Cuevas e Muller, dal baratro alla gioia

Pablo Cuevas
(Pablo Cuevas)

di Piero Emmolo

Due gli appuntamenti settimanali del challenger tour, entrambi nel “nuovo” continente. Affermazioni di Muller in Messico e di Cuevas in Colombia.

GUADALAJARA (HARD,100000$) Ad imporsi nella tappa messicana è stato il lussemburghese Gilles Muller (nella foto in home page) che, da qualificato, s’è issato sino all’atto conclusivo del torneo, nel quale ha prevalso contro l’americano Denis Kudla con un periodico 6-2. Edizione non proprio fortunata per gli organizzatori che, oltre alle prestazioni incolori di diversi protagonisti del seeding messicano, hanno assistito ad un’autentica ecatombe di teste di serie già dai primi turni. In primis, quelle del transalpino De Schepper, del russo Bogomolov e dell’aussie Matthew Ebden. Quest’ultimo, accreditato della seconda testa di serie e dato in discreta forma dopo aver strappato un set ad un non esaltante Murray a Miami, è stato estromesso dalla WC locale Cesar Ramirez già al primo turno. Il cammino verso la finale di Muller è stato inoltre impreziosito da vittorie molto prestigiose contro “veterani” del circuito challenger, come il francese De Schepper e il teutonico Dustin Brown, veri e propri spauracchi nei tornei sul rapido del tour cadetto. Per il trent’enne mancino di Lussemburgo, allenato dall’ex tennista monegasco Jan Renè Lisnard, un salto in classifica di ben 76 posizioni, che gli consente di salire fino alla 197-esima piazza ATP. L’unico italiano in tabellone era il canturino Andrea Arnaboldi. Entrato nel main draw come “alternate”, è stato subito estromesso dal talentoso slovacco Lukas Lacko per 6-1 6-3. Degni di menzione i quarti di finale del ventitreenne zimbabwese Takanyi Garanganga; venuto fuori dalle qualificazioni, ha saputo ben figurare contro avversari ben più quotati come Gojowczyk e Groth, prima di arrendersi all’americano Ram. I preziosi punti acquisiti, dal peso specifico ancor maggiore più indietro nel ranking si è posizionati, gli consentono un balzo di ben 41 posizioni, che lo assestano appena a ridosso della trecentesima posizione. Il risultato del ventitreenne di Harare contribuisce ad alimentare le speranze per il piccolo paese dell’Africa meridionale, che gli aficionados “dell’insalatiera” ricorderanno (tra l’altro) come avversario degli azzurri nei quarti della sfortunata edizione della Davis 1998, persa in finale al forum di Assago contro gli svedesi.

BARRANQUILLA (RED CLAY,40000$) Affermazione dell’uruguaiano Pablo Cuevas nella quarta edizione del “Seguros Bolivar Open”. La tappa colombiana conferma d’essere esclusivo terreno di conquista per sudamericani, visto che ad imporsi nelle edizioni precedenti erano stati gli albicelesti Bagnis e Delbonis e il veterano locale Alejandro Falla. En plein di vittorie per il ventottenne di Concordia, che ha trionfato anche nel doppio in compagnia dell’iberico Pere Riba. Per il nativo argentino, prosegue l’ottimo momento di forma sulla superficie preferita, dopo che già in quel di Rio de Janeiro aveva fatto sudare le proverbiali sette camicie al numero uno azzurro Fognini (in verità non al meglio della condizione fisica durante il torneo verdeoro). La finale ha visto come compartecipe lo slovacco Martin Klizan, arresosi con un eloquente 6-3 6-1 alla maggiore verve dell’avversario, che ha chiosato con una netta affermazione l’ennesima settimana che conferma l’indole incostante del vincitore del San Pietroburgo Open 2012. Torneo avaro di soddisfazioni per i portacolori azzurri. Starace e Fabbiano erano i soli tennisti italiani nel main draw, ma hanno salutato la Colombia al primo turno senza portare a casa alcun set. Il campano, dopo aver ceduto rapidamente il primo set al dominicano Hernandez, è stato costretto al ritiro dopo aver accusato malesseri gastrointestinali. Il pugliese si è invece arreso in due set molto lottati al qualificato croato Antonio Veic; 7-6 7-5 lo score finale.

Leggi anche: