F.Piccari: “Karin con la Medina se la gioca”


(Karin Knapp e Francesco Piccari – Foto Nizegorodcew)
di Roberto Commentucci
Uragano Irene permettendo, tra qualche giorno a New York l’altoatesina Karin Knapp tornerà a disputare un match nel tabellone principale di un torneo dello Slam, a distanza di quasi tre anni dall’ultima volta (Melbourne 2009). L’azzurra, appena dentro le prime 200 del mondo, dopo una serie infinita di guai fisici sta procedendo con grande grinta sulla via del ritorno nel circuito maggiore, e nell’ultimo turno di qualificazione ha battuto per 46 62 76 (1) la promettentissima portoghese Michelle Larcher de Brito, classe ‘93, una delle migliori giovani emergenti del panorama mondiale. Ci siamo fatti raccontare qualcosa da Francesco Piccari, da un paio d’anni fidanzato e co-allenatore (assieme al fratello Alessandro) della potente tennista di Luttago.
Sono rimasto a Roma, Karin è a New York con Lallo” il tono è comprensibilmente euforico “e ieri sera stavo impazzendo per la tensione, ho sofferto come un cane davanti al livescore del pc, con mio fratello che mi inviava messaggi a raffica per raccontarmi la partita”.
Che match è stato? “Guarda, Karin voleva tantissimo questa qualificazione, e ha vinto di pura grinta, perché come livello di gioco non è al massimo. Sta pagando un pò di difficoltà nel riabituarsi al veloce, era tantissimo che non ci giocava. L’altra giocava meglio, più dentro al campo, e comandava maggiormente il gioco, mentre Karin aveva sprazzi notevoli ma anche delle pause. Però nei momenti importanti è stata brava a lottare e ad aggrapparsi al servizio, che ha funzionato bene nel secondo e terzo set.
Fisicamente come sta? “Ti dico, avevamo programmato due settimane di allenamenti sul veloce tra Roma e Anzio, ma ne abbiamo potuti fare pochini, perché lei ha avuto subito una piccola infiammazione al tendine rotuleo e ha dovuto fare terapie. Ha fatto anche un bell’allenamento sul campo in greenset del Parioli con Corinna Dentoni, prima di partire, ma abbiamo fatto molto meno di quel che avremmo voluto.”
Ma ora come va? “Bene, bene, dopo che ha vinto il primo match di quali, al terzo, si è calmata e tutti i dolori sono spariti. Lei con quello che ha avuto avrà sempre bisogno di fare molta attenzione ai campi di superficie, ma potrà giocare sul veloce senza problemi”.
Adesso la Medina, 32 del mondo, da cui ha perso in quali a Roma… “Speriamo in una rivincita! Karin già a Roma nel primo set l’aveva impegnata severamente, ma adesso è cresciuta molto come convinzione. Secondo me se la può giocare. Certo, l’altra è forte, ha una classifica importante, diciamo che Karin ha il 40% delle possibilità”.
Le ultime apparizioni dell’azzurra sono state parecchio convincenti, da maggio in poi ha scalato quasi 300 posizioni nel ranking. Su cosa avete lavorato sul piano tecnico in questo periodo? “Guarda, quando abbiamo iniziato ad allenarla, con mio fratello, ci siamo detti che su tante cose era già perfetta, e che la cosa importante era evitare di fare danni. Infatti diritto e rovescio non glieli abbiamo toccati. Abbiamo invece lavorato molto sul servizio, su cui c’era margine per fare meglio. Abbiamo cambiato la posizione dei piedi, le spinte e il mulinello. Adesso Karin gira meglio le spalle, e può servire bene anche il kick, che prima non usava. Poi, qualche dettaglio, come i recuperi in avanti, la posizione a rete. Sulla volée c’è ancora tanto da fare, ma lei deve andarci, a a rete, perché con la pressione che sviluppa da fondo ha sempre tante occasioni per chiudere al volo.
In conclusione? “Volevamo da matti questa qualificazione. Per lei sarà fondamentale rivivere di nuovo l’atmosfera di un primo turno in un grande torneo. A prescindere dal risultato. E poi se lo merita, per tutto l’impegno che ci mette nel lavoro”.

Leggi anche:

    None Found