Diario dell’Oste dal Lemon Bowl (2)


(Riccardo Perin – Foto Nizegorodcew)

di Marta Polidori

Nonostante una nottata tragica dovuta ad un mal di stomaco che ormai mi perseguita da due giorni (esattamente da quando sono qui – giusto per rendere merito al tempismo della mia fortuna sfacciata), reduce e contenta dalla giornata di ieri mi presento al circolo Eschilo 2.

Giocano la semifinale femminile under 14 Yana Kochneva e Ingrid Di Carlo. Scrivo di Yana diritto a padella sebbene non voglia sembrare cattiva, ma ha un problema di impatto che va di certo sistemato prima di metabolizzarlo. Un gioco prettamente aggressivo, da baby killer, mentre la sua avversaria, Ingrid, ha una mentalità più strategica. Sembra, almeno da fuori, avere l’idea che il punto non si costruisce picchiando, ma – appunto – costruendo, che sembrerà un’ovvietà a dirsi e non lo è affatto (specie nelle donne). E fu 7-5 6-4 per quella con il diritto che non mi piace.

Quando io ed  Alessandro ci trasferiamo al New Penta 2000 faccio tappa al bar a prendermi un ottimo bicchiere d’acqua bollente con limone e zucchero, e noto con piacere che, da bravo rimedio della nonna, svolge il suo lavoro con dedizione fino a rimettermi in sesto lo stomaco.

A quel punto mi reco, sempre con il bicchiere da malata in mano, sul campo numero 1, dove stanno giocando Francesco Bessire e Giovanni Grieco. Lì faccio il primo incontro interessante della giornata, ovvero ho il piacere di conoscere Roberto Commentucci, special guest della giornata.

A dire il vero, sicché sono una ragazza sincera (soprattutto con voi!), se non mi avesse riconosciuta prima lui salutandomi io avrei brancolato nel buio della più totale ignoranza. In mia difesa, però, in foto me lo ricordavo diverso!

Intanto Bessire supera in tre set Grieco, 2-6 6-1 6-0, e slitta con nonchalance in finale.

Sempre campo 1, alle ore 12.00, trovo l’altra semifinale under 18 tra Filippo Saloli e Umberto Prezioso.

Saloli ha un gioco regolare ed intelligente , anche se oggi mi è sembrato un po’ lento con le gambe, ma abbiamo comunque potuto apprezzare un gioco di rete di assoluto livello. Lo spessissimo Prezioso possiede ottime accellerazioni di diritto, anche se quest’ultimo potrebbe risultare leggermente prevedibile, visto che più volte lo gioca sull’angolo del rovescio avversario (in caso vi fosse un destro).

Mentre io faccio le mie riflessioni tecniche, Prezioso mi distrugge Saloli in 7-6 1-6 6-3, incurante del mio giudizio quanto se qualcuno fosse d’accordo o meno.

Per quanto riguarda gli under 12 si è svolta sul campo numero 4 l’epica partita tra Riccardo Perin e Manuele Micca.

Perin fa un movimento con la gamba destra quando serve che mi inquieta, ma riesce comunque a renderlo efficace quindi sia lode all’eroe trionfatore. Nel rovescio spezza il movimento, prima lo porta in avanti e poi carica , se non sistema questo difetto quando aumenta il ritmo perderà parecchi decimi di secondo estremamente preziosi, specie nel maschile. Grandissime le voleé.

Micca è inaccessibile e serissimo – pregevole! – e con ottimi fondamentali e la cosa ancora più carina è che la seconda di servizio viaggia ad una bella velocità. 7-6 6-2 per un Perin senza pietà, troppo carini i piccoli tennisti quando si impegnano!

Giornata lieta per Gianmarco Moroni, che dopo aver anestetizzato nel tempo di un 6-4 7-5 lo spagnolo Bernabé Zapata Miralles, si aggiudica la finale ancor prima di giocarla per ritiro di  Samuele Galli, finalista under 16 vincitore su Courteau Philippe, Canada, per 6-3 1-6 7-5. Notare bene che Moroni è iscritto all’under 16 pur non avendo ancora compiuto i 14 anni.

Comincia a fare freddo e ho fame, ma non dirò di aver mangiato due fette di torta che ho trovato nella saletta stampa, ne tantomeno scriverò che c’era una torta nella saletta stampa (se non altro per non farmela fregare domani dagli “innumerevoli” lettori di questo articolo).

P S: ne approfitto per una piccola nota a margine: ieri ho dato un’occhiata fugace al libro di Federico Di Carlo sul mental del tennis, lo consiglio e mi ispira!

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