Luca Giacomini: “Mi ispiro a Schwartzman. Doping e scommesse? Scappatoie”

Negli ultimi risultati Futures dei giocatori italiani spicca la semifinale ottenuta ad Heraklion dal ventenne padovano Luca Giacomini. L’allievo di papà Redi raggiunge il best ranking al numero 821 della classifica ATP, un risultato che dà fiducia in vista del prosieguo della stagione.

Ciao Luca, iniziamo con una breve presentazione. Quando hai iniziato a giocare a tennis e chi è stato il tuo primo maestro? Attualmente invece chi ti segue?
Un saluto a tutti i lettori intanto. Ho iniziato a giocare a tennis da molto piccolo, all’età di 3 anni grazie a mio padre Redi che è anche lui istruttore di tennis in un campo comunale vicino casa, e successivamente sono iniziato ad andare al TC Padova. Ora mi alleno sempre con mio padre ma ci appoggiamo al circolo Canottieri Padova, per cui gioco anche il campionato a squadre. Per quanto riguarda la parte atletica mi segue Massimo Todeschi e permettimi anche di ringraziare i miei sponsor, Errea come abbigliamento e Pro Kennex per quanto riguarda le racchette e il materiale tecnico.

Come ti definisci come tipologia di giocatore? C’è qualcuno in particolare nel circuito ATP a cui ti ispiri sia dal punto di vista tecnico che comportamentale?
Mi definisco un attaccante da fondo, cerco prevalentemente di fare il punto con il dritto, ma penso di cavarmela bene anche in fase difensiva. Come giocatori mi ispiro molto a Diego Schwartzman perché è alto come me (170 cm), e mi piace molto il modo di giocare dei tennisti giapponesi, tra cui in particolare Nishikori. Dal punto di vista del comportamento, invece, penso che la grinta e la tenacia di Rafael Nadal siano un esempio per tutti.

L’anno scorso sei stato protagonista di una stagione non entusiasmante terminata però con la finale al $15.000 di Hammamet; come giudichi invece il tuo inizio di stagione 2018?
L’anno scorso purtroppo, a parte la finale di fine stagione, non sono riuscito ad esprimermi al meglio anche per via di qualche infortunio, ma quest’anno le cose stanno andando meglio. Ho raggiunto la semifinale ad Heraklion oltre ad aver ottenuto qualche altro punto a Mallorca e Trento, battendo gente forte come Trusendi e Baldi e perdendo match combattuti al terzo set contro ottimi giocatori come Gimeno-Traver e Tepavac. Sto giocando molto bene e rispetto all’anno scorso mi sento molto più fiducioso in me stesso e vedo che posso giocarmela con chiunque.

Quali sono i tuoi obiettivi per fine anno? E per la tua carriera che obiettivo finale ti sei posto?
Per fine anno punto ad entrare nei primi 500 ATP, per quanto riguarda la mia carriera invece il mio sogno sarebbe quello di entrare nei primi 10, ma ovviamente anche riuscire ad entrare nei primi 100 sarebbe un risultato più che soddisfacente.

Fuori dal campo che persona sei?
Mi definisco un ragazzo tranquillo, mi piace passare del tempo con i miei amici e con la mia ragazza. Inoltre mi sono iscritto alla facoltà online di Scienze Motorie, per cui il mio tempo libero dal tennis lo dedico anche allo studio.

Nel tennis, purtroppo, c’è anche lo spinoso problema del doping e delle scommesse. Qual è la tua opinione a riguardo?
Ovviamente sono contrario a tutto ciò, in quanto credo che vada contro quelli che sono i principi e l’etica dello sport in generale. Penso che la mentalità di uno sportivo vero non sia quella di vendere partite o assumere sostanze ma quella di sacrificarsi giorno dopo giorno per migliorarsi e superare i propri limiti. Doping e scommesse sono solo scappatoie.

Ultima domanda, prossimi impegni e tornei?
La settimana del 26 marzo dovrei andare ad Hammamet, dopodiché giocherò le qualificazioni al Challenger di Barletta per poi rimettermi sotto con i Futures, oltre a qualche incontro di Serie C per il mio circolo del Canottieri Padova.

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