ATP Finals 2025, Fritz: “Vittoria importante in ottica passaggio turno”

Daniele Testai
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Taylor Fritz - Foto Netflix

“È stata una partita normale del primo turno del girone delle Finals. Una partita molto importante da vincere se volevo passare il girone. All’inizio ero un po’ nervoso. Inoltre lui gioca in modo abbastanza diverso, con slice e tutto. Mi ci è voluto un po’ di tempo per abituarmi. Sono riuscito a evitare di subire il break all’inizio, quando lui ha avuto delle occasioni. Poi ho iniziato a entrare meglio nel ritmo partita. Alla fine del primo set e per tutto il secondo, penso di aver giocato davvero bene”.

MIGLIORAMENTI SUL ROVESCIO

Taylor Fritz ha dimostrato in questa partita di non essere solo servizio e dritto, ma di possedere dal lato del rovescio un’arma importante nel suo arsenale di gioco. “Penso sia sempre stato così. Non so… penso che il mio rovescio sia sempre stato uno dei miei migliori colpi. Questa settimana soprattutto mi sono sentito bene, e parte del merito va al campo e alle condizioni: è veloce, quindi ho molta velocità da sfruttare sul rovescio. Non devo preoccuparmi di generare troppa potenza, posso usare la velocità della palla. In generale mi sono sentito bene. Cambiare il grip (indiscernibile) ha funzionato bene. Penso che sia sempre stato uno dei miei migliori colpi”.

SERVIZIO EFFICACE

Il servizio dell’americano è uno dei più efficaci del circuito ed oggi ne è stata l’ennesima dimostrazione. “Servo mirando alle linee, non per metterla in campo. Preferisco sbagliare il servizio piuttosto che metterla in campo. Ho fatto un buon lavoro nel variare il servizio. Mi sento di avere piazzato il servizio bene, negli angoli giusti. Lui a dire il vero, una cosa che fa molto bene contro di me è neutralizzare la prima di servizio. È bravo a rispondere profondo e mettermi in una posizione di gioco dove per me è difficile attaccare. È impressionante quanto bene possa rispondere alla mia prima di servizio se non la piazzo negli angoli giusti”.

SECONDA MORBIDA

Il numero 6 al mondo è molto efficace con la prima, ma serve una seconda più morbida quando l’avversario sta molto dietro in risposta come fa spesso Musetti. “La velocità conta solo per chi si trova a ricevere. Lui sta indietro, quindi non serve andare più forte sulla seconda. Non c’è bisogno di rischiare. Posso tranquillamente servire più morbido. Se risponde più vicino alla linea, servo più forte. Stessa cosa al contrario: “se ricevo vicino alla linea, lui deve servire aggressivo”.

CONDIZIONI DI GIOCO

Per quanto il nostro giocatore sia molto migliorato sulle superfici rapide, le condizioni di Torino tra le più rapide nel circuito e più veloci di Atene, hanno dato un’ulteriore spinta al gioco di Fritz. “È difficile prepararsi completamente perché anche in allenamento non è mai uguale a una partita. Ho una sensazione della velocità del campo, ma non lo saprò finché non gioco se certi colpi funzionano. Per esempio, confrontando Wimbledon con qui: sull’erba la palla si muove e la rotazione frena il gioco. A Wimbledon avevo difficoltà a punire il suo slice basso perché non avevo abbastanza velocità da applicare al colpo. Se non colpivo bene, lui aveva tutto il campo aperto. Qui, il campo veloce mi ha permesso di attaccare anche sugli slice senza essere patire troppo. Potevo attaccare quando volevo”.

I PRECEDENTI CON ALCARAZ

La sfida con il numero uno al mondo si avvicina e Fritz spera di poter ripetere la prestazione della Laver Cup. “È dura. Le ultime volte che abbiamo giocato ha giocato molto aggressivo contro di me. Alla Laver Cup sono riuscito a giocare d’anticipo e a prendere il controllo di molti punti. Uno dei miglioramenti che ha fatto dopo quel match è non lasciarmi prendere il controllo e letteralmente strapparmi la racchetta dalla mano. Lo ha fatto molto bene nelle ultime due partite a Tokyo e nel Six Kings Slam. Dovrò servire molto bene. Se lo faccio, posso rimanere in partita. Spero di rispondere bene e essere aggressivo domani, giocare aggressivo e anticiparlo qualche volta”.

LE CONDIZIONI DI MUSETTI

Le condizioni del carrarino oggi non erano delle migliori, ma Fritz sembra non averlo notato e piuttosto avere sfruttato la velocità del campo e la possibilità di essersi allenato in maniera più accurata sui campi di Torino. “Ho sentito di poterlo attaccare rapidamente, soprattutto perché il campo è veloce e lui non aveva fatto pratica su questa superficie. Questa mattina si è allenato in un campo molto più lento del centrale. Penso che passare da un campo più lento a uno più veloce sia molto più difficile che, forse, passare da un campo veloce a uno lento. Penso che questo abbia influito”.

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