Alessandro Ciappa racconta il tennis siciliano: “Il nostro movimento è in grande salute”

La lunga ed interessante intervista di oggi vede come protagonista Alessandro Ciappa, giovane maestro siciliano, che insieme a Germano Di Mauro sta seguendo alcuni dei giovani più interessanti del movimento azzurro. Alessandro ci ha raccontato le prospettive di Francesco Aldi, pronto a tornare almeno nei primi 200, di Claudio Fortuna, giovane mancino dal grande talento; si è parlato anche dei giovanissimi presenti al CT Palermo. Non sono mancate le considerazioni sullo stato generale della regione Sicilia e sui futuri centri periferici di allenamento.
Alessandro Ciappa
di Alessandro Nizegorodcew
Alessandro, iniziamo parlando di te. Raccontaci come è cominciata la tua carriera, prima di tennista e quindi di allenatore..
Ho iniziato a giocare a 7 anni nel circolo dove mio padre era socio e non ho più smesso. Ho fatto la solita trafila che fanno quasi tutti quelli che giocano benino, con le classiche convocazioni ai tornei osservati e nelle rappresentative regionali. Intorno a 17 anni ho di allenarmi due anni a Roma e precisamente al Ct Eur, che aveva un ottimo gruppo di ragazzi oltre che di maestri. In quel periodo ho giocato qualche satellite ma con poca convinzione; ho conquistato qualche punto Atp, ma niente di eclatante. Ho deciso quindi di tornare in Sicilia per dedicarmi al circuito Open. Sono stato al massimo classificato come 2.2 e intorno ai 24 anni ho iniziato l’iter per diventare maestro. Per molti anni ho disputato le competizioni a squadre al Circolo Tennis Palermo. Adesso lavoro a tempo pieno come maestro e gioco la serie A2 per il circolo. Oggi sono classificato 2.4
Vorrei fare con te un excursus sui tanti interessanti ragazzi che si allenano da voi al Ct Palermo, dai più esperti alle giovani speranze.. Cominciamo da Francesco Aldi..
Aldi ha giocato per anni le competizioni a squadre qui al circolo e per lui tornare qui è stato come tornare a casa. Per un paio di anni si era allenato con Fabio Rizzo, mentre in questa stagione ha deciso di lavorare con noi, facendo una grande preparazione di 10 settimane. Si è allenato davvero molto bene, sai dal punto di vista atletico che sul campo. L’ho visto molto motivato e insieme a Claudio Fortuna ha svolto un ottimo lavoro. Aldi e Fortuna si sono allenati molto sull’aggiramento della palla, sul lavoro dei piedi e sul servizio. La stagione partita subito molto bene per Francesco, che ha vinto un bel numero di partite nei futures. Ora per motivi personali ha deciso di trasferirsi a Roma, precisamente al Parioli; comunque sia, visti gli ottimi rapporti sia con noi tecnici che col circolo, farà base sempre qui da noi. Per quanto riguarda i suoi obiettivi, dipenderà molto dai primi mesi di stagione; se riuscirà a vincere un buon numero di incontri, potrà tornare a grandi livelli. Se invece dovesse stentare, è chiaro che a 28 anni lottare nelle retrovie può essere molto faticoso dal punto di vista mentale. Io ho molta fiducia in Aldi e nelle sue qualità.
Francesco Aldi
Hai citato il giovane Claudio Fortuna, classe 1990, che ha lasciato intravedere sprazzi di classe sul finire del 2009. Cosa puoi raccontarci di lui?
Per quanto concerne Fortuna, vorrei intanto dire che è un ragazzo che si è diplomato al liceo classico statale con 100! In questo mondo è cosa rara per chi deve concentrarsi sia sullo sport che sullo studio. E’ un ragazzo del ’90, ma in pratica è da un anno solamente che sta provando a fare il giocatore. Ha due fondamentali ottimi e praticamente di identico valore. Serve benino, nel senso che non fa molti punti diretti ma è difficilmente attaccabile. Fisicamente non è altissimo, circa 177 cm, ma corre come pochi! Ha un ritmo incredibile e lui secondo me potrà giocare veramente molto bene. Deve soltanto convincersene.. Pecca ancora un po’ di inesperienza e di personalità, ma potete credermi se vi dico che sta crescendo molto anche da questo punto di vista. Tra 20 giorni andrò con Claudio in Turchia, sarà poi la volta del challenger di Caltanissetta. In questo momento Fortuna ha 9 punti Atp ed è numero 973. Speriamo di chiudere l’anno almeno raddoppiando il bottino.
Passiamo a Omar Giacalone, un ’92 piuttosto interessante..
Omar è sempre stato tenuto sotto osservazione dalla federazione, con i raduni a Tirrenia. E’ un ragazzo che si è sempre allenato con noi, tranne lo scorso anno che per motivi logistici ha passato a Siracusa. L’ultimo anno con noi era 32 d’Europa del suo anno, mentre adesso che lo abbiamo “ripreso” è 700.. Sta lavorando bene e sta crescendo. Omar può giocare bene sia sulla terra che sul veloce; ha ottimi fondamentali, ma deve mettere su qualche chilo di muscoli. L’obiettivo è giocare almeno uno Slam Junior..
Ci sono alcuni elementi interessanti anche tra i più piccoli?
Puntiamo molto su tre elementi: Camillo Lucchese (classe 1995), Francesca Brancato (classe 1997) e Giovanni Morello (classe 1998). Sono tutti sotto osservazione della Fit. Oltre ad avere ottime qualità tecniche, devo dire che spiccano per la disponibilità al lavoro; una qualità non facile da trovare a questa età. Lucchese e Brancato hanno già classifica europea. Noi crediamo che l’attività under internazionale serva a formare la giusta mentalità e che li faccia crescere come tanti piccoli giocatori..
Cerchiamo di fare un punto sulla situazione del tennis siciliano nel complesso..
La situazione è sicuramente molto migliorata. Oltre a giocatori come Di Mauro, Aldi, Naso, Comporto e Fortuna, ci sono tanti ragazzi che stanno intraprendendo l’attività professionistica e mi riferisco a Giacalone, Cecchinato, Caruso, Zito, Campo, Terzo ed altri. Insomma non sto ad enunciarli tutti, ma vi assicuro che il movimento è molto buono. In campo femminile, Silvia Albano è stata una delle protagoniste della Winter Cup. Tra i piccolini Chessari (classe 1996) è stato più volte convocato in nazionale così come Massara (classe 1995). La Brancato è tra le prime 8 d’Italia. Insomma la regione è in salute e anche il numero dei seconda categoria è notevolmente aumentato e ormai siamo più di 100.
Cosa pensi della possibilità di instaurare i centri periferici di allenamento? Credi possa essere un’idea vincente?
I centri periferici sono un’ottima trovata da parte della federazione. Penso che sicuramente aiuteranno molto i ragazzi che ne faranno parte. Vi faccio un esempio pratico: ogni volta che vado a Tirrenia con la Brancato, la bimba è talmente contenta di andare in questo famoso centro ad allenarsi che non ci dorme la notte; è talmente recettiva in quei pochi giorni che non si ferma neanche un secondo e torna vogliosissima di imparare. Ecco, grazie a questi centri penso che questi incontri possano essere sempre più frequenti e quindi aiutare di più i bimbi. Magari un piccolo aiuto si potrebbe dare sotto il profilo economico, per esempio con degli aiuti sui voli. A volte vedo bimbi che non possono andare a fare tornei perché i costi sono troppo alti; considera che per noi qualunque viaggio in qualunque posto deve essere fatto in aereo e le spese alla fine diventano pesanti….
Grazie Alessandro e in bocca al lupo per il vostro lavoro..
Grazie a te. Crepi il lupo! Alla prossima..

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