Feliciano Lopez torna ai challenger.. e vince


(Feliciano Lopez – Foto Nizegorodcew)
di Guido Pietrosanti
Dei 4 tornei challenger appena conclusi, due si sono disputati sulla terra rossa mentre due sul cemento hanno dato il via con un certo anticipo alla stagione outdoor sul cemento americano.
Ovviemente i giocatori azzurri hanno disputato esclusivamente i tornei sul rosso. In particolare a Sopot in Polonia erano presenti ben 4 italiani, nessuno dei quali è riuscito a superare il secondo turno. Alla fine il torneo è stato vinto dal franese Eric Prodon, 30 anni e best ranking raggiunto grazie alla vittoria in Polonia al numero 86. Prodon ha sconfitto in finale il serbo Nikola Ciric per 61 63. Anche Ciric, classe 83, raggiunge questa settimana il best ranking, al numero 156. Da segnalare anche la semifinale raggiunta dal “vecchietto” Marc Gicquel, classe 77, e ancora capace di riportarsi al numero 101 del ranking atp. Flavio Cipolla, testa di serie numero due e sconfitto al secondo turno, rischia di rimanere fuori dal main draw degli US Open proprio a causa di questa sconfitta.
Nell’altro torneo challenger giocato sulla terra, a Bogotà in Colombia, vittoria di Feliciano Lopez, tornato per una volta a giocare challenger. Lopez, numero 24 atp, ha sconfitto in finale il giocatore di casa Carlos Salamanca (176 atp) per 64 63. In un circuito challenger sempre più dominato da “mestieranti da challenger”, a Bogotà un giovane emergente è riuscito a spingersi fino ai quarti di finale: si tratta dell’ argentino Facundo Arguello, classe 92 e numero 242 del ranking atp. Arguello, in ripresa dopo un inizio di stagione al di sotto delle attese, ha sconfitto al secondo turno il nostro Matteo Marrai, vincitore di Capdeville al primo turno.
In Canada a Granby, vittoria del francese Edouard Roger-Vasselin (100 atp) in finale sul tedesco Matthias Bachinger (87 atp) per 76 46 61. Se per il francese questa vittoria conferma il suo valore, da giocatore a ridosso dei top100, la finale in Canada vale a Bachinger, classe 87, il best ranking, raggiunto con ben 4 finali challenger (tutte perse!) Il giovane tedesco semba però essere ormai pronto a giocare regolarmente nel circuito maggiore. In Canada, semifinale raggiunta anche dall’altro vecchietto del tennis francese (oltre a Gicquel) Arnaud Clement, che a quasi 34 anni e con un best ranking fissato al numero 10, raggiunto 10 anni fa, ha ancora voglia di girare e di giocare, riuscendo a mantenere una classifica dignitosa al numero 150 del mondo.
Infine nel tradizionale challenger di Aptos negli Stati Uniti, vittoria del giovane (lui si!) Lituano di Bergamo Laurynas Grigelis, vincitore del torneo in finale sul serbo Ilija Bozoljac (203) per 62 76. Per Grigelis, 20 anni ancora da compiere, numero 240 del ranking atp, questa vittoria può rappresentare la svolta di una carriera annunciata già da tempo e rallentata solo da qualche infortunio di troppo.
Dal circuito future, ancora un buon risultato nell’Italy F18 di Modena per Thomas Fabbiano che, dopo la finale della settimana scorsa, vince il torneo dopo aver sconfitto in semifinale il favorito numero uno della vigilia, Marco Crugnola. Da segnalare anche la vittoria di Fabbiano per 62 62 contro il giovane Stefano Travaglia nei quarti di finale. Fabbiano ha sempre giocato bene e vinto i future in Italia, già da quando aveva 18-19 anni. Probabilmente, a questo punto della sua carriera, con una classifica che non riesce a migliorare ed un impatto con i challenger mai davvero riuscito, farebbe meglio a trattenersi ancora per un po’ a questo livello, cercare di raggiungere una classifica migliore, almeno nei primi 250, e poi alternare challenger a tornei future, per non infilare solo sconfitte al primo turno che sicuramente hanno fatto molto male al morale di Thomas. Le ambizioni che poteva avere 2-3 anni fa quando era il miglior giovane azzurro, devono essere messe momentaneamente da parte. Per Fabbiano i top 100, fra 3-4 anni, restano un traguardo possibile, ma a 22 anni, è arrivato il momento anche di fare scelte mirate a migliorare la classifica, prima che la fiducia in se stesso venga definitivamente compromessa.

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