Impressioni su Ludmilla Samsonova

Ludmilla Samsonova

di Alessandro Nizegorodcew

Il diritto di Ludmilla Samsonova è un colpo vero, pesante, di quelli che fanno la differenza. «Luda» ha il volto da giocatrice, ha gli occhi che parlano di tennis, trasmette la sensazione di un’atleta pronta a scalare repentinamente il ranking Wta. Nata a Murmansk, Russia nord-occidentale, l’11 novembre del 1998, Ludmilla ha conquistato al Circolo Canottieri Tevere Remo il suo primo titolo Itf da professionista. Uno stile di gioco moderno, basato sul classico schema servizio-diritto, con un rovescio solido e ben impostato. La Samsonova è molto ordinata in campo, caratteristica inusuale per la sua età, e il lavoro svolto dal team di Riccardo Piatti sta palesemente dando i suoi frutti. «Luda», che vive in Italia (inizialmente in Valle d’Aosta, oggi a Bordighera dove si allena) da quando ha 1 anno, proviene da una famiglia di sportivi. Il padre è stato un famosissimo giocatore di tennis tavolo e anche la madre ha praticato sport a livello agonistico. Sotto la guida di Riccardo Piatti e Massimo Sartori al Bordighera Lawn Tennis Club, Ludmilla detta «Bomberina» sta costruendo, costruendo e ancora costruendo. Il suo sogno è quello di vincere Wimbledon. E i sogni, in questo sport, si costruiscono pian piano, con il duro lavoro, la grinta e la determinazione. Il tennis, paradossalmente, viene dopo.

La certezza è che qualsiasi risultato arrivi in carriera, giungerà sotto l’egida della bandiera tricolore: i documenti per la nazionalità italiana sono pronti e a breve (questione di settimane) sarà ufficiale. Prima della finale al Tevere Remo, con tanto di bandiera italiana accanto, «Luda» è stata accompagnata dall’inno di Mameli. Un segnale inequivocabile anche per gli scettici. Analizzando i colpi della Samsonova nel dettaglio, il fondamentale che subito salta agli occhi è il diritto: la maniera in cui riesce a salire sopra la palla è impressionante, la potenza che sprigiona anche. Sa trovare molto bene gli angoli, giocando bene anche il diritto incrociato stretto oltre alle classiche soluzioni anomale e a sventaglio. Il servizio è già piuttosto incisivo. Sa giocare la prima piatta ma anche in kick e la seconda (ogni tanto un po’ ballerina) è difficilmente attaccabile. Il rovescio è un colpo buono, ma si dovrà lavorare (e sicuramente Piatti e Sartori lo stanno facendo) per renderlo ancora più incisivo e devastante. Bello il sorriso a fine match, divertente la firma (un po’ impacciata) degli autografi ai raccattapalle del torneo. Il futuro è di Ludmilla Samsonova, russa d’Italia o, se volete, italiana di Russia.

(Martedì 1 luglio alle 21.05 potrete vedere il servizio su Supertennis Tv sui tornei Itf di Civitavecchia e Tevere Remo con immagini e intervista a Ludmilla Samsonova)

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