Remondina: “Devo solo ritrovare serenità”


di Renato Lugarini
Giulia Remondina è ormai di casa al torneo Itf di Monteroni d’Arbia. Dopo un ottimo esordio nel match serale di ieri, contro Annalisa Bona, per lei oggi è giorno di riposo. Mentre ci aggiriamo tra i campi del Tc Match Ball, quindi, si crea facilmente l’occasione per fare il punto della situazione sul torneo e sulla stagione in corso. Una stagione interlocutoria per la tennista apuo-bresciana, contraddistinta da molti alti e bassi.
Allora Giulia, partiamo dal match di ieri. Una partita sulla carta molto equilibrata ma che, invece, hai risolto facilmente a tuo favore
“E’ stata una partita praticamente perfetta. Sono entrata concentrata e lo sono rimasta per tutta la durata del match, giocando bene e con continuità. C’è da dire che Annalisa non era al 100% ieri, ma tutte le componenti del mio gioco hanno funzionato al meglio e sono riuscita ad essere aggressiva (e a imporre una delle sue doti migliori: l’anticipo ndr). Solo il servizio non mi ha soddisfatto in pieno”.
Il pubblico di Monteroni ti ha sostenuta con particolare affetto, nonostante si trattasse di un derby..
“Si è vero. Ho giocato diverse volte qui a Monteroni, ma soprattutto questo è stato il mio primo torneo professionistico in assoluto, quando ancora era un 10.000 $ e gli organizzatori mi concessero una wild card per le quali”.
Proprio tra il pubblico, ieri, notavo la presenza di alcuni tifosi d’eccezione
“C’era la mia famiglia al completo. Erano a Carrara e quindi, visto che la distanza non era eccessiva, sono venuti a vedermi”.
Spesso hai rimarcato, nel corso delle tue interviste, l’importanza del sostegno della tua famiglia. Tra l’altro un sostegno che mi è sempre parso piuttosto discreto e mai sopra le righe.
“Sai, durante la stagione sono quasi sempre da sola nei tornei. Quando è possibile, quindi, la loro presenza mi da sicurezza. Ieri li cercavo sempre con lo sguardo tra un punto e l’altro. Inoltre vengo da una famiglia di sportivi (anche la madre ha giocato a livello agonistico come classificata) e, nel mio caso, questo ha rappresentato un vantaggio nei nostri rapporti. Comunque, quando perdo, preferisco sfogarmi con mio padre, che riesce a vivere con maggiore distacco la mia carriera agonistica”.
Quale peso hanno avuto i tuoi genitori nei momenti chiave della tua carriera, ad esempio nel passaggio da junior a professionista?
“Ci credi se ti dico che ho difficoltà nel rispondere a questa domanda? Forse perchè, in realtà, è sempre avvenuto tutto in modo molto naturale. Ho sempre seguito il mio percorso senza interferenze da parte loro”.
Veniamo alla stagione in corso. Probabilmente in molti, dopo i risultati del 2010, si aspettavano un salto di qualità che, ancora, non è arrivato. Quali sono le cause?
“La stagione era cominciata bene, ma col passare dei mesi non sono riuscita a dare continuità ai risultati. Ho perso fiducia e con essa la tranquillità. Dal torneo di Reggio Emilia in poi, non a caso, ho iniziato a perdere molti match al terzo, cosa per me insolita. Mi rendevo conto di non essere serena anche dall’atteggiamento in campo. Fino all’anno scorso sono sempre stata un tipo molto controllato durante i match. Negli ultimi mesi, invece, ho iniziato a lamentarmi troppo.. hanno inziato a volare anche le racchette. Cose che non avevo mai fatto in passato! Il match di ieri, comunque, mi ha dato una bella inizione di fiducia”.
Su cosa stai lavorando per riprendere l’ascesa in classifica?
“Tecnicamente penso di aver compiuto dei progressi, nel dritto e nel gioco a rete ad esempio. Solo il servizio, che è sempre stato un elemento importante del mio gioco, devo ritrovare continuità.
E’ tutta una questione di testa. Devo solo riuscire a ritrovare la giusta serenità”.
Programmi futuri?
“Dopo Monteroni settimana prossima andrò a giocare in Belgio, quindi farò una settimana di pausa. Dovrei riprendere con il torneo di Praga e poi concentrarmi solo su tornei da 25/50.000 $”.
Ringraziamo Giulia, come sempre molto gentile e disponibile nei confronti di Spazio Tennis, augurandole di raggiungere presto i traguardi che merita e che in diversi, nell’ambiente, si aspettano da lei.

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