“Riuscire a essere più aggressivo è l’obiettivo principale su cui tutto il team è d’accordo, per cercare di colmare il gap con Alcaraz e Sinner dovrò lavorare molto duramente“. Parola di Lorenzo Musetti. Il numero 8 del mondo racconta al microfono di Gill Gross quelli che saranno gli obiettivi del 2026 oltre che la decisione di affiancare José Perlas al suo storico coach Simone Tartarini.
IL GAP CON ALCARAZ E SINNER
Mentre tutto il mondo tennistico è ancora impegnato a identificare un possibile terzo incomodo nel duopolio tennistico formato da Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, Musetti mostra di voler fortemente provare ad avvicinarli spiegando come ha vissuto i precedenti match giocati contro entrambi: “Contro Carlos ho giocato tante volte quest’anno mentre con Jannik una volta sola a New York ed è stata una dura sconfitta. Contro di lui non sono riuscito a esprimere il mio gioco e ho subito il suo, avrei voluto rigiocarci altre volte per provare a capire cosa potrei far meglio. Contro Carlos ho giocato un buon tennis, specie sulla terra, ma per tenere il suo livello mi sono sempre infortunato. Per cercare di colmare il gap con Alcaraz e Sinner so che devo lavorare molto duramente dal punto di vista fisico e avere coach José Perlas nel mio team potrà certamente aiutarmi. Lavoriamo per iniziare al meglio la prossima stagione specie in Australia“.
LA SCELTA DI PERLAS
Un rapporto di lunghissima data, quello tra il carrarino e coach Simone Tartarini, che va ben oltre il tennis e che da pochi mesi vivrà di un altro equilibrio con l’ingresso nel team di José Perlas. Ingresso che lo stesso Musetti motiva così: “Pensavo di aver bisogno di qualcosa in più anche se quando parlo al singolare intendo sia io che Simone. Il nostro rapporto va oltre il tennis e nessuno potrà mai cancellarlo. Avere una figura come Perlas all’interno del team era qualcosa che volevo ma forse non avevo il coraggio di fare questa scelta o di sentirne il bisogno. È un passo avanti necessario per provare ad accorciare il gap con Jannik e Carlos, non è qualcosa di garantito ma ci proverò lavorando su ogni dettaglio che potrebbe permettermi di migliorare anche solo dell’1% il mio gioco“.
“Quando gli ho offerto un posto nel mio team ne abbiamo discusso: abbiamo parlato di ciò che secondo lui manca nel mio gioco – prosegue il numero 8 del mondo -. Essere più aggressivo è l’obiettivo principale ma vogliamo lavorare al meglio su ogni aspetto del tennis inclusi quelli fuori dal campo come mangiare, dormire, analizzare e non spendere troppe energie. Sono molto contento di come ci siamo allenati in questa pre season dove sta andando tutto bene, non vedo l’ora di essere a Hong Kong per il mio primo torneo del 2026“.
SERVIZIO COME COLPO CHIAVE
Infine, una chiosa sui vistosi miglioramenti al servizio messi in pratica dallo US Open fino al termine della stagione: “Dallo US Open a ora non ho effettuato alcun cambiamento al servizio – conclude Musetti -. Penso mi abbia dato più fiducia ed è una parte molto importante del mio gioco se voglio riuscire a essere più aggressivo che, come dicevo, è l’obiettivo principale su cui tutto il team è d’accordo“.