Serena e feroce!

di Sergio Pastena

Serena deluxe

Partiamo da Brisbane, o meglio dal massacro di Brisbane: chi pensava che Serena Williams potesse avere in qualche modo risentito della pausa natalizia e dei piccoli problemi di inizio stagione ha avuto la risposta con un semplice numero, ovvero 17. No, non parliamo di sfortuna, ma dei games che Serenona ha lasciato per strada durante il torneo. Certo, bisogna dire che la sfida contro la Azarenka non ha avuto luogo a causa del ritiro di quest’ultima e che la Williams non ha incontrato neanche una testa di serie lungo il suo percorso, ma la prova di forza resta comunque notevole.

Tra la testa di serie, come abbiamo detto, molte cadute: dalla Sharapova ritiratasi prima del via, a Sara Errani battuta al terzo dalla Hantuchova fino a Kvitova e Kerber, cadute per mano di colei che poi sarebbe arrivata in finale, ovvero Anastasia Pavlyuchenkova. Poco da fare anche per lei, appena tre games racimolati. Roberta Vinci, invece, ha perso subito da Jarmila Gajdosova.

Agnieszka in scioltezza

In Nuova Zelanda, ad Auckland, a vincere è stata, com’era nelle previsioni, la polacca Agnieszka Radwanska, anche lei senza lasciare per strada nemmeno un set. In finale la Wickmayer ha provato a renderle la vita difficile ma ha dovuto arrendersi con un periodico 6-4. Male Julia Goerges, caduta subito per mano di Johanna Larsson, così come la giovane Christina McHale che ha opposto una ben debole resistenza alla francese Parmentier.

Delusioni anche da Svetlana Kuznetsova, out contro l’olandese Kiki Bertens, e da Sorana Cirstea fatta fuori subito dalla britannica Watson. Secondo turno per Romina Oprandi, che si schianta contro la Wickmayer dopo aver superato facilmente la qualificata Luangnam.

Li, che fatica!

Capitolo Shenzhen: si attendeva la vittoria di Na Li e alla fine è stata la cinese a trionfare, ma con quanta fatica! In finale sono occorsi tre set e un emozionante 7-5 finale per aver ragione della ceca Zakopalova, apparsa in ottime condizioni al punto di lasciare appena cinque games a tale Marion Bartoli, Le altre due semifinaliste sono state la Peng e la Niculescu, brava a battere Laura Robson al secondo turno e a scansare le insidie di casa di Saisai Zheng e Yi-Miao Zhou.

Questa settimana in programma altri due tornei, andiamoli a vedere.

Sidney, ancora in campo le big

Mancheranno le prime tre, Azarenka, Sharapova e Serena Williams, ma per il resto gli organizzatori del torneo australiano non possono certo dirsi scontenti: ci sono tutte le altre top ten per festeggiare i 33 anni dello storico evento, terra di conquista in passato per giocatrici come la Navratilova, la Hingis e la Clijsters.

Quest’anno la numero uno è Agnieszka Radwanska, in cerca del back-to-back di inizio stagione, ma la concorrenza è quanto mai agguerrita. Innanzi tutto la Stosur, capitata dal suo lato, non le lascerà certo strada senza lottare e poi, in finale, potrebbe capitare una tra la Kerber e la Wozniacki.

Detto tra noi, preferiremmo decisamente che tra le due rivali spuntasse fuori Sarita Errani, vittoriosa contro la Pliskova al primo turno. Bella anche la partenza di Roberta Vinci, che ha eliminato con un doppio 7-5 Nadia Petrova, mentre Giorgi, Knapp e Burnett si sono fermate subito nelle qualificaioni.

Tra i pochi incontri di primo turno già svolti spicca il modo in cui la Kvitova è stata disintegrata dalla Cibulkova con un doppio 6-1.

La Leonessa torna ad Hobart

Dopo aver giocato in Hopman Cup la nostra Francesca Schiavone sceglie Hobart per l’esordio stagionale e avrà la sesta testa di serie del tabellone, esordendo contro la belga Flipkens. La favorita della vigilia, la tennista di Taipei Hsieh, è proprio dal suo lato, mentre dal lato opposto le favorite rispondono ai nomi di Sorana Cirste, Yaroslava Shvedova e Sloane Stephens. Attenzione anche ad Anastasia Pavlyuchenkova, che avrà un primo turno molto interessante contro la stellina Ashleigh Barty.

Nessun altra italiana in tabellone, vista l’eliminazione nelle qualificazioni della Camerin. Fuori subito l’ex tricolore Romina Oprandi contro la Gajdosova.

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