Prequalificazioni IBI 2017, Gianluca Beghi “Il Foro Italico, Camila Giorgi e la vita da maestro”

Dopo aver conquistato il primo punto Atp nella scorsa stagione (che attualmente gli vale la 1857esima posizioni delle classifiche mondiali), il classe 1991 Gianluca Beghi si è tolto un’altra grossa soddisfazione riuscendo a staccare per la prima volta in carriera il biglietto per le Prequalificazioni degli Internazionali BNL d’Italia 2017 sia in singolare grazie al risultato conseguito nella tappa organizzata dal Monviso Sporting Club che in doppio insieme ad Andrea Patracchini dopo il successo nel torneo giocato all’Associazione Tennis Verona. Spaziotennis.com ha avuto il piacere di intervistarlo facendosi raccontare la sua storia tennistica.

Il tennis ricopre un ruolo di primo piano nella tua vita, come è nata la tua passione per questo sport?
“Mio padre gestiva un centro sportivo dove giocava anche mia cugina Chiara Mantelli, seguendola e vedendola giocare è nata in me la passione per il tennis. Inoltre è stata proprio lei la mia prima istruttrice e devo ringraziarla molto perché il merito delle soddisfazioni che mi sono tolto negli anni a seguire è in parte anche suo”.

Sei riuscito a qualificarti per le prequalificazioni degli Internazionali BNL d’Italia. Era una cosa che ti aspettavi o è stata una sorpresa per te?
“Sinceramente mi sono iscritto al torneo di prequalificazione del Monviso Sporting Club con l’obiettivo di giocare il più possibile per prepararmi al campionato di A2. Inoltre dopo aver vinto tre incontri ho perso in semifinale contro Bonadio che per ovvie ragioni, dato che gioca un tennis migliore del mio, ed ero convinto che i pass in palio per il Foro Italico fossero solo due come in tutti gli altri tornei di prequali, quindi pensavo che i giochi fossero finiti. Invece il giudice arbitro ci ha avvisati solo in un secondo momento che si sarebbe disputata la finale per il terzo posto dato che sarebbero stati tre i qualificati della tappa. La partita in realtà non l’ho neanche dovuta giocare dato che Campo che doveva essere il mio avversario si è ritirato. (ndr. Antonio Campo ha strappato il pass per il foro nella tappa organizzata al T.C Cagliari). E’ andata ancora meglio nel doppio dato che insieme ad Andrea Patracchini, attualmente classificato 2.2, siamo riusciti a vincere il torneo di Verona riuscendo ad avere la meglio su Speronello e Marfia in finale con il punteggio di 6-2 7-6”.

Hai parlato del campionato a squadre, per chi giochi e quali sono gli obiettivi della vostra stagione?
“Gioco per la Società Canottieri Nino Bixio di Piacenza dove in passato ho collaborato anche come maestro e quest’anno siamo impegnati nel campionato di A2. Onestamente il nostro obiettivo è la salvezza anche tramite i play out ci andrebbe benissimo. Abbiamo iniziato la stagione con due sconfitte per 5-1 e 6-0, avendo molti giocatori del vivaio stiamo facendo fatica contro compagini che hanno più esperienza di noi. Però non è una cosa che ci pesa troppo, per ora noi pensiamo a giocare e migliorarci per il futuro”.

Attualmente fai il maestro di tennis, una strada che hai intrapreso sin da subito nonostante i tuoi buoni risultati da giocatore. Cosa ti ha fatto propendere per questa scelta?
“A 18 anni avevo iniziato l’università a Pavia e volevo essere indipendente soprattutto a livello economico ed inoltre al tempo non credo sarei stato totalmente pronto al salto nei futures, quindi ho preso la decisione di diventare  istruttore di primo grado. Nel 2015 sono diventato maestro nazionale ed in quell’anno ho anche fatto da sparring a Camila Giorgi in quella che per lei è stata la stagione in cui ha raggiunto il best ranking. Attualmente insegno a 15 km da Piacenza presso il Tennis Club Campagnoli dove insieme a me collabora Alberto Beltrami istruttore di secondo grado”.

Hai parlato dell’esperienza da sparring di Camila Giorgi, Come è nata questa occasione? E come ti ha permesso di migliorare?
“In realtà la collaborazione con la Giorgi è nata quasi per caso grazie a Infantino che mi ha visto giocare a Tirrenia e mi ha proposto questa avventura. E’ stata un esperienza incredibile per la quale voglio davvero ringraziare oltre ad Eduardo anche Sergio e Camila. Nella prima metà di stagione sono stato con lei a Anversa, Indian Wells e Katowice, inizialmente dovevo andare con lei anche in Australia ma mancai l’appuntamento per far fronte a degli impegni personali. Poi dopo una pausa dovuta al campionato a squadre abbiamo ripreso il rapporto per i tornei di Cincinnati e New Haven ed infine per gli U.S Open. Ho avuto la possibilità di vivere palcoscenici prestigiosi stando a contatto con i migliori al mondo ed è una cosa che mi ha arricchito sia come giocatore di tennis che a livello lavorativo come maestro, anche perché ho avuto l’opportunità di vedere da vicino come i professionisti preparano l’incontro sia dentro che fuori dal campo ed è un privilegio che non tutti hanno”.

La scorsa stagione sei riuscito a raggiungere un traguardo importante come il tuo primo punto a livello Atp. Hai intenzione di proseguire anche in questa stagione la tua attività internazionale?
“Il punto Atp era un piccolo sogno che mi portavo dietro da diversi anni ed esser riuscito a conquistarlo per me è motivo di grande orgoglio, soprattutto perché non potendo fare il giocatore a tempo pieno il poco allenamento, specialmente sul piano fisico, alla lunga si faceva sentire. Nel 2016 stavo giocando molto bene a livello Open quindi ho deciso di riprovare a giocare nei futures anche perché nelle occasioni passate avevo quasi sempre raggiunto il main draw. La settimana prima di portare a casa il punto avevo giocato a Casinalbo dove avevo perso al terzo dopo aver giocato un’ottima partita contro Pontoglio, quindi sono arrivato a Gubbio in buona forma e in fiducia: ho passato agevolmente i due turni di qualificazione prima di vincere in main draw contro Capecchi. Non escludo la possibilità di partecipare ad altri futures anche se al momento metto al primo posto la mia attività di maestro”.

Con che obiettivi giocherai il torneo del Foro Italico e hai qualche ricordo legato alla location romana?
“Voglio sicuramente far bella figura, son contento di essermi qualificato dato che ci avevo provato anche l’anno scorso a Vicenza e avevo perso al terzo set contro Brizzi dopo aver vinto il primo. So che non sarà facile esser competitivo, però facendo il maestro ritengo che aver strappato il pass per il foro ed essere 2.1 siano già due grandi risultati. Sicuramente ricordo di esser stato a vedere il torneo da bambino e l’atmosfera è sempre stupenda anche se non dovrebbe condizionarmi dato che ho avuto la fortuna di giocare su campi altrettanto importanti come quelli di Flushing Meadows e di Indian Wells. Però non posso mettere in dubbio che giocare sui campi dove si misurano i pro’ sia sempre una grande opportunità, quindi ci tengo davvero ad essere all’altezza del torneo”.

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