Spazio (all’altro) tennis: Iran

Amirvala
di Giacomo Bertolini

Non solo superpotenze, incassi faraonici, tornei sfavillanti e popolarità alle stelle. Il tennis che ti porta in alto, si sa, parte dal basso e allora ecco la nuova rubrica di Spazio Tennis che, con un occhio ai paesi outsider del circuito, si propone di svelare quei numerosi scenari sommersi ma fortemente radicati nei “sobborghi” del tennis. Altre realtà, altre difficoltà, altri eroi… altro tennis!.
Primo appuntamento del 2015 con la rubrica Spazio all’altro Tennis, che torna con il suo 25esimo profilo incentrato sul racconto della giovane speranza iraniana Amirvala Madanchi, tennista originario di Teheran classe 1994 e al momento numero 1706 del ranking Atp. Ecco la sua testimonianza:
“Ciao a tutti, sono Amirvala e ho iniziato a giocare a tennis per la prima volta all’età di 8 anni in Iran anche se dopo pochi mesi io e la mia famiglia ci siamo trasferiti a Dubai, dove risiedo da 12 anni. Al di là del mio spostamento mi sento molto attaccato al mio Paese ed infatti durante l’anno torno per giocare diversi tornei in Iran e per rappresentarlo nelle partite della nazionale”.
Come viene vissuto il tennis in Iran, il rapporto con la Federazione e il punto di vista di Madanchi al riguardo:
“A Teheran il tennis è presente con un bellissimo impianto che ospita circa 30 campi. La disponibilità, dunque, non è un problema, anche se affittare un campo per allenarsi è piuttosto costoso. Io al momento mi esercito a Dubai dove mi preparo per 4 ore tutti i giorni sotto la supervisione di due allenatori. Il mio rapporto con la Federazione è buono anche se, a livello economico, non mi aiuta molto. Devo dire però che è un trattamento piuttosto generale (anche altre Federazioni non contribuiscono) e credo che alla fine sia anche giusto così, dal momento che il tennis è uno sport prettamente individuale e ognuno deve combattere al massimo in ogni match per vincere le partite, migliorare e guadagnare”.
La partecipazione attiva di Amirvala nel team di Davis Cup e un piccolo aneddoto:
“Anche quest’anno ho avuto il privilegio di rappresentare l’Iran in Coppa Davis, nonostante prima abbia dovuto superare un piccolo inconveniente con la squadra. Sebbene mi fossi preparato al meglio per la sfida nel Gruppo 2 giocando vari Future, all’ultimo minuto ho scoperto di non essere stato convocato nella rosa ufficiale dal capitano. Questo fatto, che in un primo momento mi aveva amareggiato, successivamente mi ha dato la carica per migliorarmi e superare la delusione, tanto che nelle settimane successive sono riuscito a raggiungere le finali in un torneo Future. Questo risultato, apparentemente insignificante, in realtà è molto importante per la storia dell’Iran perchè erano ben 8 anni che un tennista iraniano non tornava a disputare una finale in un torneo di questa categoria!.
Per quanto riguarda il mio futuro sono molto motivato e spero di continuare ad abbattere più record possibili, come quello di essere arrivato al numero 208 del ranking Junior, posizione mai raggiunta prima da nessun giovane atleta iraniano”.
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