Un Pellegrino a Roma (Garden)

Il pugliese Andrea Pellegrino

Sarà l’aria, sarà la collocazione geografica, saranno le specialità culinarie, sarà quel che volete. Certezza è che dopo Flavia Pennetta o Roberta Vinci, la Puglia ha sicuramente un tennista su cui puntare per il futuro e questa volta nel circuito maschile. Parliamo del 19enne Andrea Pellegrino, nato in una delle tante cittadine del nord barese, Bisceglie.

Il suo nome è cominciato a circolare tra gli appassionati dopo la vittoria nell’Avvenire (uno dei tornei più importanti tra gli under 16), ottenuta senza lasciare un set agli avversari e battendo avversari ben più quotati, tanto che a fine torneo lo stesso Andrea aveva dichiarato ai nostri microfoni di non aspettarsi la vittoria di quel torneo, disputato con un livello di tennis davvero alto.

Altro passo importante è stato quello dello scorso anno, quando ai buoni risultati ottenuti nella tournée sudamericana si è aggiunto un titolo “pesante”, quello ottenuto nel Grade 1 di Santa Croce, sempre senza lasciare un set e battendo tra gli altri, il greco Stefanos Tsitsipas, uno tra i giovani più promettenti nel circuito Atp. E grazie a questo è arrivato il best ranking, ovviamente nel ranking Under 18, al n. 27 vicinissimo a quello che era considerato l’obiettivo stagionale (la top 20).

Mentre arrivavano i risultati a livello juniores, a livello pro ci ha messo tanto ad ingranare e forse possiamo dire che questa settimana c’è stata una vera e propria svolta. C’è da dire che già nel finale di stagione, impegnato nel torneo di Andria, Andrea aveva fatto vedere tutto il suo tennis e, incitato dal pubblico di casa, era riuscito a tener testa a un giocatore esperto e classificato nella top 100 del ranking mondiale, come Ivan Dodig. Ad inizio di stagione in cui insieme alla federazione aveva scelto di giocare in Azerbaijan (“volevo giocare su cemento quindi questa location mi sembrava la più adatta” aveva detto), ma la scelta ha portato “poco” e un solo punto Atp a cui ne sono seguiti altri due nei due tornei italiani su cemento indoor successivi.

Con la primavera e l’inizio della stagione sulla terra battuta (a cui tuttavia Andrea preferisce il cemento) sono arrivati altri punti e il primo quarto di finale nel torneo F7 di Santa Margherita di Pula con una vittoria prestigiosa su un top 400, il connazionale Bahamonde, con il punteggio di 6-1 6-1.

Quella che sembrava essere la vittoria più importante della carriera è rimasta tale per poco, visto quanto successo a Roma. Dopo la qualificazione ottenuta con il torneo di prequalificazione a Bari ( descritto da lui come “un torneo organizzato benissimo e con tantissimo pubblico”), Andrea era pronto per giocare al Foro Italico e provare a guadagnarsi una WC per le qualificazioni o addirittura per il main draw. Ma a pochi giorni dall’inizio del torneo di prequalificazione, la Federazione ha cambiato i propri piani, dandogli una possibilità nel tabellone del Challenger di Roma Garden. Ed è proprio qui che è arrivata la vittoria più speciale per il pugliese, con il successo in tre set su un veterano e top 100 come Horacio Zeballos. Ma non è finita qui, visto che Andrea ha raggiunto poi i quarti di finale (vittoria in due set sul portoghese Silva) e si è arreso soltanto ad un buon Krajinovic. E dire che nel terzo set di quest’ultimo match non sono mancate le chance di vittoria anche perché fino al 3-3, il pugliese ha fatto partita pari e anzi, avrebbe meritato qualcosa di più. In quel momento la tensione e qualche errore di troppo (con il dritto, con cui invece ha creato tanti vincenti nel set precedente), anche di nervosismo viste le chance mancate precedentemente, l’hanno fatta da padrone. Questa sconfitta, per quanto amara, è importante e sono questi i match che fanno crescere un tennista e lo rendono consapevole dei suoi mezzi. Con un ranking al n. 808 (b.r ovviamente) che gli permette di entrare in tabellone nei futures si può cominciare a creare, passo dopo passo, una classifica importante. 

 

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