Cortegiani, crescere grazie al tennis…

di Alessandro Nizegorodcew (articolo in collaborazione con il CR Lazio)

Alessandro Cortegiani, detto Alex, è nato a Roma il 16 gennaio del 1996 e si allena al Salaria Sport Village insieme al maestro Andrea Paramucchi.

Raccontaci di te…
“Mi chiamo Alessandro Cortegiani e abito a Roma, gioco al Salaria Sport Village e mi alleno con Tommaso Evangelisti insieme al nostro Maestro Andrea Paramucchi.”

Come è andato il tuo 2012?
“Il 2012 è stato un anno di crescita per me. Avevo cominciato bene con il Lemon Bowl battento Cozzolino testa di serie n°2 con classifica 2.8 per 62 64, poi ho perso con Samuele Galli, un ragazzo molto bravo indoor sul mateco (causa pioggia e non mia superficie preferita), successivamente ho fatto vari tornei, in cui ho incontrato giocatori molto validi, tra cui Marco Mosciatti, con il quale ho fatto un buon match perdendo 64 al terzo set dopo che stavo vincendo 4-1. La stagione stava andando bene, però a causa di pressioni da parte della scuola, e del tennis, mi sono trovato in difficoltà.”

Non è facile conciliare scuola e tennis?
“La scuola richiedeva sempre più attenzione in classe e nei compiti a casa e durante il pomeriggio mi dovevo allenare sempre al massimo, per sfruttare al meglio il mio poco tempo durante il quale mi allenavo. Si, non è stato facile. A causa di tutto questo ho scelto di prendermi una pausa, che è durata quasi 2 mesi. Sono rientrato a giocare verso Giugno al mare al Circeo dove ho casa e torneo dopo torneo ho trovato la forma fisica e mi sono misurato in vari tornei, ritrovando la passione per il tennis e per il lavoro che facevo dentro al campo. Per questo sono tornato ad allenarmi con costanza e serietà, e devo dire che questa pausa di 2 mesi mi ha aiutato e mi ha fatto riflettere molto, ho capito che il tennis per me è molto importante e che sarà il mio futuro, perchè io amo entrare nel campo, cercare di fare il mio lavoro durante l’allenamento o un match ed uscire soddisfatto e stanco.”

E sono arrivate alcune vittorie che ti hanno dato fiducia…
“Dopo aver capito che durante un match dovevo stare tranquillo e sereno senza pensare troppo, sono riuscito ad esprimere il mio tennis al meglio, battendo qualche buon 2.8 e arrivando a giocare contro dei bravi giocatori… Quindi credo che il mio risultato migliore di quest’anno non sia quello di esser passato 2.8 ma quello di aver imparato a lottare in campo e a dare tutto e a giocare sereno, perchè è inutile avere troppe pressioni che fanno peggiorare solo la tua prestazione tennistica.”

Su cosa ti sei concentrato per la tua crescita tennistica insieme al tuo maestro?
“Ho lavorato sulla tecnica, ma il lavoro più grande e complesso è quello che abbiamo fatto dal punto di vista mentale insieme al mio maestro; mi ha fatto capire che io potrò avere anche un bellissimo dritto, ma non ci faccio nulla se non inizio ad usare la testa in campo e fuori, perchè il tennis è uno sport che ti insegna a vivere e devi saper comportarti nelle situazioni difficili della partita come se tu stessi vivendo la tua vita.”

Torniamo indietro nel tempo. Quando hai iniziato a giocare a tennis?
“Ritornando a quando ero bambino, ho cominciato a giocare a 6 anni al Circolo del Sant’Agnese con il grande maestro Enzo Centola, che mi faceva divertire molto, ma che piano piano mi ha insegnato a giocare a tennis ed a comportarmi
bene in campo. Mio padre mi ha spinto a scegliere il gioco del tennis come sport, dato che lui da bambino giocava e gioca ancora cone me, anche se molto raramente, solo per divertirci un pochino.”

Chi è il tuo idolo tennistico?
“Diciamo che il mio idolo tennisticamente parlando è ovviamente Roger Federer, è uno spettacolo vederlo, non gioca bene a tennis ma benissimo, sarebbe da prendere ad esempio per la correttezza e per il suo stile, anche se quando gioca David Ferrer mi dimostra che le partite non le vince colui che tira più forte, ma colui che combatte con il cuore ogni punto e lotta fino allo sfinimento, loro sono i miei due idoli.”

Ti piacerebbe provare anche un’esperienza tennistica all’estero?
“Mi piacerebbe trasferirmi all’estero, misurarmi con persone straniere, con modo di pensare diversi, ma per ora mi trovo molto bene a casa a Roma, con la mia famiglia, con i miei amici e con il mio maestro.”

Parlaci un po’ del tuo maestro Andrea Paramucchi…
“Credo sia una persona fantastica, lo prendo come esempio, perchè lui non è solo il mio maestro di tennis, ma anche il mio maestro di vita, mi educa dentro e fuori dal campo per cercare di farmi diventare un uomo libero sia in campo che fuori, che non si fa condizionare da tutti i fattori esterni o dalle proprie emozioni ma che è solido ed equilibrato nel fare le proprie scelte e nel prendersi le proprie responabilità.”

Cos’è per te il tennis?
“Per me il tennis non è un sacrificio, perchè come dicevo prima ho imparato ad amare questo sport e a trovare un giusto equilibrio, che mi permette di allenarmi serenamente e di continuare a vivere la mia vita al di fuori del campo da tennis. Sopratutto il tennis io lo interpreto come la via per cercare di crescere interiormente cercando di diventare un uomo forte che attraverso questo sport riesce ad esprimere tutto se stesso.”

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