“Non so in quanti accetterebbero adesso di diventare il nuovo coach di Alcaraz. Lavoreresti con uno dei migliori al mondo ma ci sarebbero tanti lati contrari come il fatto che allenarlo possa risultare un po’ intimidante in questo momento“. Lo afferma Andy Roddick in un nuovo episodio del suo podcast ‘Served‘. Nella nuova puntata dello show, l’ex numero 1 del mondo e il giornalista Jon Wertheim si interrogano sui motivi che hanno portato alla separazione tra il numero 1 del mondo e lo storico coach Juan Carlos Ferrero dopo più di sette anni di collaborazione.
IL ‘CHI’, IL ‘QUANDO’ E I ‘NO’
Scelta di Ferrero o scelta di Alcaraz? Questo sembra al momento il tema più dibattuto sulla questione. Wertheim ipotizza una risposta per questo quesito: “Alcuni rumors parlano di un po’ di frizione tra i due a riguardo di opportunità commericali. Ferrero era più concentrato sul tennis e sugli allenamenti rispetto a tali opportunità“. Roddick più che sulla scelta si interroga sul quando e sulle difficoltà che avrebbe un nuovo coach a guidare il sei volte campione Slam: “Non so chi abbia fatto questa scelta ma se è ponderata non la fai il 17 dicembre. Magari la fai a novembre dopo le ATP Finals o magari ancora prima. Tra l’altro tra poche settimane inizierà l’Australian Open e qualsiasi cambiamento richiederebbe tempo. Sarà certamente interessante ma il timing di questa scelta lo trovo davvero incredibile. Alcaraz aveva 13 anni quando ha iniziato a lavorare con Ferrero che è un po’ diventato come un secondo padre. Juan Carlos gli ha sempre potuto dire dei ‘no’, mi chiedo chi riuscirà adesso a dire quei ‘no’ a un Carlos ormai diventato adulto“.