Fifteen-Love – I numeri di Luca Fiorino (Puntata 7)

15 le partecipazioni di Philipp Kohlschreiber al Roland Garros. Il tedesco, autore di una discreta stagione sulla terra con i quarti di Monaco di Baviera e gli ottavi a Roma, è riuscito ieri a sfatare quella piccola maledizione che lo vedeva sconfitto all’esordio nelle ultime tre apparizioni sulla terra parigina. Grazie al successo su Robin Haase, Kohlschreiber ha ottenuto la vittoria numero 14 al Roland Garros. Al prossimo turno se la vedrà con Nicolas Mahut.

14 come le vittorie in stagione, considerando anche i match di qualificazioni, di Tamara Zidansek. La slovena ha incassato lo scorso weekend a Norimberga la prima sconfitta in una finale WTA dovendo di fatto rimandare l’appuntamento col suo primo titolo nel circuito maggiore. Nonostante ciò i progressi di Zidansek rimangono sempre più tangibili nel corso degli ultimi 12 mesi: dalla posizione n°122 ha compiuto un balzo di 62 posizioni e oggi staziona al n°60 del ranking mondiale.13 i gradini scalati in classifica questa settimana da Benoit Paire. Il beniamino di Lione, malgrado un debutto tutt’altro che agevole con Mackenzie McDonald, si è aggiudicato il secondo titolo dell’anno dopo Marrakech portando a 16 i successi sul rosso in questa stagione. Il francese, tutto genio e sregolatezza, si presenterà sulla terra di Parigi con un bigliettino da visita di tutto rispetto. Mina vagante o solita parentesi?

13 i gradini scalati in classifica questa settimana da Benoit Paire. Il beniamino di Lione, malgrado un debutto tutt’altro che agevole con Mackenzie McDonald, si è aggiudicato il secondo titolo dell’anno dopo Marrakech portando a 16 i successi sul rosso in questa stagione. Il francese, tutto genio e sregolatezza, si presenterà sulla terra di Parigi con un bigliettino da visita di tutto rispetto. Mina vagante o solita parentesi?

12 gli ace che sono serviti a Danilo Petrovic per siglare il successo sull’ex promessa canadese Filip Peliwo nel Challenger di Gerusalemme. ll gigante di Belgrado (203 cm x 86 kg), alla sua seconda finale in un torneo di suddetta categoria, ha fatto suo il primo titolo della carriera dichiarando a fine match: “Ero pronto a combattere pur di vincere come se fossi all’inferno”. Rimasto a bocca asciutta invece il suo avversario, che allunga il digiuno dall’ultimo titolo agguantato (Knoxville 2017).

11 i titoli ATP messi in bacheca da Alexander Zverev. Seppur non abbia affatto convinto, il tedesco si è preso la rivincita della sconfitta di Barcellona regolando Nicolas Jarry all’atto conclusivo di Ginevra. Come? Tra pioggia, pathos e sospensioni. Tuttavia Alexander è riuscito a ripagarlo con la stessa moneta annullando al cileno la bellezza di 2 matchpoint. Per il teutonico si tratta del primo trofeo stagionale, mentre Jarry vola a Parigi con un ranking migliore in virtù delle 17 posizioni scalate.

10 i tentativi di Jasmine Paolini prima di riuscire ad accedere in un main draw di uno Slam. La tennista azzurra è riuscita infatti a coronare il proprio sogno dopo oltre due anni dal primo turno di qualificazioni in un torneo Major (Australian Open 2017). A farle compagnia fra le italiane, data l’assenza di Camila Giorgi, anche una sensazionale Giulia Gatto-Monticone. La piemontese, all’età di 31 anni, si è regalata il più grande risultato della sua carriera.

9 le edizioni su 33 nelle quali una giocatrice di casa si è spinta sino alla finale del torneo di Strasburgo. A partire da Julie Halard-Decugis nel 1998, hanno centrato questo traguardo in rigoroso ordine cronologico: Amelie Mauresmo, Aravane Rezai, Marion Bartoli, Alizé Cornet, Kristina Mladenovic e Caroline Garcia. Di queste transalpine, soltanto Rezai (2009), Alizé Cornet (2013) e Caroline Garcia (2016) sono state capaci poi di trionfare.

8 come i tennisti nati dal 1995 in poi ad aver messo in cassaforte 2 o più titoli a livello ATP. In testa a questa classifica figura Alexander Zverev a quota 11, seguito da Nick Kyrgios (5), Karen Khachanov e Daniil Medvedev (4) più il trio formato da Borna Coric, Matteo Berrettini e Christian Garin (2). Quale sarà il prossimo ad aggiungersi al gruppo?

7 i mesi decorsi dall’ultima finale giocata da Caroline Garcia prima dello scorso weekend. La francese, in una stagione avara di risultati e scalpi particolari, è tornata in fondo a un evento WTA dopo un digiuno che perdurava dal torneo di Tianjin della passata stagione. Dopo 5 finali consecutive vinte – non veniva battuta in un atto conclusivo WTA da Monterrey 2015 – Garcia non è stata in grado di proseguire il trend positivo e di portare a casa il secondo titolo della carriera a Strasburgo.

6 le qualificazioni a livello Slam per Stefano Travaglia in 8 tabelloni cadetti Major in cui ha preso parte. Il marchigiano ha sbaragliato una folta concorrenza eliminando il talentuoso Jurij Rodionov in rimonta e al tie-break del terzo set, Nino Serdarusic e Steve Darcis. Come per Stetone, grandi soddisfazioni anche per Simone Bolelli, al suo 33esimo evento Major della carriera, e Salvatore Caruso, abile a qualificarsi per la prima volta nel main draw di Parigi dopo la sua unica presenza fatta registrare agli Australian Open della passata stagione.

Stefano Travaglia - foto Roberto Dell'Olivo
Stefano Travaglia – foto Roberto Dell’Olivo

5 i tornei Futures vinti da Raul Brancaccio in carriera. Il tennista campano, autore di una stagione positiva anche a livello Challenger dopo un 2018 ricco di successi nei Futures, ha certificato settimana scorsa tutti i miglioramenti degli ultimi mesi. A Vic, in Spagna, Raul ha sconfitto ai quarti Jacopo Berrettini, in semifinale Fred Gil e in finale Facundo Diaz Acosta al termine di un match vinto in rimonta col punteggio di 5-7 7-5 6-3.

4 le giocatrici che in stagione hanno vinto più di un titolo: Petra Kvitova, Kiki Bertens, Karolina Pliskova e Dayana Yastremska. Quest’ultima, vincitrice a Strasburgo in una battaglia di quasi 3 ore contro Caroline Garcia, si è confermata ancora una volta infallibile nell’ultimo atto di un torneo WTA. Per l’ucraina si tratta del terzo titolo WTA della carriera (Hong Kong 2018, Hua Hin 2019 e Strasburgo 2019) e del primo successo sulla terra e al di fuori dei confini asiatici. In virtù di questo successo, la classe 2000 di Odessa si assicura il best ranking al numero 32 guadagnando ben 10 posizioni.

3 le italiane sconfitte nella sua marcia trionfale a Caserta per Varvara Gracheva. La russa classe 2000, protagonista di un percorso netto senza cedere neanche un set nell’ITF campano da 25.000 $, ha estromesso dalla manifestazione Camilla Rosatello, Gaia Sanesi e Cristiana Ferrando in semifinali per poi stappare lo champagne dopo il successo in finale sulla kazaka Anna Danilina. Gracheva impreziosisce il proprio palmares assicurandosi il secondo titolo stagionale (Chiasso, Caserta).

2 i successi in tre parziali riportati settimana scorsa da Yulia Putintseva a Norimberga. La tennista kazaka, che ricopriva lo status di testa di serie numero uno, ha rispettato le gerarchie assicurandosi all’età di 24 anni il primo alloro WTA della carriera grazie alla vittoria in rimonta su Tamara Zidansek. Per Putintseva si trattava della terza finale in assoluto, la prima sulla terra battuta.

1 come il primo quarto di finale WTA nella settimana delle Next Gen ucraine. Marta Kostyuk, alla tenera età di 16 anni, è tornata a mettersi in luce dopo il terzo turno agguantato agli Australian Open nella stagione passata. La giovane di Kiev, dopo aver superato brillantemente le qualificazioni, è riuscita a inerpicarsi sino ai quarti del torneo di Strasburgo dando e non poco filo da torcere alla poi finalista Caroline Garcia. Alla luce di questo ottimo risultato, Kostyuk è salita questa settimana di 58 posizioni in classifica portandosi a ridosso della top 200.

0 le finali vinte da Felix Auger Aliassime in carriera. Il canadese, arrivato in finale a Lione dopo l’exploit di Rio nel mese di febbraio, è il tennista più giovane dai tempi di Andy Murray nel biennio 2005-2006 ad aver raggiunto almeno due atti conclusivi nel circuito maggiore. Reduce da una settimana intensa e al contempo logorante, Aliassime ha dovuto rinunciare al Roland Garros a causa di un problema all’inguine. Al momento vanta una sola presenza a livello Slam (Us Open 2018).

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