Tyra Caterina Grant, attualmente numero 238 del ranking mondiale, si è raccontata ai microfoni di Spazio Tennis durante la Vigilia di Natale, in un’intervista realizzata da Lorenzo Ercoli e Pietro Corso.
Un dialogo a 360 gradi, che ha toccato i temi più profondi della vita da tennista, dal lavoro quotidiano in campo alle difficoltà emotive del circuito, senza rinunciare a momenti più leggeri e personali. Dal rapporto con il Natale, vissuto a casa e in famiglia, al legame con il fratello Tyson, passando per la complessità di costruire e mantenere amicizie autentiche in un mondo fatto di continui spostamenti e competizione.
Nel corso dell’intervista, Grant ha parlato anche dell’esperienza in Billie Jean King Cup, del bilancio della stagione appena conclusa e degli obiettivi per il futuro, con sogni che restano chiari e ambiziosi.
La differenza tra i tornei Junior e Pro
“Mi manca molto l’atmosfera che si respirava nei tornei Junior. Nel circuito professionistico, soprattutto nei tornei di livello più basso e non combined, si perde un po’ quel senso di unione che vivevo prima. C’è meno aggregazione, meno condivisione degli spazi, anche con i giocatori maschi: elementi che rendevano il torneo più leggero, più vivo, in una parola più divertente”.
La chiamata in Billie Jean King Cup
“Da quando ho saputo che c’era la possibilità di una convocazione ho cercato di restare tranquilla, senza farmi condizionare troppo da quello che poteva succedere. Ero in Polonia a giocare un torneo con Matteo Donati quando è arrivata la chiamata: mi hanno detto ‘abbiamo deciso di convocarti, ma non dirlo a nessuno’. Da lì, nel giro di pochissimo, ci siamo ritrovate all’aeroporto direzione Cina e l’avventura è iniziata. Prima della BJK conoscevo poco le ragazze, ma fin da subito mi hanno inclusa, non mi hanno mai fatto sentire fuori dal gruppo. Mi sono sentita immediatamente parte della squadra. È stata un’esperienza bellissima: allenamenti sempre molto intensi e impegnativi, che mi hanno dato tanto e che mi porterò sicuramente dietro”.
Il rapporto con Matteo Donati
“Con Matteo Donati abbiamo costruito un rapporto speciale, anche se iniziato da poco tempo. Dal punto di vista umano mi fido molto di lui: sento di potergli dire quello che provo, senza la paura di essere subito giudicata o attaccata. Anche a livello tennistico le sue idee di gioco mi piacciono molto e credo si rispecchino nelle mie. Da questo punto di vista mi sento davvero fortunata”.
I sogni a breve e lungo termine
“Non riesco ancora a darmi degli obiettivi a breve termine. I miei obiettivi a medio-breve termine sono entrare stabilmente nei tabelloni principali degli Slam. Poi sarò anche ripetitiva, ma i miei sogni restano sempre quelli: vincere uno Slam o diventare numero uno del mondo”.
Le amicizie lontano da casa
“Per quanto non sia facile costruire e mantenere rapporti stabili in una vita sempre in giro, con la mia migliore amica ho un legame incredibile. Anche se ci vediamo poco, ci sentiamo sempre: quando ho un problema, nel bene o nel male, la chiamo e mi sento subito meglio”.