Matteo Donati: “Sono contento per il livello che ho espresso”

Matteo Donati
da Napoli, Fabio Ferro
Con la sua solita maturità e l’equilibrio che contraddistinguono un diciannovenne talentuoso e volenteroso, Matteo Donati parla della finale appena persa alla Capri Watch Cup di Napoli, torneo Challenger da 125.000 dollari.

Nel torneo hai giocato tanto e bene, hai dimostrato di valere bene le 107 posizioni guadagnate nel ranking. Dopo questa finale persa, come ti senti?
È stata una bellissima settimana, ma, più che per i punti, sono contento per me e per il mio team, per il livello che ho espresso. Le cose stanno funzionando bene e sono contento per le battaglie che vinto, soprattutto perché non sono mai entrato in campo appagato. Sono riuscito a stare concentrato, volevo vincere.

La finale come l’hai vissuta? Come hai gestito la pressione della prima volta?
Mi sentivo bene e pensavo di essere più teso, ma ero tranquillo anche oggi. Anche un po stupito del fatto che non avessi preoccupazioni eccessive per il match. Abbiamo cominciato subito forte e i primissimi game sono stati lottati. Ho avuto due occasioni che non ho sfruttato nei primi game e abbiamo tenuto mi servizio entrambi. Sono stato un po’ sfortunato anche giocando bene i punti, ma lui è stato forte. Penso che in avvio di partita abbia giocato meglio io e che sia riuscito ad impormi e a procurarmi occasioni.

Nel secondo sei calato, soprattutto perché non hai avuto la stessa profondità del primo set. È stato solo un calo fisico o c’è stata qualcosa di tattico nella variazione di gioco?
All’inizio io ho cercato di spingere e di farlo stare dietro, perché lui è un giocatore al quale piace spingere e tagliare il campo con gli angoli. Dovevo tenerlo lontano e togliergli l’opportunità di fare gioco. Dovevo portare la partita sul mio piano. Poi, sicuramente un calo fisico non mi ha aiutato ed era lui che mandava dietro me. Quando ad un giocatore del genere dai spazio, lui se lo prende e non ti lascia fare più nulla. Onestamente, ho giocato anche molti tie-break e ho pagato un po’ la tensione dei match precedenti, che mi ha fatto spender energie. Lui è entrato in campo centrato, solido e ha sbagliato pochissimo. Poi è entrato in fiducia nel secondo e mi ha concesso pochissimo, non mi concedeva spazio per spingere da posizioni che prediligo.

Dopo Napoli, cosa ti aspetta?
Torno a casa, mi allenerò per qualche giorno, per poi giocare a Vercelli, Torino e prequalificazioni del Foro italico. Da lì, in base ai risultati, decideremo il resto della stagione.

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