Angelo Binaghi: “Niente Davis per Sinner? Lo aveva detto alle Finals 2024”

Francesco Petrucci
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Jannik Sinner - Foto Cordon Press/IPACordon Press

In una settimana di ottime notizie per il tennis italiano, dalla qualificazione di Jasmine Paolini alle WTA Finals di Riyadh, alla semifinale raggiunta da Lorenzo Musetti nel 500 di Vienna, continua a tenere banco la mancata partecipazione di Jannik Sinner alle Final Eight di Coppa Davis. In un’intervista a La Stampa, il n.1 della FITP Angelo Binaghi rivela ulteriori retroscena riguardo la vicenda, ma non solo, e in particolare sulla tempistica con cui l’altoatesino avrebbe comunicato la sua rinuncia alla Davis.

RINUNCIA SINNER

“L’anno scorso Jannik lo disse davanti a me e al ministro Giorgetti a Torino. Ho sperato che il lungo e forzato riposo per la squalifica gli facesse rivedere i programmi”, rivela Binaghi, che rimarca la buona fede dell’ex numero uno al mondo: “Conosco Jannik sin da bambino, conosco la sua famiglia e il suo team. Erano stati chiari fin da subito, lo difenderò sempre e a prescindere. E poi, prima di tacciarlo per disaffezione per la maglia azzurra aspettiamo 10 anni: se non la giocherà più ne riparleremo”.

MORALE ALTO IN VISTA DAVIS

Il morale però rimane alto, con l’opportunità per l’Italia di confermarsi campione per il terzo anno di fila. Con Lorenzo Musetti, Flavio Cobolli e Matteo Berrettini nel singolare, Simone Bolelli e Andrea Vavassori nel doppio, gli azzurri sono pronti a dare spettacolo anche senza la loro punta di diamante: “Abbiamo uno squadrone. Certo che con lui partiamo da un punto e mezzo a zero per noi, così invece sarà più equilibrata. Spagna con Alcaraz, Repubblica Ceca, Francia: ce la giochiamo con loro”.

Binaghi prosegue poi parlando della poca importanza che il circuito ATP dà alla Davis rispetto agli altri tornei: “Non dà punti per la classifica. Con un altro regolamento cambierebbe anche lo spirito dei giocatori. Cosi, a fine stagione, per chi l’ha già vinta vale come la Six Kings Slam. Con meno soldi e molta più fatica”.

FUTURO DELLE FINALS

In chiave Atp Finals, che si disputeranno in Italia fino al 2030, ma intorno alle quali si è accesa una grande polemica, è piuttosto deciso: “È stato firmato un contratto dal governo. Tornare indietro non si può, sarebbe una grave perdita di credibilità”. A gettare benzina sul fuoco, una nuova legge che prevede l’ingresso del governo nell’organizzazione del torneo, creando non pochi dubbi: “Dobbiamo prima risolvere la questione legata al rinnovo del contratto con il Foro Italico, di proprietà di Sport e Salute, che scade nel 2026. È lo step iniziale e siamo in dirittura d’arrivo, poi affronteremo il nodo Finals”.

RISPOSTA A MEI

Infine la questione si sposta sulle parole di Stefano Mei, presidente della Federazione italiana di atletica leggera, che presenta l’atletica stessa come sport trainante per tutto il movimento italiano: “Mei? Non ho ancora avuto il piacere di conoscerlo, ho letto che sono contenti di esser arrivati undicesimi nel medagliere agli ultimi Mondiali. Beati loro…”

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