. Una tradizione di famiglia che continua: speriamo almeno che Davydenko jr sia un pelo più divertente dello zio.
Andrei Youzhny, anche lui nel club dei fratelli maggiori meno talentuosi, con Mikhail ha giocato ben poco, ma pur essendo uno sconosciuto per anni ha calcato i campi dei Futures senza mai entrare nei Top 500. Uno come ce ne sono tanti, onesto lavoratore dei circuiti inferiori, ma con un fratello dotato di uno dei migliori rovesci del circuito. Chissà se il suo è più bello, non ci scommetteremmo…
Pure Jonathan Wawrinka ha bazzicato (poco) i circuiti Futures, entrando di sfuggita nei primi 1000 in doppio. Per inciso: ci è entrato grazie a due delle tre partite che ha vinto nella sua carriera. La seconda, soffertissima, l’ha giocata con Stanislas, altro rovescio di pregio: chissà che non sia stato lui a fare il grosso del lavoro…
Il capolavoro, però, è Petros Baghdatis. Lui di partite nel circuito non ne ha mai vinte, però ha giocato l’immancabile doppio col fratello Marcos: uno solo, anno 2003, sconfitta onorevole nel Future di Nicosia. In compenso ha giocato due volte in Davis, ovviamente perdendo. Ma stiamo parlando di Cipro, una nazione che senza considerare il Baghdatis originale stenterebbe a battere San Marino. Quindi va bene così: convochiamo il fratello, se non altro sono in famiglia e ci scappa anche il tempo per una pizza insieme. Magari insieme al fratellone Marinos Baghdatis, che quanto meno si è limitato a giocare i tornei giovanili…
Potremmo continuare e raccontarvi di Antoine Benneteau, quattro anni meno di Julien, che ha bazzicato i Futures per cinque anni ed ha giocato contro Golubev, Istomin e Tsonga: gli altri passavano e andavano avanti, lui restava al palo. Oppure di Fabien Robert, fratello scarso di Stephane (come si fa ad essere il fratello scarso di Stephane Robert, come si fa???), che nel 2008 in un Future beccò al primo turno proprio Antoine Benneteau, riuscendo a batterlo in tre set. Roba da far tremare le vene ai polsi. Potremmo parlare anche degli Arevalo brothers, Marcelo e Rafael, salvadoregni, col secondo che ha disputato un’Olimpiade battendo persino Hyung Taik Lee e facendosi massacrare gioiosamente da Federer al secondo turno.
Preferiamo, tuttavia, chiudere con una parentesi caraibica: anche Victor Estrella, primo dominicano a qualificarsi per un tabellone di un Masters 1000, ha portato un fratello in gita in Coppa Davis, Henry. Tutto il mondo è paese…

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