Nastassja Burnett: “Obiettivo Top-200”

Nastassja Burnett
di Renato Lugarini e Alessandro Nizegorodcew
Spesso, nel valutare i risultati di un giocatore, non si tiene sufficientemente conto di quanto possano influire gli infortuni. I tennisti, al contrario, ne sono ben consapevoli e nelle interviste ribadiscono sempre come la peggior insidia per la loro carriera si nasconda proprio nei malanni fisici, siano essi di grave o anche di lieve entità. Problemi capaci di interrompere un momento di fiducia e di ascesa e di turbare in maniera determinante i complessi equilibri che regolano il tennis odierno. Un tennis sempre più fisico, per il quale una condizione atletica perfetta è ormai un elemento imprescindibile. Ne sa qualcosa Nastassja Burnett, una delle nostre giovani più promettenti, capace lo scorso anno di progredire dal n. 650 al n. 367 del ranking WTA. Poi un inizio d’anno in sordina, propria a causa di un infortunio. Dopo un rientro sul circuito ITF titubante nei risultati, la diciottenne “Nasty” ha saputo tirare fuori la zampata vincente in uno dei tornei giovanili più importanti e competitivi del mondo: quello milanese del Bonfiglio. Abbiamo avuto modo di parlarne con lei nel corso della trasmissione radiofonica “Spazio Tennis”
Partiamo dal Bonfiglio. Era da tanto che non giocavi tornei juniores e invece è arrivata una semifinale.
“Si, posso essere soddisfatta del torneo. Non giocavo a livello juniores da un paio d’anni e ho vinto partite difficili contro giocatrici forti, come la Babos che è n. 4 del mondo, battuta in rimonta al terzo set. Sono contenta perchè da poco sono rientrata da un’infortunio. Dopo aver giocato qualche torneo prima del Bonfiglio, a Milano ho ritrovato buone sensazioni in campo, anche se alla fine la stanchezza dovuta a una serie di partite lunghe e combattute s’è fatta sentire. Se fossi riuscita a chiudere in due set la partita con la Caregaro, arrivando più riposata alla semifinale chissà.. Certo mi sarebbe piaciuto molto vincere il Bonfiglio!”
Semifinale con la statunitense Beatrice Capra, che poi ha vinto il torneo. Cosa ne pensi di questa giocatrice di cui si dice un gran bene?
“L’ho conosciuta proprio al Bonfiglio. L’avevo osservata in qualche partita nel corso del torneo e devo dire che è un’ottima giocatrice, preparata fisicamente, veloce e tatticamente molto intelligente. Devo dire che comunque con lei ho giocato un buon match, molto lottato, di cui posso essere contenta. Alla fine sono venute meno proprio le forze e non sono riuscita più a spingere come volevo. Peccato..”
Da qualche tempo, dopo le esperienze spagnole e romane, ti alleni a Pesaro, con la supervisione di Davide Sanguinetti, come ti trovi in questa nuova realtà?
“Ho iniziato da quest’anno a Pesaro con Davide Sanguinetti e Roberto Antonini e devo dire che mi trovo molto bene con loro. In questi giorni tornerò a Pesaro per il piano di preparazione della prossima settimana.”
C’è qualche elemento del tuo gioco su cui state lavorando nello specifico?
“Purtroppo l’infortunio ha condizionato questo primo periodo di lavoro. Quindi ora stiamo lavorando molto sul recupero fisico, sulla coordinazione, sulla spinta e sulla forza. Ancora devo ritrovare degli aspetti del mio gioco, come il servizio. Sicuramente cercheremo di potenziare le mie prerogative di attaccante, che necessitano comunque di un supporto fisico fondamentale.”
Hai giocato le qualificazioni di Roma, disputando un buon secondo set contro la Scheepers (attualmente approdata agli ottavi del Roland Garros ndr), questa prestazione ti ha aiutato a prendere fiducia nei tuoi mezzi?
“Si, certo. E’ stata una partita un po’ sofferta, anche perchè in quella settimana avevo dei dolori fortissimi al piede ed ero in cura dal prof. Parra. Purtroppo nel primo set non riuscivo a muovermi bene, poi riscaldandomi sono riuscita a giocare meglio lottando alla pari con una giocatrice di buon livello.”
Lo scorso anno hai giocato diversi tornei itf di alto livello. Ti senti pronta per un definitivo salto di qualità?
“Anche quest’anno punterò ai tornei di fascia alta, per mettermi alla prova con giocatrici di livello elevato. Proprio in questi giorni sto valutando la programmazione.”
Hai obiettivi di ranking per la fine dell’anno?
“Spero di riuscire a chiudere la stagione intorno al 200 WTA.”
C’è una giocatricealla quale ti ispiri?
“Come mi avete definita voi – ride Nastassja – “la Sharapova di noartri” mi sta bene. E’ una giocatrice che stimo e di cui apprezzo il tennis, con cui riscontro qualche similitudine nel gioco. Se devo trovare una figura di riferimento sicuramente è lei!”

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