ATP Finals 2025, Sinner: “Stagione incredibile al di là del numero 1, i campi indoor si adattano al mio tennis”

Donato Boccadifuoco
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Jannik Sinner of Italy controls the ball during the singles match between Jannik Sinner of Italy and Felix Auger-Aliassime of Canada during day two of the Nitto ATP Finals 2025 at Inalpi Arena on November 10, 2025 in Turin, Italy. (Photo by sportinfoto/DeFodi Images)

È stato un match combattuto, lui ha avuto occasioni in entrambi i set. Sono contento di come ho gestito le situazioni importanti, ho servito molto bene e sono riuscito a vincere con due break”. Questa la soddisfazione espressa da Jannik Sinner in conferenza stampa a seguito della vittoria contro Alexander Zverev (6-4 6-3) che gli ha permesso con un turno di anticipo di raggiungere le semifinali delle ATP Finals per il terzo anno consecutivo.

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IL RAPPORTO CON I CAMPI INDOOR

Il successo contro il tedesco porta a ventotto il numero di vittorie consecutive dell’altoatesino nei match disputati su campi indoor, una superficie che il numero due del mondo descrive così: “Quando ero giovane non ho giocato molto sui campi indoor. Sento però che indoor gioco bene, questa superficie si adatta al mio tennis. In allenamento riesco facilmente a trovare ritmo ed è una cosa che mi aiuta molto quando in partita è difficile farlo durante gli scambi veloci. A volte provo io stesso a cambiare ritmo a seconda dell’avversario che mi trovo davanti. Sicuramente l’indoor ti può aiutare a volte perché non ci sono fattori come il vento o il sole”.

CAMBIAMENTI CHE FRUTTANO

Un servizio che, dopo gli US Open, appare migliorato soprattutto nei numeri complessivi e che nel match di questa sera ha permesso al numero uno d’Italia di annullare ben sei delle sette palle break concesse (sulla settima ha messo a segno un vincente con il dritto). Servizio che però non sembra essere l’unica arma in più, come dimostrano le numerose palle corte vincenti: “Quando si perdono dei match consecutivamente si deve cambiare qualcosa – afferma SinnerBisogna provare qualcosa di nuovo su cui lavorare. Lui stasera ha cambiato qualcosa, non posso dire cosa, ma io ero pronto a gestire questi cambiamenti. Se non avessi servito come sono riuscito a fare non saprei dire cosa sarebbe potuto accadere”.

Sempre a proposito dell’importanza del servizio, l’altoatesino incalza: “Non entro mai in partita pensando di fare 10 ace. Il servizio si cambia anche in base all’avversario: magari usi il kick per mandarlo fuori equilibrio. Posso anche tirare forte, vero, ma non mi considero costante se il mio servizio viaggia su altissime velocità. Di sicuro sto servendo con una buona percentuale”.

LA QUESTIONE NUMERO 1 APPESA AL MATCH MUSETTI-ALCARAZ

La sfida tra Lorenzo Musetti e Carlos Alcaraz, oltre a decidere l’esito finale dei qualificati del gruppo Jimmy Connors, in caso di vittoria consegnerebbe allo spagnolo la certezza di terminare l’anno da numero 1 del mondo. Uno scenario che sembra non impensierire affatto il quattro volte campione Slam: “Domani cenerò tranquillamente, non accenderò la tv. Dopo la guarderò da spettatore. Numero 1 o no, questa stagione è stata incredibile. Questo è il mio dodicesimo torneo in una stagione pazzesca. Se meriterà il numero 1 sarò contento per lui, altrimenti ce la giocheremo”.

IL FUTURO DI CAHILL

Infine, una chiosa sulla possibilità che Darren Cahill resti nel team anche nella prossima stagione: “Non abbiamo ancora parlato con Darren”.

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