ATP Finals 2025, Sinner: “Faccio le cose giuste nei momenti giusti”

Daniele Testai
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Mandatory Credit: Photo by Marco Canoniero/Shutterstock (15735055k) Jannik Sinner of Italy celebrates at the end of the Round Robin singles match between Jannik Sinner of Italy and Felix Auger-Aliassime of Canada on Day two of the Nitto ATP World Tour Finals. Jannik Sinner vs Felix Auger-Aliassime, Inalpi Arena, Turin, Italy - 10 Nov 2025

Il numero 2 del mondo e campione in carica delle ATP Finals 2024, Jannik Sinner, ha spiegato così il suo stato d’animo alla vigilia della semifinale e dopo la vittoria in due set nell’ultimo match del girone contro l’americano Ben Shelton numero 5 ATP, superato in due set con il punteggio di 6-3 7-6 (3).

L’azzurro ha subito espresso la sua felicità per la terza semifinale consecutiva raggiunta a Torino

“Sto giocando una semifinale qui, è un’occasione speciale. Sono felice di essere in semifinale e spero che venga fuori una grande partita.”

Il tennista italiano, nonostante i precedenti nettamente favorevoli, non nasconde le insidie della sfida che lo attende domani contro l’australiano Alex De Minaur, numero 7 del ranking ATP.

“Quello che è successo è successo. Entrambi sappiamo com’è andata nei nostri precedenti: lui è stato vicino in un paio di occasioni. Quest’anno abbiamo giocato sempre in situazioni diverse, su campi diversi. Vediamo cosa succederà domani. Come ho detto, qui ha avuto una sconfitta molto dura e si è sentito un po’ giù, ma tutto è cambiato molto velocemente nel giro di un giorno. Questo dimostra quanto il tennis sia difficile e quanto ogni giorno possa essere diverso. Il match che ha vinto con Taylor è uno dei migliori della sua stagione. Io qui ho un bel tifo e spero di poterne beneficiare”.

L’azzurro ha sottolineato la difficoltà dei match finora disputati e l’importanza di essere rimasto sempre focalizzato, soprattutto contro i grandi battitori presenti nel suo girone.

“Onestamente ogni giocatore del girone… ho avuto tre partite molto difficili. Tutti e tre i miei avversari hanno molte qualità. Ciò che hanno in comune è che servono molto molto bene e devi essere concentrato perché è un casino qui se vieni brekkato. Nell’altro senso non è la prima volta che li affrontavo, quindi ti aspettavi alcune cose. Shelton oggi ha cambiato un po’ il suo modo di giocare. I set poi si vincono con uno o due punti. Se ti girano bene li vinci, se ti girano male li perdi. Sono focalizzato e lucido nei momenti importanti”.

Sulla questione Davis l’azzurro si esprime così:

La Davis Cup è un tema molto interessante, ognuno ha la propria opinione. Con il calendario attuale è difficile avere ogni anno, da ogni Paese, i migliori giocatori del mondo a disposizione.

Quello che mi piacerebbe vedere, e che considero possibile per il futuro, è una Davis Cup distribuita su due anni. In questo modo puoi programmare le semifinali all’inizio della stagione e la finale alla fine, scegliendo anche il luogo, facendo il sorteggio e vendendo i biglietti con il giusto anticipo.

Così, se giochi a Bologna e c’è una sfida come Australia-Stati Uniti, è chiaro che ci saranno spettatori, non sto dicendo il contrario. Ma allo stesso tempo, perché non tornare a una vera atmosfera da Davis Cup?

Purtroppo non ho mai giocato la Davis Cup “vera”, quella in trasferta, magari in Argentina o in Brasile, con tutto lo stadio che tifa non contro di te, ma per l’altra squadra. Per me quella è la Davis Cup.

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