Intervista a Thomas Fabbiano

di Alessandro Nizegorodcew
(articolo pubblicato su “0-15” di Giugno 2008)

Se mio padre non avesse inaugurato un circolo di tennis a San Giorgio Jonico, probabilmente sarei ancora tra i banchi di scuola.” Inizia così la nostra conversazione con Thomas Fabbiano, giovane speranza del tennis italiano e fresco protagonista degli Internazionali d’Italia. Thomas è nato il 26 maggio 1989 a Carosino, 15 km circa da Taranto, nel nord del Salento. Il tennis è entrato a far parte della sua vita intorno ai tre anni, quando “mio padre Stefano mi portava con lui ad un circolo vicino casa; io inizialmente guardavo soltanto o al massimo facevo il raccattapalle; pian piano ho cominciato a tirare qualche colpo, contro il muro e con mio padre. La svolta è arrivata nel 1995, quando mio padre, divenuto sindaco di San Giorgio Jonico, ha inaugurato un circolo di tennis; mai avrebbe però pensato di ritrovarsi a casa un giocatore di tennis, a me infatti piaceva giocare a calcio..La carriera di Thomas Fabbiano, seguito sin da giovanissimo dal maestro Mario Pierri, è stata da subito folgorante; a livello junior Tommy è stato tra i primi 10 giocatori al mondo e ha portato a casa titoli molto prestigiosi come Beaulieu sur Mer, Umago, il doppio al Roland Garros, raggiundendo le semifinali agli Australian Open e a New York. Il passaggio al professionismo è sempre molto complicato, anche se Fabbiano, già dai primi tornei, non ha avuto grosse difficoltà. “I tornei junior, rispetto a quelli professionistici, sono completamente un altro sport” – ci spiega Thomas – “a livello junior accade spesso che l’avversario ti regali qualcosa; capita di potersi distrarre qualche minuto, senza precludersi però la possibilità di vincere. Questo a livello pro non te lo puoi permettere, perché tutti i giocatori, fin dai torneo futures, giocano con il coltello tra i denti 15 dopo 15; a livello mentale la differenza è netta. Devo dire però che come velocità di palla non ci ho messo molto ad abituarmi. E’ stato più duro abituarmi al fatto che nei tornei junior, disputandosi maschile e femminile nella stessa settimana, era pieno di ragazze. A livello più alto non ve n’è traccia..” Thomas, dopo gli ottimi risultati da junior, ha subito iniziato a fare punti anche nei tornei futures e challenger; due i successi in carriera fino ad oggi, conquistati nel 2007 ad Olbia e poche settimane fa a Francavilla. La qualificazione raggiunta al Foro Italico è stata per ora la ciliegina sulla torta. “Pochi giorni prima del torneo avevo sognato di superare le qualificazioni; che dire, a volte i sogni diventano realtà. A Roma, tra l’altro, ormai sono di casa, visto che con Cristian Brandi, il mio coach, ci alleniamo al circolo Parioli; per questi risultati mi sento di dover ringraziare infatti Vittorio Magnelli, che sta credendo fermamente in me.” Fabbiano ha un gioco molto moderno: due fondamentali molto buoni, con i quali cerca di comandare lo scambio, una visione tattica da giocatore consumato e tanta tanta grinta. In molti gli rimproverano l’altezza (circa 170 cm), che nel tennis di oggi sembra essere un fattore determinante. “Me ne prestassero un po’ della loro di altezza! A parte gli scherzi, è ovvio che si pensa a questo genere di cose, soprattutto nei momenti di difficoltà; alcune critiche sono costruttive e fanno rifelttere, altre invece ti buttano un po’ giù; ma Cristian Brandi, in quei casi, sa sempre cosa dirmi per tranquillizzarmi; è un grandissimo allenatore, non avrei potuto fare scelta migliore per quanto riguarda la guida tecnica.” Il circuito Atp è entrato a far parte della vita di Fabbiano, che non ha dubbi nella scelta del giocatore da cui trarre ispirazione: “Il mio punto di riferimento nel tennis Atp è David Ferrer, esempio lampante di ciò in cui credo con fermezza: il lavoro paga sempre. Ferrer da questo punto di vista è eccezionale. Non dico che non sappia giocare a tennis, anzi.. però lui, più degli altri, riesce a raggiungere il massimo da sé stesso.” Prima di conoscere gli obiettivi e le speranze di Thomas Fabbiano, facciamoci raccontare cosa fa il giovane pugliese fuori dal campo: “Mi piace tantissimo internet, in tutte le sue forme; chattare con gli amici, parlare in tempo reale con persone che sono dall’altra parte del mondo. Per il resto direi calcetto e ping-pong.” Thomas Fabbiano è attualmente intorno alla posizione 350 delle classifiche mondiali e la scalata sembra poter essere repentina; gli obiettivi precisi non ce li ha svelati, per motivi scaramantici, ma siamo riusciti a strappargli qualche parola a riguardo: “Sai che non sono propenso a parlare di obiettivi di classifica; diciamo che a fine 2008 vorrei entrare tra i primi 300 del mondo e, perché no, disputare le qualificazioni agli Australian Open; sognare non costa nulla..” Tenacia, grinta, voglia di arrivare, questo è Thomas Fabbiano.. un ragazzo che sa quello che vuole.

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