Alberto Giraudo: “Fognini aveva voglia di risollevarsi, la svolta nel match con Rublev”

Una giornata memorabile per il tennis italiano. Fabio Fognini approda in finale al Masters 1000 di Montecarlo, primo azzurro nella storia, e lo fa nel modo più incredibile: 6-4 6-2 a Rafael Nadal, il più più forte di sempre sulla terra rossa, signore e padrone del Principato. Una settimana vissuta con il fiato sospeso, dall’esordio incredibile con Rublev fino alla rimonta di ieri su Coric. Sempre a mille, sempre in spinta. Domani la finale con il serbo Dusan Lajovic, anche lui autore di un percorso sensazionale. Un match inedito ed insidioso, da maneggiare con cura.

Al termine del match con lo spagnolo abbiamo raggiunto telefonicamente Alberto Giraudo, ex professionsta, sparring e grande amico di Fabio Fognini, presente con lui a Montecarlo e in tanti altri tornei del circuito. “Dopo un’amara tournée sudamericana ho visto in Fabio tanta voglia di risollevarsi e di ritrovare presto il suo gioco” – dichiara Giraudo. “Montecarlo è uno dei suoi tornei preferiti ed a questi livelli sentire maggior confidenza con aspetti quali i campi, le palle e l’ambiente nel suo insieme può dare una marcia in più. Il primo match, quello con Rublev, è stato davvero rocambolesco. Da quel momento in poi è stato tutto più chiaro e come capita spesso vincere un match in questo modo è in grado di aprire scenari impensabili”.

Una lampadina spenta, ma che appena accesa ha cominciato ad illuminare con una luce sempre più viva. “Ho visto Fabio colpire sempre meglio, giorno dopo giorno – prosegue l’ex numero 495 del ranking Atp – tanto da impressionarmi anche nei warm up. La palla andava forte e soprattutto con sempre più ordine a livello mentale. Oggi è stata la conferma, perchè credo di non aver mai assistito ad uno spettacolo del genere. Sono davvero impressionato, ha fatto tutto alla perfezione. La testa in questo sport comanda tutto e Fabio, con il talento immenso che ha, ha avuto il pregio di sapersi gestire”. Infine una considerazione sulla finale di domani con Dusan Lajovic. “Il serbo merita di essersi spinto sino all’ultimo atto – conclude Giraudo – anche lui è stato protagonista di una grande settimana. Domani ci sveglieremo e penseremo al match. Servirà partire con il piede giusto”.

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