Eddie Herr: Finisce l’avventura di Quinzi


di Gabriella Garuti
Comincio con una premessa e un mio pensiero che e’ un invito a riflettere sul modo in cui dovrebbero venire giudicate le partite di Gianluigi in questo momento della sua vita. Secondo me non e’ giusto farlo come se fossero partite di Federer o Fognini , capisco le aspettative ma forse dovremmo pensare che anche se fatto con tutte le buone intenzioni dovremmo trattenerci dal dare troppi giudizi perche’ e’ come dare rilievo al fatto che uno ha avuto ‘sufficiente’ o ‘buono’ nell’esame di terza media e poi parlarne con enfasi chiedendoci se poi vincera’ davvero un premio Nobel. Io non dico che Gianluigi sia alle medie ma sta facendo un percorso nel quale il valore delle vittorie in questi tornei e’ un po’ travisato e carico di ansia pressione aspettativa dall’esterno. Poi uno puo’ pensare che per il percorso scelto sia inevitabile una certa esposizione mediatica, ma facciamo sempre almeno uno sforzo per capire la prospettiva che e’ sicuramente quella di lavorare, imparare da queste esperienze, per cercare di essere pronti fra tre, quattro, cinque anni a dare il meglio e avere una verifica del lavoro che si e’ fatto. Detto questo, come si legge gia’ dal tabellone aggiornato, Gianluigi ha lasciato il passo all’austriaco Markus Ahne, che ha vinto in tre sets 2-6 6-1 6-4 . La partita e’ durata quasi due ore e mezzo e fin dai primi game Gianluigi mostra in molti scambi quello che in inglese si chiama ‘hustle’, la voglia di prendere tutte le palline, il cuore. Va a 3 a 0. L’austriaco e’ iceman, non mostra troppe emozioni, ha bei tiri tesi, pesanti, esegue bei cambi di direzione e quando viene avanti dentro al campo allarga il ventaglio delle angolazioni ed e’ molto insidioso. Gianluigi cerca di tenerlo a fondo campo, cerca di venire a rete appena puo’ e riesce a fare alcune belle volee’ vincenti alternate ad un paio basse che finiscono in rete. Comunque mette pressione sull’avversario che non puo’ mai pensare di aver fatto il punto finche’ non e’ davvero finito. Sul 5 a 3 l’austriaco sembra avere il comando del gioco, ma nel tentativo di prendere Gianluigi in contropiede fa spesso errori e Gianluigi porta a casa il set, mi risulta 6-3 ma sul tabellone c’e’ 6-2, posso essermi sbagliata nel prendere nota, ma poco importa.Ne secondo set Gianluigi e’ un po’ piu’ scomposto e fa qualche errore in piu’ e l’avversario va 1 a 0 nel primo game. Il servizio di Gianluigi e’ buono, ma e’ chiaro che nei colpi non riesce a spingere come vorrebbe e l’avversario continua a fare games e arriva 4 a 0 con un ace. Gianluigi pero’ ritrova l’equilibrio e riesce a mettere a segno una serie di vincenti di dritto e va 1-4 , ma il set se lo porta via l’avversario. Il terzo set e’ molto equilibrato e prosegue con punteggi ravvicinati. L’austriaco continua ad essere molto composto, compatto, solido nei colpi, Gianluigi riesce a tenerlo abbastanza fuori dalla linea di fondo, ma su alcuni colpi forse arriva scomposto e non riesce a farli come vorrebbe. Arrivano 3 a 3 poi si strappano il servizio a vicenda ma e’ poi l’avversario ad andare in vantaggio 5 a 4 e ad aggiudicarsi il set e il match. Ora tutto sono meno che un esperto, ma l’austriaco mi e’ sembrato un avversario degno di rispetto e Gianluigi non sara’ contento come al solito soprattutto pensando di essere arrivato cosi’ vicino alla vittoria, ma spero che si renda conto che e’ uscito dal campo con onore.

Leggi anche: