Australian Open Day5: Vinci, che peccato; maratona Gavrilova

Daria Gavrilova

di Claudio Maglieri

La copertina del quinto giorno di gare è ovviamente per Daria Gavrilova, che sta emozionando i tifosi Aussie con il suo percorso incredibile, ma a noi italiani rimane l’amaro in bocca per come è stata eliminata Roberta Vinci. Andiamo con ordine, perché è doveroso partire dalla bionda australiana: dopo aver fatto fuori Petra Kvitova al secondo turno, la Gavrilova ha superato anche la prova del nove Kristina Mladenovic (6-4 4-6 11-9 lo score), mostrando di avere ancora appetito. Quasi tre ore di battaglia (il terzo set è durato ben 96 minuti), un match pieno di ribaltoni che alla fine ha premiato la maggior voglia di vincere della beniamina del pubblico: è stata la francese, per la verità, a fare e a disfare (45 vincenti e 61 gratuiti), ma sul 9-9 del terzo l’australiana (che dopo aver perso il secondo set aveva spaccato una racchetta per la rabbia) ha piazzato il break decisivo, chiudendo poco dopo in un Hisense Arena bollente. “La miglior vittoria della mia carriera,” ha dichiarato nel dopo gara, e c’è da crederle: in questi giorni si è parlato molto della rivincita di Verdasco su Nadal, è stato così anche per Gavrilova che nel 2009 perse contro Mladenovic la finale junior del Roland Garros. Duemilanove, proprio come Verdasco con Nadal: quando si dice il destino.

Agli ottavi di finale, la Gavrilova se la vedrà con Carla Suarez Navarro, che dopo aver vinto il primo set 6-4 con Elizaveta Kulichkova hari approfittato del ritiro di quest’ultima sul 2-0 del secondo: il loro ultimo precedente risale al 2014, quando a Tokyo fu la spagnola ad imporsi in due set. Rivincita anche questa volta? Gli australiani ci sperano.

A noi italiani, come detto, resta l’amarezza per l’uscita di scena di Roberta Vinci, contro una Anna-Lena Friedsam che si poteva battere ma che ha dimostrato un ottimo tenni con il quale ha sorpreso la tarantina: dopo aver vinto 6-0 il primo set in meno di mezzora, la tarantina ha subito la reazione della tedesca che ad un certo punto ha chiuso gli occhi ed ha cominciato a tirare di tutto, senza troppi pensieri, ed a schiacciare la Vinci con numerosi vincenti di dritto. Il fatto di aver giocato con il tetto chiuso ha sicuramente avvantaggiato la Friedsam, che in condizioni indoor si esalta: purtroppo Roberta ha subito il break decisivo sul 3-3 del terzo, dopo aver avuto anche la palla del 4-3, ed ha ceduto con un doppio 6-4. “Ad un certo punto non sentivo più la palla” è la spiegazione della giocatrice pugliese, consapevole di aver perso una buona occasione: l’avversaria della Friedsam agli ottavi sarà Agnieszka Radwanska, la quale ha spazzato via in due set Monica Puig (6-4 6-0) dimostrando di essere in grandissime condizioni.

La russa Margarita Gasparyan ha vinto 6-3 6-4 il match delle outsider contro Yulia Putintseva, ma al prossimo turno è quasi impossibile che si ripeta contro Serena Williams: la numero uno al mondo ha soffiato via Daria Kasatkina (finalista al Bonfiglio nel 2013 contro Belinda Bencic) con un duplice 6-1 e ai (probabilissimi) quarti affronterà la vincente di Bencic contro Maria Sharapova, le quali hanno eliminato rispettivamente Kateryna Bondarenko (4-6 6-2 6-4) e Lauren Davis (6-1 6-7 6-0). Masha ha ceduto il primo set del suo torneo, poi nel terzo ha cambiato marcia ed ha così firmato la vittoria numero 600 in carriera; compito più difficoltoso per la svizzera, che l’ha spuntata in rimonta dopo quasi due ore: agli ottavi sarà proprio questo l’incontro da non perdere per nessun motivo.

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