Melania Delai: “Sogno di diventare una tennista professionista”

Melania Delai Alessandro Bertoldero

di Paolo Angella

In queste pagina abbiamo spesso presentato giovani tenniste e siamo sempre stati molto attenti a non creare illusioni e aspettative, lo faremo anche in questa occasione, ma l’impressione è veramente quella di trovarsi davanti ad un talento naturale sopra il comune. Malania Delai, trentina, ha iniziato a giocare a tennis meno di cinque anni fa, assolutamente per caso. Da allora è stata una crescita continua, ora ha tredici anni e mezzo e vince con quasi tutte le sue coetanee, e si fa valere anche con ragazze molto più grandi di lei.

Recentemente è stata una grande protagonista dei tornei ITF Junior under 18 di Salsomaggiore, Prato e Santa Croce. A Salso, alla prima esperienza assoluta negli ITF, ha superato le qualificazioni e poi ha giocato alla pari con Chiara Lommer, a Prato, ha superato qualificazioni e primo turno prima di arrendersi solo con Ioana Minca dover aver lottato per oltre un’ora e mezza, a Santa Croce ha superato tre turni di qualificazione molto agevolmente e poi si è arresa a Seone Mendez, 25 al mondo junior pochi mesi fa. I punti conquistati le permettono ora di essere presente nel ranking mondiale under 18.

Proviamo a raccontare Melania partendo dal suo allenatore, Alessandro Bertoldero (in foto), ex pallavolista, diventato maestro di tennis nel 1994 e tecnico nazionale nel 2007, è stato l’allenatore di Maria Elena Camerin, di giocatori under convocati in tutte le nazionali, di ragazzi e ragazze con punti ATP e WTA. Come tecnico federale ha conosciuto Melania nel 2012 ad un raduno collegiale ed è diventato il suo allenatore personale dal 2013.

Bertoldero ci racconta come ha conosciuto Melania: “Nel 2012 io lavoravo per la Federazione, ero il responsabile per il Nord Est Italia e quindi venivano da me per una serie di raduni collegiali tutti i più bravi nati dal 1997 al 2002. Ho visto questa ragazzina che correva tantissimo e arrivava su tutte le palle, poi ovviamente sbagliava molto perché aveva lacune tecniche, ho saputo dopo che aveva iniziato a giocare a tennis da pochissimo, però è stato subito chiaro che c’era del talento e che sarebbe stato molto stimolante provare a lavorare con lei per farle acquisire le competenze tecniche di una vera tennista. Da inizio 2013 abbiamo iniziato questa collaborazione personale, che per ora sta dando soddisfazioni al di là delle più rosee aspettative

Quello che Alessandro all’inizio non poteva sapere la prima volta che l’ha vista è che Melania aveva iniziato a prendere in mano la racchetta solo l’anno prima, ci racconta come, la mamma, Monica Grassi, in un misto di emozioni per vedere la sua bimba così brava e di apprensione materna per saperla spesso lontana da casa: “Io facevo nuoto e mi saprebbe piaciuto che proseguisse nella stessa strada, ma lei, pur nuotando molto bene, non era interessata a continuare, allora le ho fatto provare molti altri sport, pallavolo, ginnastica, pattinaggio su ghiaccio che praticava anche l’altra mia figlia Alessia. Tennis niente. Un giorno mia nipote, Alice Russolo, una buona seconda categoria faceva un torneo qua vicino e si è portata dietro Melania per farle compagnia. Lei è tornata assolutamente entusiasta di questo sport e voleva provarlo. Melania aveva già quasi 9 anni, mai preso in mano la racchetta fino ad allora. Quell’estate, l’abbiamo iscritta a un campus estivo di tennis-vacanze a Trento, vicino casa, ovviamente l’obiettivo era solo quello di farla divertire, giocavano, facevano anche altri sport, una sorta di colonia estiva. Il maestro che seguiva tutti i bambini del tennis era Sisto Fusco, che seguiva poi per tutto l’anno una serie di pre-agonisti e agonisti e un giorno mi si è avvicinato e mi ha detto che Melania aveva davvero grande passione per il tennis e a lui sarebbe piaciuto seguirla anche in autunno al circolo. Così è stato. Da quel momento ha iniziato a fare piccoli tornei di circolo e vinceva sempre, arrivava su ogni palla e la ributtava di là, pur non avendo tanta tecnica. Un giorno ha vinto un torneo under 11, a premiare la vincitrice c’era Alessandro Bertoldero, che era lì in veste di tecnico federale, è rimasto impressionato da Melania e poco dopo è iniziata la collaborazione con lui.”

Una collaborazione che è stata improntata sul lungo periodo come ci spiega Alessandro: “Abbiamo fatto un progetto di dieci anni. Ogni anno ci saranno passi successivi, sia in termini di gioco, che in termini di tornei di livello superiore. Siamo al terzo anno del progetto e devo dire con molta soddisfazione che in realtà siamo ben più avanti di quanto mi ero prefissato. Sia lo scorso anno che in questo, in primavera, abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo posti per fine anno. Quest’anno avevo programmato di provare a iniziare a fare ITF Junior verso la fine dell’anno, invece è capitata questa occasione delle wild card che ci sono state offerte per Salsomaggiore, Prato e Santa Croce sull’Arno e direi che l’abbiamo sfruttate al meglio. Da adesso in poi possiamo aumentare un po’ i limiti aggiungendo altri tornei under 18, oltre a quelli previsti under 16 e qualcosa ancora di under 14.”

Il primo ad essere sorpreso degli ultimi risultati di Melania è stato proprio il suo allenatore, continua Bertoldero: “Siamo andati a Salso solo per fare un po’ di esperienza, per vedere da vicino l’ambiente degli under 18 e invece Melania ha giocato davvero bene, ha vinto tre partite nelle qualificazioni contro ragazze più grandi di lei e già classificate e poi al primo turno ha perso, dopo aver avuto alcune chance di vincere, con l’americana Lommer, che poi è arrivata in semifinale a Prato dimostrando tutto il suo valore. Grazie a questi risultati la Federazione ci ha proposto anche la wild card anche a Prato, che non era assolutamente previsto, abbiamo cambiato in corsa il nostro programma e anche lì ha giocato molto bene, ha superato tre turni di quali piuttosto agevolmente, poi al primo turno del main draw ha superato la Portillo Ramirez che è stata nelle prime 100 al mondo junior fino a pochi mesi fa e poi si è arresa solo alla Minca, 58 al mondo, giocando assolutamente alla pari nel primo set dove ha avuto due set point, di cui uno annullato da un nastro maligno.”

Davanti a questi risultati e soprattutto guardando il gioco espresso da Melania in queste ultime settimane, è facile pensare in grande e lasciarsi andare a facili entusiasmi, ma Bertoldero vuole tenere saldamente i piedi per terra:Il nostro obiettivo è la crescita, prima di tutto dal punto di vista umano, poi nel gioco. Melania è giovanissima, ha un fisico che è ancora da formare, bisogna fare pochi passi alla volta, fatti bene, ma senza strafare. Io sto pensando alla costruzione di una tennista negli anni futuri, è bello che arrivino risultati anche adesso, ma il mio obiettivo è farla crescere. Sinceramente non voglio guardare il ranking in questo periodo, voglio vederla giocare sempre meglio e sto davvero vedendo tanti tanti progressi. Fra l’altro, nonostante abbia giocato tantissimo in questo periodo, lei sta dimostrando una grande tenuta dal punto di vista fisico. Io ho sempre paura di caricare troppo il lavoro, il grosso degli esercizi atletici li facciamo, per ora, solo sulla stabilità per non sforzare troppo, ma vedo che ha una resistenza davvero molto elevata.”

Conseguenza di questo è la programmazione, che non sarà ormai solo rivolta a tornei di fascia superiore, come ci si potrebbe aspettare, ma sarà sempre un misto di tornei di vario livello: “con i punti conquistati nelle ultime tre settimane ormai Melania entra nei tabelloni principali under 18 dei G4 e G5 e nelle quali dei G3 e G2 sicuramente. Ne faremo qualcuno, ma giocheremo ancora negli under 16 e under 14 perché è giusto che si confronti anche con ragazze della sua età, che faccia e magari vinca più partite possibile. Solo vedendola giocare nelle partite io posso capire meglio come farle correggere gli errori, quindi ben vengano anche tornei più facili con più partite giocate. E anche vero che per crescere si deve confrontare con le più forti, quindi qualche sana batosta da una più brava di lei le farà senz’altro bene.”

Melania ha stupito tutti per la continua ricerca del vincente, per un dritto potente e preciso e per la grande tenuta atletica che la porta ad arrivare su ogni palla, chiediamo a Bertoldero quali siano i punti di forza del gioco di Melania, sostanzialmente concorda con noi: “stiamo lavorando su tutti i colpi, è talmente giovane che deve migliorarsi in tutti i fondamentali e non potrebbe essere altrimenti. Di certo il dritto è il colpo con cui ottiene la maggior parte dei vincenti, però è una giocatrice completa, in allenamento fa tutto bene, certo alcuni colpi mancano ancora di stabilità, si migliorerà aumentando la quantità per creare maggiore stabilità. Deve migliorare molto la seconda di servizio, darle più potenza, ma a tredici anni è normale non avere ancora tanta potenza nel braccio.”

Già perché Melania ha solo tredici anni e mezzo. Spesso ci dimentichiamo che queste tenniste sono solo ragazzine che devono cercare giustamente di vivere la propria adolescenza nel modo più normale possibile tra un torneo e l’altro. Proviamo a scoprire un po’ di più di Melania con mamma Monica, che quando parla della figlia non riesce a trattenere un sorriso estasiato: “Melania è una ragazzina fantastica, sorride sempre, si impegna in tutto quello che fa con ogni forza, non so davvero dove possa trovare tutte queste energie. E’ una ragazza molto dolce e affettuosa con me, con Alessandro, con la sua sorella Alessia, ma anche con tutte le amiche che aveva da bambina a Trento e che si sta facendo in giro per l’Europa. Quando scende in campo diventa una furia, ma poi fuori dal campo concede tutta se stessa e non si può non apprezzare questo aspetto del suo carattere. Cerca di essere amica di tutte, fa il tifo per tutte le sue amiche tenniste. Ad esempio a Salsomaggiore era quasi più contenta per la vittoria della sua amica Monica Cappelletti, che era al rientro da un lungo infortunio, che per le sue vittorie. Melania è una perfezionista, vuole fare il meglio in tutto quello che fa, nel tennis, ma anche a scuola per esempio”

Chiediamo allora a Monica della scuola, argomento molto complesso, in Italia non c’è molta collaborazione dalle istituzioni nei confronti dei giovani che fanno sport e spesso le famiglie si devono arrangiare da sole. Anche Melania per poter giocare a questi livelli si è dovuta iscrivere ad una scuola privata. “Melania è iscritta ad una scuola privata, frequenta la terza media, quando è a casa ovviamente va a seguire le lezioni. Poi ci sono una serie di esercizi che deve fare quotidianamente anche quando è in giro a fare tornei. E’ molto brava anche a scuola. Quest’anno sostanzialmente ha finito il programma di terza media e quindi in questo periodo deve solo studiare e ripassare per gli esami che farà a giugno come tutti i ragazzi della sua età. Lei legge molto, ha letto molti libri sul tennis, quello di Brad Gilbert, quello di Agassi, quello della Pennetta, vuole imparare le lingue, per il prossimo anno si è iscritta al liceo linguistico, si interessa di tutto, sono molto soddisfatta anche di questo aspetto.”

Mamma Monica non riesce a seguire sempre Melania, i motivi sono molteplici, ce li prova a riassumere: “Il motivo principale è economico, è inutile nasconderlo, le spese per poter permettere ai nostri ragazzi di allenarsi e giocare con continuità sono tantissime, io quando posso accompagno Melania nelle trasferte, ma poi torno subito a casa. Un alloggio in più sarebbe comunque un costo in più. Poi ovviamente ho anche l’altra figlia adolescente da seguire ed è giusto che stia con lei a casa. Comunque sono assolutamente tranquilla perché so che Melania si trova benissimo con Alessandro e che non vive male la mia assenza, la vivo peggio sicuramente io, ma per il suo bene è meglio così.”

La questione economica, ne abbiamo parlato in tante occasioni, è il problema principale per chi inizia a giocare a tennis a livello agonistico. Per gli allenamenti le spese si affrontano, ma le trasferte costano molto, non si può prenotare voli e hotel fino all’ultimo con i prezzi presi sempre al massimo del valore, Monica e Alessandro hanno cercato una via, forse unica nel genere in Italia, almeno per tennisti di questa età, la spiega Monica: “Io e Alessandro abbiamo aperto il sito internet di Melania, www.melaniadelai.it nell’ottica di cercare degli sponsor che coprissero le spese delle trasferte di Melania. Io mi impegno, almeno per un paio di ore al giorno, ad aggiornare continuamente il sito con notizie e informazioni sull’attività di Melania, garantendo al tempo stesso massima visibilità per gli sponsor che credono nel progetto. La risposta è stata molto positiva, abbiamo molti contatti giornalieri sul sito. Abbiamo un main sponsor, Unipol Sai, che ha messo il marchio sui vestitini di Melania e tanti altri sponsor. Da giugno inizieremo anche una collaborazione con un’importante azienda di prodotti biologici. Ovviamente speriamo sempre in un aiuto anche da parte della federazione, ma l’obiettivo è cercare di essere indipendenti economicamente per gestire le spese legate all’attività di Melania.

L’aver creato un sito dedicato a una tennista tredicenne ha attirato molte critiche nei confronti della famiglia di Melania, accusata di aver sottoposto la ragazza a una sovraesposizione mediatica per la sua età, Monica è tranquilla da questo punto di vista: “Le critiche ci saranno sempre, qualsiasi cosa si faccia, Melania non si è certamente montata la testa per avere un sito personale, non ha rapporti personali con gli sponsor, non si occupa ovviamente di questioni economiche che sono le sole che ci hanno spinto a registrare il sito.

Ritorniamo da Alessandro Bertoldero che con orgoglio ci racconta di un importante invito ricevuto da Melania: “Questa settimana siamo in partenza per la Spagna, dove siamo stati invitati per uno stage alla Rafael Nadal Accademy appena aperta a Manacor. Saranno solo pochi giorni, ma molto intensi e credo una grande opportunità di crescita per me e per Melania.”

Alessandro ha scelto Padova come base per i propri allenamenti con Melania, la cui famiglia ha deciso di andare a vivere a Jesolo, un po’ a metà strada tra Trento, dove ci sono ancora i nonni e tutti gli amici di infanzia di Melania e appunto Padova, dove si allena. Chiediamo a Bertoldero i motivi della scelta di Padova, ed è molto deciso nel rispondere: “Credo che il Centro Sportivo Plebiscito di Padova sia davvero l’ideale per le nostre esigenze. E’ un centro polifunzionale, ci alleniamo nel tennis, ma c’è anche la possibilità di fare atletica, piscina, palestra, di essere seguiti da esperti nutrizionisti, osteopati, insomma abbiamo tutto quello di cui potremmo avere necessità. A Padova posso confrontarmi anche con Giampaolo Coppo che è una migliori coach italiani che ha iniziato a collaborare con il Plebiscito.”

Chiudiamo la chiacchierata con Alessandro Bertoldero chiedendogli gli obiettivi a breve, medio e lungo termine. “Al primo posto va sempre la crescita tennistica e umana, quello non se lo deve mai scordare Melania. Se vogliamo parlare di partite e di numeri, diciamo la convocazione in nazionale per la Summer Cup under 14 è il primo obiettivo concreto a cui Melania tiene molto, poi in estate faremo i migliori under 14 e under 16 e poi passeremo agli ITF under 18, cercando di vincere più partite possibile, l’obiettivo è arrivare a fare prima o poi le prove del Grande Slam junior. A lunghissimo termine ovviamente l’obiettivo è farla diventare una tennista professionista, quindi essere nelle prime 100 del mondo, ma la strada è ancora lunga, facciamo un passo alla volta. Il vero obiettivo deve sempre essere la competenza, non la competizione. La competizione serve solo per migliorare il tennis, non per salire di ranking.”

E finalmente ecco Melania, sorride come sempre, ha appena vinto nettamente una partita in cui non era la favorita ma non sembra farci caso, le chiedo se le fa piacere tutta questa improvvisa notorietà, mi risponde come forse solo una ragazzina di tredici anni sa fare: “Certo, sono contenta che in tanti mi vengono a vedere giocare, che mi cercano, però io gioco come sempre, non è cambiato niente per me, mi devo allenare e devo migliorare ancora tanto.” Non sembra essere sorpresa più di tanto di queste vittorie anche se ammette che “a Salso e Prato avevo portato solo due completini e invece ne servivano di più.”

Parliamo delle superfici preferite e del suo modo di giocare e anche qua l’impressione è che abbia bene in testa il fatto che sia importante giocare bene ovunque se si vuole arrivare in alto nel tennis: “Io cerco di fare sempre il mio gioco, ma anche di adattarmi alle superfici che mi trovo di fronte, il mio è un tennis di attacco, non mi piace aspettare l’errore dell’avversaria, però mi trovo bene in tutte le superfici, non ci sono problemi.”

Melania è spigliata, parla con noi senza problemi e senza cercare lo sguardo o l’imbeccata dell’allenatore, però si vede che vorrebbe correre a fare quello che più di ogni altra cosa al mondo le piace, ovvero giocare a tennis. Ha appena finito una partita, vinta forse troppo rapidamente per i suoi gusti e allora chiede a Alessandro di tornare a fare un po’ di allenamento. Ale l’accontenta e, sorridendo, si allontanano verso il campo.

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