Analisi Tecnico-Tattica di Camila Giorgi


(Camila Giorgi – Foto Nizegorodcew)

di Alessandro Nizegorodcew (inviato a Parigi)

Partiamo dal presupposto che erano almeno tre anni che non vedevo Camila Giorgi dal vivo e che una partita può anche, come si dice, far storia a sè. Ma queste sono le sensazioni del post partita contro la Duque-Marino, vinta dall’italiana 63 64.

Nel complesso una buona prestazione della Giorgi, che non è mai stata sotto nel punteggio. Atteggiamento sempre aggressivo. La prima quasi sempre tirata (anche se il papà e allenatore Sergio continuava a dire di cercare di alzare la percentuale) e la seconda molto carica (pochi i doppi falli per quanto è rischiosa). Sulla seconda, che come detto ha un indice di difficoltà piuttosto elevato, l’elemento positivo è rappresentato dalla possibilità di poter subito comandare (dominare?) lo scambio e di non subire mai l’iniziativa avversaria. Nella foto che segue potete notare quanto Camila stacchi i piedi saltando anche sulla seconda di servizio, cosa che nel tennis femminile vediamo di rado (troppo spesso, anche a livello molto più alti, la seconda è una rimessa in campo).

Camila cerca sempre, appena può, di verticalizzare il gioco. Chiamata a giocare a rete, tra l’altro, ha messo in mostra una mano molto delicata e anche una buon polso quando ha chiuso di potenza. Bene anche lo smash, colpo che ha eseguito senza particolari problemi (anche questo è un colpo che nel femminile crea “scompiglio”, per usare un termine gentile verso il gentil sesso).

Diritto e rovescio? Sappiamo essere due fondamentali spaziali già a livello Wta. Quello che colpisce è che gli errori non forzati non sono un problema tecnico da “spara tutto dentro o fuori” ma piuttosto di tensione nervosa. Quando un paio di accelerazioni a tutto braccio finiscono fuori, anche se d pochi centimetri, Camila tende a irrigidirsi, rallentando la velocità del braccio e non lasciandolo andare in avanti. Diviene un movimento leggermente strappato, soprattutto con il diritto e in particolar modo in corsa. Ecco, il colpo in corsa: quando Camila gioca tranquilla si piazza in maniera perfetta, mentre quando è tesa rallenta anche di gambe e colpisce in scarso equilibrio.

La differenza è tutta nella tensione e, oggi, anche nel fatto di non giocare sulla terra rossa da due anni circa. Veniamo alla tenuta mentale. La Giorgi ha avuto 4 match point sul 5-4 nel secondo, giocati tutti piuttosto male, ma non ha mai mollato di testa, rimanendo sempre concentrata. Il padre le parla tanto durante la partita, anche se la cosa, a detta della stessa Camila, sembra aiutarla. Nonostante spesso faccia il contrario di ciò che chiede Sergio (che ha richiesto più servizi in slice, che sono arrivati sono nell’ultimo gioco!)

Capitolo risposta: praticamente impossibile per le avversarie servire tranquille. Sulla prima risponde vicino al campo, da veloce. Sulla seconda piedi dentro al campo e botta terrificante, che sia di diritto o di rovescio. La Duque ha commesso alcuni doppi falli che potremmo definire “di pressione” cercando gli ultimi centimetri del rettangolo del servizio. Fisicamente che dire? Camila non ha nemmeno un punto debole.

Direte voi: E allora perché non è ancora Top-50? I motivi in realtà sono tutti all’interno di ciò che ho scritto, tra le righe. Tensione nei momenti importanti, mancanza di partite di un certo livello, gambe che si bloccano e si irrigidiscono quando il match è in grande equilibrio, un po’ di comprensibile paura. Ma i lati positivi, almeno a mio avviso, sono tantissimi ed entrerà nelle 100 entro fine anno certamente, forse qualcosa di più (direi che 80-90 Wta a fine 2012 non dovrebbe essere affatto impossibile)

 

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