Junior radar (17) – Tiafoe vola a Parigi

Andrey Rublev

di Luca Brancher

Tra Sarasota, Savannah e Tallahassee i tennisti della USTA si giocavano qualcosa di molto importante, ovvero la wild card per il tabellone principale del Roland Garros, che come consuetudine la federazione decide di mettere in gioco in una sorta di circuito interno: a trionfare è stato lo statunitense Frances Tiafoe, nonostante la sconfitta in finale nell’impegno di questa settimana, ma tanto gli è bastato per tenere a debita distanza Jared Donaldson. Giornate con diverse luci, ma anche alcune ombre, che andremo ora ad esaminare.

MASCHILE

Frances Tiafoe – Come detto, per il diciassettenne di College Park si aprono le porte del Roland Garros al termine di un torneo in cui ha rischiato seriamente più volte di vedere anzitempo terminare la sua corsa. Ricevuto lo special exempt dopo la semifinale di Savannah, Frances a Tallahassee non è stato baciato dalla sorte che lo ha opposto alla prima testa di serie, Facundo Bagnis, dominatore per un set prima di cadere per 6-4 al parziale finale. Superato al secondo turno il connazionale Jean-Yves Aubone, dopo aver ceduto la seconda partita, sembrava aver trovato l’abbrivio giusto con l’eliminazione per 6-1 7-6 dell’ecuadoriano Emilio Gomez, ma in semifinale cominciava nuovamente stentando contro Tennys Sandgren, che fino a quel momento era ancora in corsa per la wild card parigina. Dopo aver subito un 6-1 nel primo set, Frances ha comunque allungato la partita al terzo, dove però Sandgren ha avuto una ghiotta occasione per afferrare la finale, evidenziata da una palla break per salire 5-2, ma superato il momento di confusione, si è aggiudicato il tie-break finale per 7-1. In finale, è stato Tiafoe a partire forte contro l’argentino Facundo Arguello, ma questa volta il tie-break non gli ha arriso: il risultato conclusivo, 2-6 7-6(5) 6-4, in favore del sudamericano, non trasmette le montagne russe vissute nell’ultimo parziale, dove lo statunitense ha rimontato da 0-4 fino al 4-4, quando un nuovo break gli è costato però la vittoria finale

Andrey Rublev – prosegue l’adattamento del giovane russo nel circuito ATP. Beneficiando di una wild card concessagli dagli organizzatori del neonato ATP 250 di Istanbul, Andrey ha superato al primo turno il bosniaco Damir Dzumhur, che proprio in queste settimane si era garantito l’accesso nella top-100, con un periodico 6-3, pagando però dazio nel turno successivo al cospetto del quarto favorito della manifestazione, il colombiano Santiago Giraldo, che lo ha eliminato, non senza faticare, col punteggio di 6-4 1-6 6-3.

Michael Mmoh – Al Sorensen Real Estate di Vero Beach, Florida (10.000 $) il giovane statunitense si è issato, non senza qualche patimento, fino alla semifinale, dove però, come i set persi contro Damon Gooch e Ryan Haviland lasciavano intendere, ha ceduto in maniera secca e sorprendente all’argentino Facundo Mena, capace di cedere un solo gioco nella prima frazione al suo contendente.

Gianluigi Quinzi – settimana negativa per il marchigiano, che non ha sfruttato, a differenza delle ultime esibizioni, la wild card per il challenger di Torino (50.000$, terra battuta), capitolando al primo turno al cospetto del serbo Pedja Krstin, per 7-5 6-2.

Orlando Luz – Si stanno confermando ricche di soddisfazioni queste settimane di challenger per il classe ’98 brasiliano che, assicuratosi lo special exempt per il tabellone principale del torneo di Sao Paulo (challenger da 50.000$), ha prima superato per 6-3 6-3 il qualificato argentino Federico Coria, poi al termine di una battaglia durata più di tre ore, e tre tie-break, il transalpino Alexis Musialek, per qualificarsi ai quarti di finale. Qui ha comunque tenuto testa alla quinta testa di serie e futuro vincitore della manifestazione, Guido Pella, contro il quale si è anche trovato avanti di un break nel set decisivo, vantaggio che non gli ha però evitato la sconfitta per 6-4 6-7(6) 7-5.

Christian Garìn – Non sta attraversando un bel periodo il cileno del 1996, che però a Sao Paulo è riuscito quantomeno a levarsi la soddisfazione di superare il primo turno, per 6-1 6-3, ai danni del francese Gianni Mina. Al turno successivo, ha provato a lottare nella seconda frazione contro il già citato Pella, finendo col cedere per 6-1 7-6(2).

Elias Ymer – Non ha dato seguito alla bella prestazione di Barcelona lo svedese, impegnato nel challenger di Torino. A sua discolpa, però, c’è da dire che l’urna del sorteggio gli ha opposto al primo turno il belga Kimmer Coppejans, numero 4 del torneo e soprattutto in grandissima forma, che non si è piegato dopo aver perso il primo set per 6-3, cedendo appena tre giochi nei set rimanenti.

Stefan Kozlov – Prosegue il periodo no della promessa yankee, che subisce una nuova sconfitta al primo turno, questa volta nel challenger di Tallahassee, dove gli era stata conferita una wild card – chiude così con tre sconfitte e zero vittorie la sua parentesi sulla har-tru americana. Non è tanto il risultato, perché perdere per 6-4 7-5 contro Facundo Arguello non è di certo negativo, quanto la perdurante mancanza di risultati che ha portato il nativo macedone a riprovare la via dei futures, partendo dalle qualificazioni del quindicesimo future USA dell’anno, ad Orange Park.

Stefanos Tsitsipas – Altro stop al primo turno, il terzo consecutivo, per il giocatore greco, che dopo aver saltato il quinto appuntamento stagionale di Heraklion (cemento, 10.000$), ci ha riprovato nel sesto, patendo però un rovescio di 6-4 6-3 contro l’azzurro Alessandro Bega.

FEMMINILE

Naomi Osaka – continua il buon periodo di forma per la giapponese, che a Gifu (75.000$) è andata davvero vicina ad aggiudicarsi la sua prima competizione pro’, nonostante un campo partecipanti di primissimo valore. Iniziata la manifestazione con lo scalpo della seconda testa di serie, Wang Qiang (7-5 4-6 6-2), Naomi ha sempre faticato per venire a capo delle sue avversarie, come le cinesi Wang Yafan e Xu Yi-Fan, avendo un po’ di respiro soltanto nei quarti di finale, quando è stata contrapposta alla connazionale Miharu Imanishi. Giunta così alla finale, contro la numero 75 del ranking mondiale, Saisai Zheng, Osaka si è garantita il vantaggio di un set (6-3), che però non le è stato sufficiente per aggiudicarsi il titolo (7-5 6-4 le altre frazioni in favore della Zheng). Per la nipponica, comunque, si aprono le porte della top-200 della graduatoria mondiale.

Ivana Jorovic – Dopo lo stop per la Fed Cup, la serba classe 1997 – che proprio ieri ha compiuto i 18 anni – ha deciso di ricominciare la sua rincorsa ad una classifica più consona alle sue ambizioni dal Giappone, a Gifu (75.000$, cemento outdoor), dove ha superato in maniera netta le qualificazioni (tre giochi persi in tre match), prima di sconfiggere Miyu Kato, qualificata, 6-4 6-4, e la thailandese Varatchaya Wongteanchai, 6-2 6-2 per issarsi ai quarti di finale. Sembrava che la serba potesse così conquistare la prima semifinale dell’anno, ma non aveva fatto i conti con la cinese Xu Yi-Fan, che la ha regolata piuttosto nettamente (6-2 6-3).

Jelena Ostapenko – Ha tentato la via della qualificazione nell’International di Praga la giovane lettone, trovandosi però respinta al turno decisivo dalla bielorussa Olga Govortsova per 7-5 4-6 6-1. Prima di quell’incontro, Jelena aveva regolato per 6-1 6-4 la ceca Barbora Krejcikova e per 6-4 7-6(3) la colombiana Mariana Duque-Marino.

Darja Kasatkina – Wild card per la giovane russa nel Wta di Marrakech (International, terra battuta), nel quale il sorteggio non è stato benevolo, visto che la ha subito contrapposta ad un’altra tennista invitata, ma numero 1 del seeding, Garbine Muguruza, contro la quale ha giocato un buon primo set, perso 6-4, seguito da un altro a senso unico in favore dell’iberica, 6-1.

Francoise Abanda – Discreto quarto di finale a Charlottesville (terra verde, 50.000$) per la canadese, che superato nei due turni iniziali, con risultati a specchio, prima la rientrante statunitense Tornado Alicia Black (6-2 6-4), poi l’australiana Storm Sanders (6-4 6-2), non ha retto l’urto di una delle tenniste statunitensi più informa del momento, Katerina Stewart (4-6 4-6)

Louisa Chirico – Replay sfortunato della finale di Dothan per la ragazza di New York, che è stata eliminata al terzo set da Katerina Stewart a non molte ore di distanza dal precedente match che aveva invece incoronato Louisa. 6-2 0-6 6-3 il curioso ed umorale risultato finale.

louisa chirico

Marie Bouzkova – Disco rosso per la vincitrice dello U.S. Open junior dello scorso anno, che è uscita nel primo turno di qualificazione dell’International di Praga per opera della connazionale Martina Borecka (6-3 6-7 6-2 il punteggio finale in favore della più anziana tra le due.)

Jasmine Paolini – Sorteggio sfortunato per la lucchese che ha comunque giocato un bel match contro la prima testa di serie del tabellone di Santa Margherita di Pula (25.000$, terra battuta), Laura Pous Tio, uscita vincitrice dell’incontro per 6-3 4-6 6-2.

Jill Teichmann – Passo avanti per la classe 1997 elvetica nata a Barcelona, che nel secondo 25.000$ di Santa Margherita di Pula è riuscita quantomeno a cogliere la qualificazione, superando l’azzurra Beatrice Lombardo e la polacca Anna Korzeniak. Era forse lecito attendersi qualcosa di più nel main draw, dove però ha trovato una Giulia Remondina in grande spolvero, anche lei qualificata, che la ha sconfitta col punteggio di 6-0 7-5.

Elizaveta Kulichkova – Curiosa sconfitta per la siberiana, che era intenzionata a riprendere l’exploit di tre settimane prima anche a Praga, ma nel primo turno di qualificazione, dopo essersi aggiudicata per 6-0 il primo set, ha subito l’insospettabile ritorno dell’ex-top 30 olandese Michaella Krajicek, che la ha liquidata in due rapide frazioni (6-2 6-3)
FUORI RADAR
Come al solito non sono mancati giovani tennisti e tenniste captati dai nostri radar tra gradite conferme, ritorni e –chissà- segnali importanti quanto inaspettati.

MASCHILE

Il migliore: era il grande antagonista di Tiafoe verso il sogno della wild card francese, Jared Donaldson, purtroppo la secca sconfitta (6-3 6-2) in semifinale contro il futuro vincitore Facundo Arguello ci ha impedito di vedere una finale con in palio un premio ben più importante del semplice prize money. Un peccato perché fino a quel momento Jared era stato molto bravo ad eliminare i suoi avversari, in particolare James McGee, finalista sette giorni prima, nel secondo turno (5-7 6-4 6-4), ma anche il transalpino Vincent Millot nei quarti di finale (6-4 7-6). Lo statunitense potrebbe comunque avere accesso alle qualificazioni dello Slam parigino.
Jared Donaldson

Nigeria F1 – 15.000$+H (cemento, outdoor)

A caccia di punti per la prima volta fuori dal continente americano, Deiton Baughman (classe 1996) ha colto una finale importante. Dopo aver superato nei primi due turni giocatori locali, Deiton si è sbarazzato per 6-2 6-3 del russo Stanislav Korshunov e per 6-1 6-3 del sudafricano Keith-Patrick Crowley, ma in finale non ha saputo reggere l’urto del croato Matija Pecotic, che si è aggiudicato per 6-3 6-4 l’atto conclusivo. Per Baughman una prima settimana nigeriana che ha comunque portato in cascina 20 punti importanti.

An-Ning Challenger – 50.000$, terra rossa

In Cina arriva la prima vittoria in un main draw challenger – al quarto tentativo – per il koreano Duck Hee Lee (1998). Il tennista di Chungcheong non ha voluto però fare attendere troppo i suoi fans cogliendo subito anche il secondo successo, che gli ha permesso l’accesso ai quarti di finale: in questa maniera sotto i suoi colpi sono caduti il giapponese Kento Takeuchi (7-5 4-6 6-1) e l’indiano Karunuday Singh (6-2 7-6), ma poco ha potuto Lee contro il croato Franco Skugor, che lo ha letteralmente dominato per accedere in semifinale (6-2 6-1)

Thailandia F2 – 10.000$ (cemento, outdoor)

Non ha concesso il bis Akira Santillan (1997), sebbene il tennista giapponese sia riuscito ad arrivare in finale nel secondo torneo di Bangkok. Anche questa settimana Akira non ha lasciato molto per strada, sebbene in semifinale sia dovuto ricorrere al terzo set per liberarsi dell’australiano Christopher O’Connell, ma in finale ha trovato un giocatore probabilmente più in forma, lo statunitense Andre Dome, che ha tentennato soltanto nel tie break del secondo set, uscendo comunque vincitore col punteggio di 6-4 6-7(7) 6-1.
Grecia F6 – 10.000$ (cemento, outdoor)

Seconda settimana ad Heraklion sicuramente più positiva per l’australiano Harry Bourchier (1996), che pareva lanciato verso un finale diverso, dopo aver liquidato la compagine ellenica formata da Theodoros Angelinos (6-2 6-3) e Alexandros Jakupovic (doppio 6-1) e il ceco Michal Konecny (6-4 6-1): in semifinale, però, Harry si è dovuto ritirare, sotto 6-4 2-0, contro l’azzurro Erik Crepaldi, prima testa di serie del seeding greco, poi vincitore.

Turchia F17 – 10.000$ (cemento, outdoor)

Prima finale in carriera per l’austriaco Lucas Miedler (1996), impegnato questa settimana ad Antalya. Qualche recriminazione per un terzo set dell’atto finale in cui ha accumulato un ritardo troppo cospicuo sin dalle prime battute, per quanto rimane la soddisfazione di aver colto scalpi importanti nel corso delle precedenti giornate, come il connazionale Maximilian Neuchrist ed il britannico James Marsalek, senza dimenticare la rimonta nei quarti contro il belga Michael Geerts, che aveva condotto per 6-4 e palla del 4-2 prima di subire un bruciante ritorno.


Francia F9 – 15.000$ (terra rossa, outdoor)

Altra settimana discretamente positiva per il russo Daniil Medvedev (1996) che si è fermato in semifinale nell’appuntamento di Grasse, dove si è comunque reso protagonista di due belle eliminazioni, in tre set, ai danni dei transalpini Laurent Rochette e Johan Sebastien Tatlot. A quel punto era lecito attendersi qualcosa di più, o quantomeno non la sconfitta per mano del monegasco Romain Arneodo, che lo ha invece superato per 6-2 4-6 6-1.

Israele F4 – 10.000$ (cemento, outdoor)

Prima semifinale in carriera per il locale Ben Patael (1997), che si è issato fino al penultimo atto in maniera tanto sorprendente quanto netta, come si è evinto dalle vittorie in due rapide frazioni contro il connazionale Tal Goldengoren (testa di serie numero 5) e lo statunitense Peter Kobelt (numero 2), sebbene poi abbia pagato dazio in maniera cara contro un altro connazionale, Amir Weintraub, che gli ha concesso la miseria di quattro giochi.
Tallahassee Challenger – 50.000$ (terra verde, outdoor)

Dimostra ancora una volta di destreggiarsi davvero bene sulla terra verde Tommy Paul (1997), che, dopo il secondo turno di Savannah, si è meritato una wild card per il successivo challenger statunitense, legittimata dal successo su Giovanni Lapentti (2-6 6-3 6-0). Positivo anche il primo set del match successivo, un 6-0 rifilato al futuro vincitore Facundo Arguelo, che si è però comodamente aggiudicato i due parziali successivi.

Torino Challenger – 50.000$ (terra rossa, outdoor)

Nuova settimana in radar per Karen Khachanov (1996), capace di eliminare in Piemonte il tedesco Tobias Kamke (numero 3), nonostante il passaggio a vuoto che gli è costato il secondo parziale (6-2 6-7 6-1 il risultato conclusivo). E’ rimasto deluso chi si immaginava che il filotto cominciato nel torneo di qualificazione avrebbe avuto seguito, dal momento che il russo si è arreso facilmente al cospetto del transalpino Maxime Hamou (6-1 6-4).

FEMMINILE

La migliore: seconda semifinale WTA in carriera per Katerina Siniakova (1996), colta nella sua Praga. Nonostante non fosse accreditata di alcuna testa di serie, la ceca si è sbarazzata lungo il cammino della rumena Irina Camelia-Begu (periodico 6-3), della slovena Polona Hercog (6-1 6-4) e della connazionale Strycova (6-4 6-2): qui ha incrociato la racchetta con Lucie Hradecka, la quale sembrava sul punto di dominare la contesa – avanti 6-2 4-2 – ma il ben noto carattere della diciottenne di Hradec Kralove si è nuovamente palesato, con una reazione che le ha permesso di allungare la partita al terzo set, dove comunque si è impostata la più esperta tra le due contendenti, col punteggio di 6-4.

Katerina Siniakova

Charlottesville – 50.000$ (terra verde, outdoor)

Anche nel circuito femminile le tenniste dell’USTA hanno un modo equo per garantirsi la wild card del Roland Garros, solo che differentemente dal maschile, le tre tappe sono temporalmente traslate di una settimana, per cui il torneo di Charlottesville funge da preludio all’ultima tappa, quella di Indian Harbour Beach. Al momento, la leader della speciale classifica è Katerina Stewart (1997), che dopo la finale di Dothan della scorsa settimana, subisce una nuova sconfitta sul filo di lana nell’atto conclusivo, questa settimana perpetrata per mano di Allie Kick. Partita godibile e dalla durata extra large, in cui la Kiick ha servito per il trofeo una prima volta avanti 7-5 5-3 nella seconda frazione, ma ha dovuto aspettare molto prima di chiudere la contesa, al terzo match point, per 7-5 6-7(3) 7-5. Precedentemente la Stewart aveva cominciato la sua campagna prendendosi la rivincita sulla Chirico, eliminando la qualificata Frenkel e la “ragazza-radar” Abanda, mentre in semifinale aveva regolato l’esperta argentina Florencia Molinero. Comincia nel frattempo a mettersi in evidenza anche un’altra statunitense, nativa di Buenos Aires, Usue Maitane Arconada (1998), che ha colto i quarti di finale grazie a due belle vittorie, una contro un’altra wild card, Rianna Valdes (2-6 6-4 6-3), e una contro la giustiziera della prima testa di serie, Sachia Vikery, ovvero Julia Boserup (6-7 7-5 6-2), in entrambi i casi rimontando una frazione di ritardo, il che evidenzia un grande carattere nonostante la giovane età. La stanchezza accumulata però si è sentita nei quarti di finale al cospetto della già menzionata Molinero, che la ha superata per 6-2 6-1. Buona prova anche per un’altra classe 1998, Nicole Frenkel, che da qualificata ha sconfitto l’ucraina Olga Ianchuk (6-4 6-3), prima di cedere, come detto, alla Stewart.

Gifu – 75.000$ (cemento, outdoor)

Sei vittorie di fila per Mayo Hibi (1996) nel torneo di casa, che risulta essere di gran lunga il miglior risultato stagionale. Superate in pompa magna le qualificazionì, in cui né Michika Ozeki, né Yurika Sema, né Alison Bai sono state in grado di toglierle un set, nel tabellone principale ha sfruttato la scarsa vena della nipponica Kimiko Date-Krumm (testa di serie numero 4), regolata per 6-4 6-2, ed ha proseguito la corsa eliminando un’altra connazionale, Eri Hozumi (6-4 6-1), e rimontando una frazione di svantaggio alla cinese Ying-Ying Duan (4-6 6-3 6-2), prima di arrendersi alla top-100 Saisai Zheng, contro cui ha comunque disputato un set alla pari (7-5 6-1).

Shymkent – 10.000$ (terra rossa, outdoor)

Primo titolo in carriera e seconda finale dell’anno per la russa Valeriya Urzhumova (1997), brava a superare la concorrenza, nonostante sul suo cammino abbia incontrato soltanto una testa di serie, la numero 4, Alena Tarasova, proprio in finale, liquidata col punteggio di 6-1 6-3. Fino a quel momento si erano alternate partite più combattute, al primo turno ed ai quarti contro le connazionali Pospelova e Sharifova, a cui aveva concesso il set inaugurale, ad altre meno, come il secondo turno contro la bielorussa Mun e la semifinale, vinta ai danni di Daria Lodikova (1996) – doppio 6-3 – che sempre a Shymkent aveva già colto una finale ed un’altra semi, mostrando il suo feeling particolare col Kazakhstan anche in questa occasione, visto che nelle prime tre partite non aveva concesso alcun set alle sue avversarie.

Heraklion – 10.000$ (cemento, outdoor)

E’ andata molto vicina a bissare il suo titolo di Enschede di due anni fa, la tedesca, ma nata a Kiev, Tayisiya Morderger (1997), impegnata questa settimana ad Heraklion. Presasi la rivincita della sconfitta della scorsa settimana subita per mano dell’australiana, e sorella d’arte, Sara Tomic, Tayisiya sembrava destinata alla gloria, soprattutto perché le sue prestazioni nel corso del torneo, ad eccezione del primo set della manifestazione ceduto alla statunitense Haley Gay, erano state di ottima fattura, se si pensa ai soli 6 giochi ceduti tra quarti e semifinali (qui contro la bulgara Julia Stamatova). Eppure nell’atto conclusivo non aveva fatto i conti con la rappresentate dell’Oman Fatma Al Nabhani, che ha così colto il suo sesto titolo in carriera col punteggio di 7-5 6-3.

Antalya – 10.000$ (cemento, outdoor)

Aveva fatto un pensierino di aggiudicarsi la terza corona in carriera Viktoria Kuzmova (1998), purtroppo dopo tre partite piuttosto dominate, in cui aveva superato la russa Kulikova, l’altra russa Aponasenko e l’olandese Versteeg, si è fatta rimontare in semifinale dalla rumena Nicoleta-Catalina Dascalu, dopo aver vinto la prima frazione per 6-4. Da quel punto, la Dascalu è salita in cattedra, infliggendo un doppio 6-2 e meritandosi la finale contro la messicana Camila Fuentes.

Sharm-El-Sheikh – 10.000$ (cemento, outdoor)

Continua il percorso umorale di Victoria Muntean (1997), che a fronte di svariate eliminazioni al primo turno si è aggiudicata la seconda semifinale dell’anno dopo quella di Metepec, nonostante il primo set perso all’esordio contro la russa Alina Mikheeva. Da quel punto in avanti sei frazioni vinte , dopo la russa è toccato alla britannia Konotoptseva e la spagnola Burilllo Escorihuela, fino alla semifinale persa contro la numero 1 del torneo, l’italiana Anastasia Grymalska.
 

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