Yevgeny Kafelnikov vanta un palmarès con un peso specifico non indifferente: due Slam, un oro olimpico, numero 1 del ranking. La ricca intervista rilasciata al magazine Clay non è da meno. Il russo ha detto la sua su diversi temi caldi: dalla separazione tra Alcaraz e Ferrero al calendario ATP, passando per le interferenze del papà di Carlos e le ambizioni di Zverev, Medvedev e Djokovic. Queste le opinioni più forti espresse dall’ex tennista.
Contro i genitori
“Carlos è un adulto, può prendere le sue decisioni. Non so perché non dica al padre di farsi gli affari suoi”. Kafelnikov inizia dalla sua opinione sulle recenti dichiarazioni rilasciate dal papà di Alcaraz a seguito della separazione tra il figlio e il coach Juan Carlos Ferrero. Senza mezzi termini afferma: “Il più grave errore è quando i genitori interferiscono nel processo. Non conosco il background del papà di Carlos, ma non mi piace quando qualcuno si comporta così”. La sua posizione sui genitori è netta: “Ogni nuovo allenatore dovrebbe dire ai genitori di non interferire”.
Sui motivi della separazione ha un’opinione particolare ma altrettanto tagliente: “22 anni, tutte le ragazze che ti cercano, la fama e tutto ciò che comporta. Nessuno resisterebbe a quell’età”. Secondo il russo proprio le tentazioni mondane sarebbero la causa dell’addio tra Alcaraz e Ferrero: “Juan Carlos ha capito cosa stesse succedendo e ha provato a tenere separati lavoro sul campo e brusio esterno. Penso che lo scontro sia nato lì”.
Calendario: i giocatori si lamentano troppo
A una domanda sulle recenti lamentele sollevate da giocatori e giocatrici per il fitto calendario, Kafelnikov risponde in modo altrettanto tagliente. Questa la sua visione: “Inutile che si lamentino se poi vanno a giocare le esibizioni”. In modo provocatorio aggiunge: “Chi vuole giocare per divertimento potrebbe lasciare il circuito ATP e disputare solo esibizioni. Eppure, quando avevano 17 anni e dovevano costruirsi un ranking morivano dalla voglia di giocare i tornei ufficiali”.
Sulla questione dei tornei ufficiali il russo non concede sconti ai giocatori di oggi: “Non rispettano le loro origini e chi li ha resi grandi. I 250 non servono più? Sono tutte fesserie”. Il vincitore dell’Australian Open 1999 dice, rivolgendosi direttamente ai tennisti: “Abbiate rispetto per il Tour e per chi vi ha resi delle star!”.
Più 250, meno sceicchi
L’ex numero 1 del mondo difende a spada tratta la presenza in calendario dei tornei ATP 250: “I giovani hanno bisogno di un percorso, devono sapere quanto è duro diventare tennisti di primo piano. I tornei 250 sono necessari per aiutare i giocatori a crescere. Guardate Bublik: ha vinto tre 250 in un anno, è entrato in Top 20, acquisendo fiducia e diventando un giocatore migliore”.
Sui tornei Kafelnikov non risparmia una stoccata nemmeno al nuovo Master 1000 previsto in Arabia Saudita a partire dal 2028. Commenta così: “Bisogna promuovere lo sport dove è già popolare. Non ho niente contro l’Arabia Saudita in sé, ma ottengono gli eventi solo perché hanno montagne di soldi. Possono usare le banconote come carta igienica, non è giusto”.
Zverev, Medvedev e Djokovic
La fervida intervista stuzzica il russo anche sul tema giocatori e possibili inserimenti nel duopolio Alcaraz – Sinner. Su Zverev rimane fiducioso: “Non è semplice migliorare a 28 anni, richiede tantissimo sacrificio e cambiamenti radicali. Però penso che abbia ancora delle chances per vincere uno Slam”. Brutale invece nei confronti del connazionale Medvedev: “Se non fa qualcosa di radicalmente diverso non sarà mai più competitivo per uno Slam”. Non viene risparmiato nemmeno Novak Djokovic: “Nessuno può battere la natura. A 38 anni non è più competitivo su 5 set, magari sui 3…”.
Alcaraz, Sinner e il terzo incomodo
Immancabile un commento sui due dominatori del momento: “Alcaraz è più talentuoso, Sinner più metodico e lavoratore. Se devo scegliere prendo l’etica del lavoro e quindi Sinner”. Su un possibile avversario dice: “Rune? Fuori dai giochi. Dovete fare moltissima attenzione a Learner Tien, può essere il terzo incomodo. Anche Fonseca ha le qualità per farcela”.