Verso la finale di Fed Cup: La Repubblica Ceca

Petra Kvitova e Lucie Safarova

di Luca Brancher

Ancora Praga, ancora la 02 Arena, e soprattutto ancora la Repubblica Ceca: la selezione di Petr Pala, chiamata a riprendersi lo scettro perso lo scorso anno per colpa di quell’Italia unica squadra capace di infliggere una sconfitta a Kvitova e compagne nell’ultimo quinquennio, è pronta per ospitare una finale molto sentita in patria, a tal punto che le giocatrici convocate stanno facendo una sorta di passerella, quando non impegnate sul campo di gara, per abbracciare i tanti fans che saranno pronti a sostenerle a partire dalla giornata di sabato e lungo tutto il weekend. Appunto, le ragazze convocate: nonostante siano trascorsi ventiquattro mesi dall’ultimo titolo, la squadra selezionata dal già citato ex-professionista ceco non è mutata di molto rispetto a quella che alzò lo scettro contro la Serbia di Jankovic e Ivanovic. A Petra Kvitova, Lucie Safarova e Lucie Hradecka si affianca Karolina Pliskova, rendendo l’intero team ancora più competitivo, dal momento che la giovane ragazza classe 1992 ha mostrato di avere un tennis indoor che non ha molto da invidiare a diverse top-10 e il suo gioco, in particolare la battuta, può trarre molto vantaggio dalla superficie velocissima dell’arena di Praga. Come riserva è stata chiamata Andrea Hlavackova – che era la quarta tennista del quartetto dell’ultimo titolo – oramai un pochino in disarmo in singolare, ma data la competitività delle singolariste, un’eventuale ricambio in doppio è stato ritenuto più sensato.

Si respira una bella aria nel gruppo: anche Klara Koukalova, che era comunque in formazione nei precedenti due incontri, vinti con Spagna ed Italia, ha passato alcune giornate con le compagne, “in borghese”, per manifestare il suo apporto all’intero team, che vede in Petra Kvitova la punta di diamante. La 24enne di Bilovec, così come nel 2011, punta alla doppietta Wimbledon-Fed Cup: allora fu una prima volta – la prima assoluta senza la Slovacchia – questa volta sarebbe una conferma che renderebbe ancora più chiaro il ruolo di leader della Repubblica Ceca nel mondo del tennis femminile. Dall’altra parte la Germania di Barbara Rittner, le cui scelte, che troverete nell’articolo dedicato alla selezione teutonica, nascondono delle insidie, ma potrebbero non bastare. Il campo di casa è una roccaforte difficile da scardinare

safarova_kvitova2LE CONVOCATE

PETRA KVITOVA (Ranking: 4): Chiuderà la stagione al numero 4, dopo essere partita ad inizio anno al numero 6, ma le due posizioni guadagnate non spiegano quasi nulla, così come è difficile rappresentare Petra attraverso dei numeri. Comincia la stagione piuttosto male, tanto da rischiare di uscire dalla top-10, ma a Wimbledon ritrova le sensazioni di tre anni prima e si ricuce addosso il vestito di regina dell’All England Club. Non riesce però mai a trovare quella continuità che le servirebbe per provare a raggiungere la prima posizione mondiale: questo concetto è ben evidenziato dal fatto che negli altri tre Slam non ha mai raggiunto la seconda settimana. Dopo la sconfitta con la Krunic a New York, infila un filotto vincente che le consente di conquistare la nuova tappa di Wuhan e la finale di Pechino, persa contro Sharapova che regalava la chance ad una delle due di insidiare la prima posizione WTA: proprio quando sembrava aver affilato tutte le sue armi, rinverdendo quanto effettuato tre stagioni prima, dove dopo il titolo per eccellenza su erba si era presa anche la corona delle Finals, eccola patire sotto i colpi di Radwanska e Wozniacki. Per quanto resti enigmatica, in Fed Cup ha vinto 16 degli ultimi 18 singolari. Come dite? L’unico perso in casa l’ha lasciato proprio nell’ultima Finale?

Precedenti

Vs Angelique Kerber 3-2 (2-1 sul cemento), Petra ha però vinto gli ultimi 3

Vs Andrea Petkovic 3-4 (3-2 sul cemento)
Vs Sabine Lisicki 2-1 (1-1 sul cemento), Petra ha vinto gli ultimi 2, il primo risale al 2009
Vs Julia Goerges 2-1 (1-1 sul cemento), Petra ha vinto gli ultimi 2

LUCIE SAFAROVA (Ranking: 17). E reduce dalla sua stagione migliore, frutto di una crescita costante, anche emotiva, come testimoniato dal miglior risultato Slam, colto a Wimbledon, dove si è piegata in semifinale di fronte alla futura campionessa, nonché compagna di squadra. Se nella finale del 2011, in Russia, Lucie è stata l’anello debole, perdendo 2 punti su 2, contro la Serbia, due anni fa, è stata l’autentica trascinatrice, chiudendo la contesa al quarto singolare, dopo che Petra era stata sorpresa nel primo match domenicale. Dopo lo U.S. Open non ha vissuto un periodo particolarmente interessante, senza pur steccare particolarmente – a parte la semifinale di Mosca con la Begu – e mostrando una certa solidità che contro le tedesche potrebbe essere sufficiente.  Certo il rovescio a Wuhan contro Lisicki potrebbe suggerire il contrario, ma Safarova non può fallire nel tentativo di chiudere il suo più idilliaco anno sul circuito, per quanto i precedenti con le ragazze della Rittner non siano così benauguranti

Precedenti

Vs Angelique Kerber 0-1, proprio nella Parigi Indoor tanto cara a Lucie, nel 2012

Vs Andrea Petkovic 2-4 (2-3 sul cemento), uno risalente al 2014, vinto dalla tedesca a Charleston
Vs Sabine Lisicki 1-3 (0-3 sul cemento), uno di quest’anno, come già scritto
Vs Julia Goerges 2-2 (1-1 sul cemento), vittoria in due tie-break della Safarova a Wimbledon 2014

KAROLINA PLISKOVA (Ranking: 24). E’ il nome a sorpresa, la gemella destra di Louny potrebbe effettivamente essere la carta che sconvolge ogni piano più ovvio. D’altronde non possono passare inosservati i due titoli vinti, Seoul e Linz, oltre alla finale di Hong Kong, degli ultimi due mesi. Inoltre Karolina Pliskova è una tennista che indoor sa rendere molto e la stagione che l’ha vista per cinque volte raggiungere una finale del circuito maggiore potrebbe assumere un significato ancora più dolce se giungesse la classica ciliegina da gustare nella O2 Arena di Praga. Sta a Pala capire se l’esordiente potrebbe già essere pronta, di sicuro le due sconfitte, perpetrate da Pennetta e da Mladenovic, subite non dovrebbero fungere da grosso deterrente. Da non dimenticare anche le eventuali qualità come doppista – attualmente classificata al numero 46 – nonostante la mancata parallela crescita della gemella non le stia permettendo di essere ai nastri di partenza in questo tipo di competizioni con continuità. Ogni tanto si cimenta con compagne saltuarie, duttilità che potrebbe tornare utile nell’eventuale definizione di un doppio decisivo.

Precedenti

Vs Angelique Kerber 1-2 (0-2 sul cemento)
Vs Andrea Petkovic 1-1 (1-1 sul cemento), compreso il recente bel successo a Wuhan

Vs Sabine Lisicki 0-3 (0-1 sul cemento)
Vs Julia Goerges 1-0 (1-0 sul cemento)

LUCIE HRADECKA (Ranking doppio: 22).  Dovrebbe essere Lucie Hradecka a completare il novero della quaterna selezionata da Petr Pala, anche se quest’ultimo si è tenuto come riserva Andrea Hlavackova (Ranking doppio: 15) che può insidiare soltanto quest’unica posizione. Lucie è molto lontana dall’essere la giocatrice capace di raggiungere la semifinale a Madrid nel 2012, ma la sua adattabilità ai campi indoor, mostrata anche nel conseguimento del quarto di finale nel Wta di Quebec City dello scorso settembre, ha convinto Pala nello sceglierla come doppista di riferimento. Da valutare poi se le sue potenzialità saranno messe in gioco: inutile, dunque, consultare i precedenti, visto che è utopico un utilizzo in singolare per lei.

Prospettive: la Repubblica Ceca è la chiara favorita per la conquista della Fed Cup. Prima della disputa del torneo di Sofia, le percentuali di successo delle praghesi erano molto elevate, la ritrovata condizione di una giocatrice carismatica come Andrea Petkovic fa crescere le ambizioni teutoniche, ma le superficie è chiaramente un aspetto fondamentalmente che premia la maggiore adattabilità delle padrone di casa. La scelta delle “quattro singolariste” della Rittner serve a non dare troppi riferimenti, ma Kvitova parte come chiara ed ovvia favorita in ognuno dei due singolari, e pure Safarova può giocarsi le sue carte su questi campi. La vittoria della Repubblica Ceca prima del doppio, più un 3-1 che non un 4-0, è l’esito più scontato: ora tocca al campo.

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