Le pagelle del 2016, le italiane: Paolini batte tutte, occhio alla Trevisan. Promosse Vinci e Schiavone


La stagione 2016 del tennis femminile può definirsi chiusa: i tornei WTA sono finiti da un pezzo, quelli della serie WTA125k anche ed i tornei ITF sono agli sgoccioli (mancano solo, di rilievo, il $25.000 di Santiago ed il $100.000 di Dubai, decisivi per le qualificazioni agli Australian Open). In questa attesa per la stagione 2017, è tempo per i classici pezzi riepilogativi della stagione e di valutazione di quel che è successo: cosa scrivere se non un pagellone per le nostre azzurre?
Le classifiche attuali sono prese dalla classifica live, di conseguenza potrebbero variare leggermente rispetto alla realtà. I due rank indicati sono quelli a fino 2016 e quello attuale live.
La ‘vecchia’ guardia, le nostre carte WTA.
Roberta Vinci . Da 15a a 18a. Vittoria nel Premier di San Pietroburgo e quarti di finale agli Us Open. L’appetito vien mangiando, e pensando ad una Roberta Vinci al numero 7 del ranking senza punti da difendere fino a New York può far pensare ad una delusione per come è finita. Ma Roberta ha gestito la pressione, un fastidioso infortunio che l’ha tartassata per mesi e che non l’ha fermata dall’arrivare ad un favoloso quarto a Flushing Meadows (dove era 5-4 e servizio con la Kerber…) e nonostante tutto ha raggiunto la top10 e salvato la top20 a fine anno. Stagione tra le sue migliori di sempre e decisamente molto positiva. Brava Roby!
Sara Errani . Da 20a a 49a. Vittoria nel Premier di Dubai. L’annata era partita molto bene, con la vittoria più importante in un torneo con il ricchissimo Premier di Dubai in palmarès. Ma poi la sfortuna si è accanita: infortunio prima della stagione sul rosso che le ha rovinato mezza stagione, peraltro la sua preferita. Per questo nonostante tutto la sufficienza è d’obbligo, ma ora bisogna ricaricare le pile del cervello e tornare cattive come prima, la sua arma migliore. Speriamo che la sofferta separazione da Lozano non porti più disastri che benefici.
Camila Giorgi 5. Da 34a a 83a. Finale nell’International di Katowice. Una stagione da dimenticare. Per una volta abbiamo vissuto un’annata senza infortuni ed il risultato è stato un passo indietro di 50 posizioni. Ben venga l’aver salvato capra e cavoli con la finale in Polonia, ma il resto non è stato all’altezza. Onestamente però, Camila è stata comunque bravissima a non mollare: il disastro Federazione-staff-Sergio, gestito malissimo soprattutto da parte istituzionale, poteva darle il colpo di grazia; inoltre, l’annunciato matrimonio con Giacomo Miccini finito in un buco nell’acqua (in realtà non c’è conferma, ma così pare) non l’ha aiutata a trovare tranquillità. Urge una reazione, urge ritrovare il giusto tennis, urge migliorare in alcune fasi gestionali dello scambio (e no, il problema non è Sergio come non sono i doppi falli).
Francesca Schiavone 7. Da 121a a 102a. Vittoria nell’International di Rio. Il voto di Francesca è e deve essere più che positivo. I suoi obiettivi non sono di classifica ed è normale che sia così. Lei vuole divertirsi e vuole continuare a vivere il sogno tennistico che tanto le piace vivere e che tanto ama. Tanto di cappello per essere riuscita anche a mettere in bacheca un altro titolo WTA. Lo spauracchio del ritiro ha aleggiato sulle nostre teste per mesi, ma l’epilogo è stato: ‘Io voglio continuare, amo questo sport’.
Karin Knapp s.v.. Da 51a a 145a. Vittoria nel $50.000 di Brescia. Qualsiasi voto negativo sarebbe maligno ed ingiusto, qualsiasi voto positivo invece sarebbe immotivato. La Knapp ha vissuto un’altra annata disastrosa sotto l’aspetto fisico, mettendoci tanto a recuperare dall’infortunio del 2015 e poi re-infortunandosi quando sembrava stare meglio. Siamo sicuri Karin ci riproverà con tutta se stessa, e speriamo di rivederla lì dove dovrebbe stare.
Le giovani rampanti degli ITF.
Jasmine Paolini . Da 581a a 212a. Vittoria $10.000 Pula e $25.000+H di Valencia, e tre finali $25.000. La migliore giovane, senza dubbio, ormai ad un piccolo passo dalle qualificazioni slam. Jasmine ha giocato con difficoltà i primi mesi dell’anno (ed infatti non difende niente da qui ad aprile inoltrato), ma poi è stata efficacissima in diverse occasioni. Sì, qualche controprestazione è arrivata (vedasi l’ultima trasferta asiatica, il mezzo punto che manca al 10), ma ciò non toglie nulla alle 370 posizioni guadagnate, al best ranking ed ai miglioramenti di gioco evidenti (dal servizio alla risposta, fino all’ottimo mix di aggressività e solidità mostrati a Valencia).
Martina Trevisan . Da 365a a 236a. Vittoria $25.000 di Pula e Bagnatica, finale $100.000 di Biarritz. Ancora qualche problema fisico per lei (novità? Purtroppo no…) e solo 14 tornei giocati durante l’anno e peraltro ha fatto punti solo da luglio (attenzione ai margini di miglioramento di classifica al momento…). Ma da luglio è stata impressionante, sia nei due titoli da $25.000 ma soprattutto nella clamorosa finale a Biarritz dove era partita dalle qualificazioni. Il suo tennis vale già molto di più della sua classifica e il suo dritto mancino è una gemma, ma il suo fisico e qualche calo di testa non vogliono aiutare. Che il 2017 sia l’anno buono?
Jessica Pieri 7. Da 465a a 282a. Vittoria $10.000 di Sassuolo e $25.000 di Mamaia. Non fraintendete il mio 7, forse un po’ severo, ma mi sarei aspettato una stagione di più alto livello da Jessica Pieri, una tennista giovane, minuta, da dotato di un tennis estremamente preciso, intelligente e ricco di tantissimi angoli e colpi anticipati. Due tornei vinti, tra cui un $25.000, sono un ottimo risultato, ma è mancata un po’ di costanza, soprattutto ad inizio ed a fine anno. La trasferta asiatica ad inizio anno ha fatto più danni che altro, con la sfortuna che ha colpito la Pieri assieme alla febbre alta mentre in Giappone. Diciamo che è un 7 che vale già un 8 abbondante, sperando in un 9 pieno nel 2017.
Georgia Brescia . Da 382a a 327a. Vittoria $10.000 di Oldenzaal e Caslano, finale $50.000 di Canberra. Una stagione complicata per tante ragioni quella di Georgia Brescia, la “quadrumane” del tennis italiano. A qualche risultato che non arrivava si sono aggiunti problemi fisici e la frittata è stata fatta: poco o nulla fino a giugno. Poi la seconda parte della stagione è stata invece molto brillante: due vittorie nei $10.000 e soprattutto una coraggiosa e fruttuosa trasferta australiana culminata con la finale del $50.000 a Canberra, in cui si sono anche visti buoni miglioramenti nel gioco rispetto al passato: meglio al servizio, più aggressiva da fondo campo ed al solito fortissima in difesa. Con i così pochi punti da difendere fino a giugno, si può salire molto e molto velocemente.
Camilla Rosatello 6. Da 672a a 334a. Finale $50.000 di Saint-Malo, semifinale $25.000 di Hechingen. Anche in questo caso il voto sembra eccessivamente severo, dopotutto Camilla ha guadagnato più di 300 posizioni giocando solo mezza stagione (fino a maggio non è scesa in campo per problemi fisici). Però poi, realmente, i tornei veramente ben giocati non riempiono le dita di una mano. Eppure, a Saint-Malo è stata distruttiva e ha palesato qualità tennistiche di altissimo livello, ben più della 334a posizione. In più è una doppista di prim’ordine. Quindi, pochi picchi ma molto buoni: nel 2017, per puntare ad un voto più alto, bisogna aumentare questi picchi (le qualità ci sono tutte).
Cristiana Ferrando 5. Da 389a a 361a. Semifinale $25.000 di Gatineau. Una stagione così così per Cristiana Ferrando, che nel 2016 ci si aspettava facesse quel salto di qualità che sembrava pronta a compiere. Invece non ha mai messo in mostra le grandi qualità tennistiche di cui dispone, tante volte vittima di cadute di testa o di eccessiva pressione, anche solo all’interno dei singoli match. Se il problema sta all’interno dei singoli match, non ci si stupisce troppo se abbiamo fatto fatica a vederla ad alti livelli alla fine dei tornei. Al tennis lei è arrivata tardi ed è più giovane tennisticamente dei 21 anni della carta di identità. Che questo 5 la sproni ad un 8½ il prossimo anno, rimandata a gennaio.
Martina Caregaro 4. Da 278a a 379a. Una stagione da letteralmente dimenticare per Martina Caregaro, che invece era stata protagonista di uno speranzoso 2015. Tantissime sconfitte contro pronostico, mai oltre i quarti di finale di un torneo, nemmeno nei $10.000, un livello che dovrebbe divorarsi ad occhi chiusi. Una classifica attuale che peraltro sarà anche peggio tra un mese, quando perderà i punti di una semifinale a Il Cairo (andrà attorno alla 430a/440a posizione). Il suo tennis esplosivo e molto potente necessita di controllo, e purtroppo si teme che nel 2016 il controllo lo si sia visto fin troppo poco…
Nastassja Burnett . Da 377a a 420a. Vittoria $10.000 di Heraklion. Un’altra ragazza che potenzialmente è top100 ma realmente non esce dalle paludi melmose dei $10.000. Una stagione davvero sottotono per la Burnett, dalla quale si sarebbe aspettato il mettersi alle spalle il grossissimo infortunio patito nel 2014. Quel ½ punto in più rispetto ad un meritato 4 c’è per il torneo di Roma: lì si è vista la vera Burnett distruggere le avversarie nelle prequali fino a conquistarsi il main draw. Ma poi?
Alice Matteucci 6. Da 332a a 467a. Vittoria $10.000 di Solarino. Pronta sulla rampa di lancio all’anno dell’esplosione definita, la Matteucci ha dovuto fare i conti con problemi fisici ad inizio 2016, con un infortunio nel primo torneo dell’anno quando stava facendo le scarpe alle avversarie in quel di Grenoble (sfortuna? Esatto!). Proprio per questo, nonostante poi i diversi tornei giocati sottotono, merita un voto sufficiente, scusata dai problemi fisici. Però ora è tempo di mettersi tutto alle spalle e tornare a giocare come Alice sa fare: il suo tennis è il più completo fra tutte le giovani, a partire dal servizio fino alle volée, ed il più simile a quello di una ‘vera’ giocatrice WTA. Bisogna convincersene e metterlo in pratica, è tempo di darsi una decisiva mossa e trovare la dovuta costanza, di tennis e di testa.
Le giovanissime in arrivo.
Liudmila Samsonova, Federica Bilardo e Lucrezia Stefanini. Un di gruppo. Il 2016 era l’anno di transizione, quello che portava queste tre giovanissime azzurre dal mondo junior maggiormente verso il mondo pro. Questo trio non ha fatto sfaceli, ma qua e là hanno dato prova delle numerose qualità di cui dispongono, anche arrivando in fondo ai tornei tra le pro (vittoria a Solarino per la Samsonova, finale a Tarvisio per la Bilardo e finale a Schio per la Stefanini). La più completa al momento è la Bilardo ed è anche quella che giocato meno in questa stagione. La Stefanini è stata invece la più costante, la Samsonova invece quella più ‘moderna’ nel suo tennis. Le aspettiamo con ansia.
La sicurezza dell’esperienza ed una giovane da non sottovalutare.
Purtroppo, non è possibile fare un pezzo dando una spiegazione ed un voto per ogni giocatrice del ranking. Per forza maggiore tante tenniste non sono state incluse, nonostante meritassero anche loro di essere qui con voti più che positivi. Tra queste, senza dilungarmi troppo, almeno il voto a quattro ulteriori azzurre: Anastasia Grymalska , Claudia Giovine , Martina Di Giuseppe e Deborah Chiesa 7. Gryma ha riscalato il ranking dopo un 2015 difficile, ma poi non ha sfruttato la scia ‘dimenticandosi’ degli ultimi 3 mesi di stagione (ma nel frattempo si è anche sposata, congratulazioni!); la Giovine ha giocato un torneo di Roma pazzesco, rischiando di far fuori la McHale; la DiGiu ha perso una quantità infinita di match nei quali era ad un passo dalla vittoria, e nonostante ciò ha migliorato il suo best ranking guadagnando 400 posizioni (chissà dove sarebbe potuta essere vincendo la metà di quei match…); infine Deborah piano piano sta salendo, manca ancora il primo titolo in carriera, ma i miglioramenti sono lì giorno per giorno, la classifica è sempre un pochino meglio di prima… giusto avere pazienza.

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