Ha suscitato scalpore nelle scorse settimane la vicenda legata a Stefanos Tsitsipas e ad una vettura a lui intestata. Secondo i media greci, infatti il 24 settembre 2025 Tsitsipas sfrecciava a circa 210 km/h sull’Attiki Odos, importante arteria stradale di Atene. L’infrazione ha comportato 2.000 euro di multa e la sospensione della patente per un anno. Da quanto emerso inizialmente, il responsabile sembrava essere proprio il tennista.
È quindi intervenuto il legale dell’ex numero 3 al mondo, Thanassis Papathanasiou, tramite una lettera ufficiale. La versione dei fatti è la seguente: la macchina appartiene effettivamente al tennista e non viene contestata la multa in alcun modo. Tuttavia, alla guida non c’era il giocatore, bensì suo padre Apostolos.
L’avvocato continua precisando che il papà si sarebbe presentato spontaneamente dalle autorità, assumendosi la responsabilità dell’accaduto e accettando le sanzioni previste. Dal canto suo anche l’atleta avrebbe rispettato ogni adempimento accettando le sanzioni previste e fornendo quanto necessario a dimostrare chi fosse il guidatore al momento dell’infrazione.
Oltre a ricostruire i fatti Papathanasiou punta il dito contro la stampa rea, secondo lui, di aver suscitato un’esposizione mediatica ingiustificata e di aver trasformato l’accaduto in un attacco personale nei confronti del greco. Conclude quindi invitando ad una rettifica delle informazioni inesatte per evitare di danneggiare ulteriormente l’immagine di un professionista che “ha onorato la Grecia sia in patria che all’estero”.
Qualunque sia la realtà dei fatti, Tsitsipas non è nuovo a guai con i limiti di velocità. Già il 5 dicembre 2024 erano sorte polemiche per un video in cui il tennista a bordo della sua Aston Martin viaggiava a ben 276 km/h in un tratto di strada il cui limite sarebbe 50km/h.