Il talento di Borna Coric

di Emanuele De Vita

La Croazia è  sempre stata una nazione ricca di tradizione tennistica, una vera e propria fucina di bombardieri talentuosi. Partendo dal campione di Wimbledon 2001 Goran Ivanisevic, passando per il fragile Mario Ancic e il solido Ivan Ljubicic, fino ad arrivare a Ivo Karlovic e Marin Cilic. Ma il futuro del tennis croato è assicurato, grazie alla presenza del  talento cristallino e della personalità strabordante di Borna Coric, ragazzo del novembre 1996, che sembra già avere  le stimmate del campione cucite addosso.

Numero 536 del ranking Atp (best ranking 522 a Settembre) , Coric, rovescio bimane e dritto penetrante, ha cominciato molto presto  a giocare a tennis, a 5 anni, imponendosi fin da subito in tutte le categorie giovanili, facendosi notare dagli addetti ai lavori soprattutto per la semifinale raggiunta (anche se persa malamente per 6-1 6-0) al Bonfiglio a 15 anni contro un altro predestinato, il nostro Gianluigi Quinzi. E le analogie tra questi due futuri campioni sono tante. Infatti proprio come Quinzi (campione di Wimbledon Junior 2013), Coric ha vinto quest’anno il suo primo Slam Juniores agli Us Open, trionfando in finale sull’altro talento australiano di origine greca Thanasi Kokkinakis in tre set. Questa vittoria gli è valsa anche la prima posizione nel ranking mondiale Itf Juniores, raggiunta anche da Quinzi nel Gennaio 2013. Ma è soprattutto nel circuito professionistico che Coric ha dimostrato di poter diventare una stella del tennis futuro. In questo 2013 ha vinto ben quattro tornei futures, il primo ad aprile a Bournemouth, in Gran Bretagna, sull’amata terra (solamente all’ottavo torneo professionistico giocato), per poi infilare due successi consecutivi sul cemento turco a Izmir, e, infine, trionfare la settimana scorsa a Lagos in Nigeria, imponendosi in finale  nel derby croato contro Mate Pavic. Coric ha potuto usufruire di una wild card anche nelle qualificazioni del torneo Atp indoor della sua Zagabria nel febbraio scorso, riuscendo anche a passare un turno e arrendendosi solo a Michael Berrer nel match successivo. Nella sua giovanissima carriera ha anche debuttato con grande personalità, sulla terra di Umago, cedendo solo in tre set al mancino argentino Horacio Zeballos, dando dimostrazione di un gioco già solido e di un’innata voglia di vincere. Una grande differenza con Quinzi  è la quasi nulla esperienza nel circuito challenger, che il talento italiano sta già frequentando.

La Federazione Croata ha puntato parecchio sulla stellina di Zagabria, tanto da farlo addirittura esordire quest’anno in Coppa Davis nel match fondamentale di spareggio perso contro la Gran Bretagna di Andy Murray. Coric è entrato in campo senza timori reverenziali contro il campione di Wimbledon 2013, disputando un match di grande spessore e personalità. Lo stesso Murray, alla fine del match, ha detto  di essere stato molto sorpreso dal giovane croato, dichiarando che  è già fisicamente pronto per competere con i più forti, e che anche mentalmente non si è mai scoraggiato, lottando su ogni punto. D’altronde, la voglia di emergere e  di vincere sono chiarissime anche studiando le  dichiarazioni di Coric, che, in un’intervista rilasciata dopo la sua prima vittoria a Bournemouth, ha dichiarato che non si aspettava di vincere subito all’ottavo torneo professionistico disputato,  ma che, dal momento che aveva giocato ben sei match di fila, allora era già pronto  fisicamente per il definitivo salto nel tennis professionistico. Ha dimostrato di essere molto determinato anche negli obiettivi, dichiarando di voler giocare a livello junior solo nei tornei degli Slam, per concentrarsi sui tornei Futures e poi sui tornei Challenger.

La Croazia sembra essere ampiamente coperta anche in campo femminile con due  giovani ragazze in rampa di lancio: la già competitiva ad alti livelli Donna Vekic (sempre del ’96), e  la vincitrice degli ultimi Australian Open Junior e Us Open Junior Ana Konjuh (addirittura del dicembre ’97). Per quanto concerne Borna Coric, bisogna indubbiamente dargli tempo per maturare e far emergere le sue qualità, ma la stoffa c’è e si vede, e la sensazione è che sarà, assieme al nostro Quinzi, un futuro splendido protagonista nel panorama del tennis mondiale, rinverdendo i fasti della solida tradizione croata. Non c’è che dire, la Croazia si conferma essere davvero terra fertile di talenti tennistici…

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